di Victoria Camboni
Giornata degli studenti martiri, spettacolo che ha toccato il cuore di migliaia di persone
Silenzio. Migliaia di occhi guardano assorti la scena sulla scalinata che porta all’ingresso principale dell'Università della Repubblica, in pieno centro di Montevideo, Uruguay, sul viale 18 de Julio. Una voce rimbomba come un tuono. Una voce che ti disarma e ti sconvolge, che si eleva potente davanti ad una moltitudine, letteralmente rapita. Urla di rabbia e di ribellione che ti fanno sentire il cuore in gola e ti paralizzano il torace al punto che non puoi parlare e quasi nemmeno respirare.
È la potente voce di Tatiana Álvez. Quella voce che oltrepassava tutto recitando i versi del poema "Sarò curioso, di cosa ride"? di Benedetti. Il nostro grande ed eterno Mario Benedetti.
In una nitida fotografia
sul giornale
Signor Ministro
dell’Impossibile
Appare il suo viso
euforico
ridente
il suo viso semplice
Con l’interpretazione di questa poesia, i giovani membri del movimento Our Voice sono riusciti ad infiammare l’animo dei presenti dando inizio alla marcia in memoria degli studenti martiri. Una messa in scena forte, priva di preconcetti, ha catturato il pubblico che ha applaudito a lungo. Un pubblico sorpreso e commosso da ciò che aveva appena visto.
Era stato annunciato solo il raduno prima del corteo in memoria degli studenti martiri, come accade ogni 14 agosto da 52 anni, per far sentire le migliaia di voci che urlano i nomi degli studenti uccisi dal terrorismo di Stato, prima e durante la dittatura civile militare.
Sarò curioso
Signor Ministro
di cosa ride?
di cosa ride?
La sua finestra
dà sul mare
dalla quale ignorate
i proletari
I vostri figli hanno occhi
di comando
ma altri hanno
lo sguardo triste
Questo venerdì 14 agosto nessuno se l'aspettava. Il gruppo Our Voice di Montevideo ha catturato l’attenzione di oltre quattromila persone. Spettatori giovani. Molti di loro improvvisati, ma profondamente attenti nel seguire il lavoro artistico legato alla ricorrenza. Un'opera artistica di alto livello attivista con il supporto dell’opera di un autore e scrittore uruguaiano, non meno attivista.
La melodia di un pianoforte ha accompagnato la scena riempiendo lo spazio, abbracciando di nostalgia e dolore quel momento. Un uomo oscuro, che indossava un impermeabile e nascosto dietro una maschera inquietante, era chiamato "Sig. Ministro". Un gruppo di ragazzi rappresentava gli studenti, picchiati, martirizzati e feriti dalla sua risata e indifferenza.
Qui per strada
succedono cose
che neanche
si possono raccontare
Gli studenti
e gli operai
mettono i puntini
sulle í
Per questo dico
signor ministro,
di cosa ride?
di cosa ride?
Lei conosce
meglio di chiunque altro
L'amara legge
dei nostri paesi.
Voi sempre duri
con la nostra gente
voi così servili
con i forti
Svendere
il nostro patrimonio
e lasciare che il gringo
ce ne rubi il triplo.
Per questo le dico,
signor ministro
di cosa ride?
di cosa ride?
Qui sulla strada
le sue guardie uccidono
e quelli che muoiono
sono gente umile.
Quelli rimasti
piangiamo rabbia
sicuramente pensano
alla rivincita
La presentazione si è conclusa con una frase che ha generato un caloroso applauso del pubblico: "Liberarsi significa vivere le idee di chi è morto per esse".
Subito dopo è iniziato il corteo. Un corteo che ha attraversato circa venti isolati fino ad arrivare a Plaza 1ero. de Mayo, accanto al palazzo del parlamento. Una grande mobilitazione a cui hanno partecipato circa 20.000 persone per onorare la memoria del studente Líber Arce e dei giovani morti sotto la violenza repressiva dello Stato, negli anni sessanta e settanta.
L'arte militante di Our Voice è un'arma potente, che non spara proiettili di piombo, ma accende le coscienze dei giovani e forse fa vergognare molti adulti che, per negligenza o vigliaccheria sono tiepidi, comodi e fedeli servi del sistema. Un’arte impegnata che lancia appelli e unisce, perché onesta e appassionata. Un'arte che urla per la giustizia e che soprattutto ha quell'energia giovane capace di cambiare il mondo. La presentazione di questo venerdì 14 agosto è stata forse quella che ha avuto più pubblico nella storia del movimento.
Là nella cella
i suoi uomini fanno
soffrire esseri umani,
ma ciò non serve.
Dopotutto
lei è l’albero maestro
di un vascello
che sta affondando.
Sarò curioso,
signor ministro:
di cosa ride?
di cosa ride?
Foto © Our Voice