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di Davide de Bari - Video
Dai migranti ai disabili, ieri sera lo speciale su La7

Prima del “Coronavirus” c’era un mondo che viaggiava veloce. Una sorta di “velo di Maya” mostrava l’immagine di una società giusta, equa, democratica, sicura o comunque capace di garantire il benessere di tutti. La pandemia, però, è giunta veloce e in un colpo solo ha squarciato il “velo” mostrandoci la verità di un mondo tutt’altro che perfetto o giusto in cui emergono contraddizioni, disagi e amare conseguenze, figlie di un modus operandi fin qui condotto. E in questo mondo, che è poi quello reale, gli anziani, i disabili, i detenuti ed i migranti sono gli ultimi che vengono lasciati a sé stessi. Dei veri e propri “effetti collaterali” che possono essere dimenticati in questa emergenza che ci vede, forse per la prima volta, come uguali di fronte al virus.
E’ di questi “effetti collaterali” che ieri sera si è parlato nella trasmissione di La7, “Atlantide”, condotta da Andrea Purgatori. Tassello dopo tassello sono state messe in evidenza le molteplici “problematiche” sociali (dall’immigrazione per passare a ciò che vivono gli anziani nelle Rsa in questo momento, fino ad arrivare alle mafie), che oggi sono ancor più in mostra per via dell'emergenza Coronavirus. “Io penso che questi ‘effetti collaterali’ non si possano ignorare - ha detto il fondatore di Emergency, Gino Strada, intervenuto nel programma - La verità è che noi vogliamo continuare a fare la vita degli stronzi e a non vedere gli ultimi. Quella è una realtà di un mondo reale”.

L’ostacolo all’emergenza: il taglio della sanità
Il medico, parlando del modo in cui la sanità sia stata “tagliata” ben prima dell’avvento della pandemia, ha detto: “Io non ho molta fiducia nella politica, perché non vedo affrontare questo problema in modo serio. Le domande, però, restano. Perché la sanità privata che si basa sul profitto degli investitori, deve essere finanziata con i fondi pubblici? La politica non è in grado di dare una risposta? - si è poi domandato - Non preferisce rispondere perché si pensa al proprio orticello, alle nostre corruzioni”. Parlando della politica e di come stia cercando di affrontare l’emergenza sanitaria del Covid-19, Strada ha evidenziato che “al momento in Italia il dibattito si basa solo su dove bisogna trovare i soldi per una ripresa economica, che sarà disastrosa per milioni di persone, ma non per tutti”. “Si parla del Mes si, Eurobond no, ma possibile che a nessuno sia venuto in mente di voler eliminare le spese militari, ma è possibile questo tabù? - ha aggiunto - Possibile che in un Paese civile si continui a spendere per le armi? Trovo questo inaudito, una dimostrazione di inciviltà pazzesca”. Entrando nel particolare della sanità lombarda, il fondatore di Emergency ha sostenuto che “stiamo pagando il prezzo di una sanità che è stata svenduta ai privati negli ultimi 20 anni, di corruzione, di non investimenti nelle risorse umane e chiudendo gli ospedali, riducendo anche posti letto. - ha continuato - Ne hanno fatto di tutti i colori, qualcuno dovrebbe stare in galera”. Sempre sulla politica, il medico ha denunciato come “tutti parlano di cose che non conoscono, tutti questi politici che dicono che la scienza deve stare sotto la politica. Se si chiede cos’è un virus, non sanno rispondere. Questo è il difetto di un'informazione non libera, ma servita”.

Questione immigrazione
Un altro “effetto collaterale”, evidenziato durante la serata dal programma di Purgatori, è stato quello dei migranti e di come adesso venga gestito, visto lo scoppio dell’epidemia. “Questa cosa che l’Italia non è un porto sicuro, i nostri governi hanno lasciato affogare migliaia di persone per anni - ha spiegato Gino Strada - Adesso ci preoccupiamo che sbarcando in Italia possano prendere il Coronavirus? Questa è pazzia, una follia senza senso. E’ solo un pretesto per chiudere i porti. Questo è un atto disumano e criminoso”.
Sempre sul tema dell’immigrazione è intervenuto il vescovo di Mazara del Vallo, Domenico Mogavero, spiegando che l’aiuto umanitario a chi si trova in difficoltà non deve mai cessare. “L’umanità va al di là di ogni causa e condizionamento - ha detto al programma Atlantide - Lampedusa e Mazara del Vallo sono legati da un fil rouge. I nostri pescatori, che si trovano in mare, in quel momento hanno sempre prestato soccorso. È la legge del mare prestare soccorso a chi ha bisogno. E in quel momento non contano più i propri interessi”. Spiegando la situazione che non solo i migranti, ma anche i cittadini che con l’epidemia sono rimasti senza lavoro, hanno bisogno di aiuti di prima necessità, il vescovo ha detto che “la situazione qui da noi sta evidenziando molte criticità, gli invisibili, di cui ha parlato Papa Francesco, rimangono tali fino a un certo punto, per fortuna ci sono gli occhi dei volontari che scrutano queste povertà e indecenze”. E poi ha aggiunto: “In questo momento stiamo facendo uno sforzo notevole: stiamo assistendo più di 500 famiglie, sia a Marsala che in altri centri. Sono almeno 1500 persone. Ci rendiamo conto che tutti coloro che vivevano di un reddito non fisso, dai primi di marzo sono rimasti senza un euro in cassa”.

I fondi europei e la mafia
Nel corso del programma si è anche parlato della polemica sollevata da un editoriale del quotidiano tedesco "Die Welt" circa l’infiltrazione delle mafie qualora l’Ue concedesse i Coronabond all’Italia. “Io penso che i tedeschi non possano fare queste affermazioni nei riguardi dell’Italia - è intervenuto il procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, durante la trasmissione - perché abbiamo tra i migliori investigatori e polizia del mondo. Noi che abbiamo la legislazione antimafia più evoluta al mondo. Lo abbiamo detto, prima della strage di Duisburg, di modificare il loro sistema giudiziario, penale nel rispetto della reale presenza della mafia nel territorio”. Il magistrato calabrese ha spiegato che non è il caso “di fare questi discorsi generalisti, da bar” in quanto “siamo una comunità europea e per questo c’è bisogno che si contribuisca a mandare questi soldi. Sarà poi cura della polizia giudiziaria italiana, della magistratura accertare, investigare se ci saranno reati”.
(16 aprile 2020)

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