Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

di AMDuemila
Il regista si racconta nella sua biografia “Chasing the Light”, ieri la presentazione a Roma

Il mio Paese è ossessionato dal denaro, ha iniziato palesemente ad adorarlo con la presidenza di Reagan: prima di allora, seppur fosse causa e obiettivo dell’American Dream, non entrava nei discorsi perché era ritenuto argomento volgare, oggi non se ne può fare a meno”. E’ così che è intervenuto il regista americano, due volte premio Oscar, Oliver Stone durante la presentazione del suo libro “Chasing the Light”, 'Cercando la Luce' in uscita venerdì edito da 'La Nave di Teseo' in una location d'eccezione, il Timvision Floating Theatre dell'Eur, uno dei quartieri più cinematografici della città, amato dallo stesso Fellini e da De Chirico. “Il peggioramento in atto è per me tangibile - il denaro governa l’American lifestyle - ma sono sicuro che se fate la stessa domanda a un millennial non si scandalizzerebbe, per lui sarebbe normale”. Il regista ha anche parlato della politica estera americana, notoriamente di stampo guerrafondaio, e in particolare della guerra in Vietnam degli anni ’60 alla quale Stone stesso partecipò nel ’67.
Hanno negato il fuoco amico in Vietnam, il massacro di bambini e civili, la Cia si è indignata per averla coinvolta in JFK… ma è tutto vero! Il problema - ha affermato il regista - è che dall’11 settembre è tutto peggiorato, il Dio dollaro è speso unicamente per la cosiddetta sicurezza nazionale, cioè per gli armamenti militari, dimenticando il benessere reale degli americani, la salute, le infrastrutture". E poi ancora. "Ormai vige la censura finanziaria anche sul cinema, io stesso ne sono vittima avendo dovuto finanziare i miei ultimi film con capitali stranieri: se osi mettere in discussione le loro verità - che sono bugie - Hollywood chiude cassa e stop. E questo parte dalla lettura governativa delle sceneggiature dalla quale si generano suggerimenti di modifiche: questa io la chiamo censura”. Purtroppo, secondo il regista, il processo è irreversibile e poco cambierà con la prossima (“auspicabile”) sconfitta elettorale di Trump: “Sia Repubblicani che Democratici sono così innamorati di guerra e denaro da aver dimenticato il senso della parola pace”. Oliver Stone interverrà in pubblico nuovamente questa sera al Festival di Pesaro, nei prossimi giorni a Fano e a Bassano del Grappa per chiudere il 5 settembre alla Mostra veneziana dove riceverà il premio Kinéo New Generation.
(25 agosto 2020)

Fonte: Il Fatto Quotidiano

Foto © Gage Skidmore

TAGS:

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos