di Jorge Figueredo, dal Paraguay
La cultura stronista è ancora in vigore come matrice del crimine organizzato in Paraguay
A 30 anni dal colpo di Stato che mise fine alla dittatura del Generale Alfredo Stroessner la società paraguaiana si trova ancora divisa tra i ferrei difensori del suo governo e gli oppositori del regime stronista.
“Ero felice e non lo sapevo", "C’era pace e progresso" dicono i nostalgici della dittatura che vissero quell'epoca, mentre quelli che mettono in discussione l'autocrazia Stronista sostengono che fu l'epoca più buia vissuta dal Paraguay, e sebbene dal Governo di Higinio Morinigo, degli anni ‘40 abbiamo avuto una fase di cultura autoritaria, repressiva ed antidemocratica, che poi il Generale Alfredo Stroessner accentuò ancora a partire dal 4 maggio 1954 fino alla sua destituzione tra il 2 e 3 febbraio del 1989.
A partire dal 1989 sono stati fatti passi in avanti in materia di libertà pubblica, diritto a manifestare, libertà di espressione e di opinione. Tuttavia, nonostante abbiamo una nuova Costituzione che modificò la struttura istituzionale dello Stato, la ratifica di trattati internazionali in materia di Diritti umani e l'approvazione di leggi con l'obiettivo di garantire lo Stato di Diritto, come paese siamo ancora in una posizione di arretratezza in materia di Diritti Sociali.
Non è stato recuperato un solo ettaro delle terre indebitamente ripartite arbitrariamente da Stroessner a militari, politici, funzionari civili, imprenditori e stranieri privilegiati, che non erano sottoposti alla riforma agraria; i popoli indigeni vengono ancora oggi cacciati dai loro territori ancestrali; i contadini si vedono obbligati ad abbandonare le loro terre sotto la pressione degli immigranti brasiliani che con le loro coltivazioni intensive di soia e grano e l’uso di agrochimici, inquinano il loro habitat; le terre migliori e le ricchezze naturali del paese sono concentrate nelle mani di pochi, ed è per questa ragione che la disuguaglianza sociale è in crescita, gli operai sono soffocati da salari a fame che non permettono loro di soddisfare i bisogni primari, la disoccupazione e le illegalità aumentano, la sanità pubblica è pessima, la maggior parte della società non raggiungerà mai la pensione, l'educazione è in terapia intensiva e non solo sono assenti nelle aule materie basilari come l'educazione alla cultura della legalità, ma l'educazione civica, la storia del totalitarismo e delle dittature non sono state incluse nei programmi scolastici istituzionali. Possiamo sostenere pertanto che non viviamo ancora in un'autentica democrazia.
Come diceva Padre Oliva ricordando la caduta di Stroessner: "viviamo in una democrazia tutelata, controllata dal partito che portò Stroessner al potere" e che governa il paese da 65 anni, con l'intervallo dei quattro anni di Lugo come presidente.
In pieno 2019, tre decenni dopo la caduta di Stroessner, la Federazione Nazionale Contadina convoca una Marcia Contadina nei giorni 20 e 21 marzo ad Asuncion. Detta mobilitazione è già una consuetudine ma, come indicano gli organizzatori, "questo 2019 sarà più importante perché è grande il rischio nel nostro paese, perché abbiamo un Governo con una politica antinazionale ed antipopolare. Il mondo contadino è sopraffatto, nel nostro paese ha sempre meno terre, i prezzi della sua produzione non sono regolamentati e quindi è sempre più indebitato. I contadini sono sopraffatti dall’esportatore di prodotti agricoli, dal latifondista, e dalla politica di uno Stato antinazionale. Ancora una volta gli agricoltori convocano differenti settori affinché aderiscano a questa azione dimostrativa, per esigere che la riforma agraria diventi una realtà, perché la lotta per la terra è la lotta per la patria. Senza riforma agraria non ci sarà pace”.
Negli ultimi mesi c'è una costante mobilitazione degli indigeni arrivati anche ad Asuncion.
Nel mese di gennaio assediarono addirittura l'edificio dell'INDERT (Istituto Nazionale di Sviluppo Rurale e della Terra) perché le autorità del Governo non concessero loro un'udienza.
Loro denunciavano che le terre indigene vengono vendute. Che le terre indigene non sono rispettate e che i loro territori vengono venduti a coltivatori di soia brasiliani, con la complicità delle autorità dello Stato paraguaiano. Secondo la denuncia, la vendita di terre pubbliche, soprattutto di territori indigeni, sarebbe una prassi all'interno del INDERT. Sia l'INDERT che l'INDI (Istituto Paraguaiano degli Indigeni) non proteggono i popoli indigeni. Anche i nativi esigono la destituzione di chi è a capo dell'INDI, Ana María Allen, poiché non è competente a tutelare i diritti dei popoli indigeni. In diverse zone del paese, ci sono denunce di negoziati da parte degli stessi funzionari statali, che riguardano sia terre indigene che agricole.
In mezzo a gravi denunce di deforestazione nel Chaco, oltre un milione di ettari negli ultimi quattro anni, la Commissione Permanente del Congresso ha deciso di rimandare a tempo indefinito il disegno di legge con il quale si esorta il presidente della Repubblica, Mario Abdo Benítez, a dichiarare lo stato di emergenza nazionale nel Chaco a fronte della massiccia deforestazione. Sia il Potere Esecutivo, il cui rappresentante è il figlio dell'ex segretario privato di Stroessner, sia il Congresso stanno minimizzando la distruzione della ricchezza forestale del paese, solo per difendere gli interessi di una minoranza privilegiata di allevatori, latifondisti e coltivatori di soia che negli ultimi anni, dopo aver disboscato in modo massiccio la Regione Orientale, vedono il Chaco come un luogo ideale dove ampliare le coltivazioni di soia e continuare a lucrare con l’agro commercio, senza quasi pagare tasse e distruggendo le basi naturali della vita umana.
A 30 anni dalla caduta della dittatura di Alfredo Stroessner (1954-1989), la Coordinatrice per i Diritti umani del Paraguay (Codehupy), ha ricordato le vittime e i sopravvissuti di quella crudele, ingiusta e tragica epoca che attraversò il nostro paese con la presentazione di materiale audiovisivo sulla repressione e la tortura praticata durante la dittatura Stronista, che non dobbiamo né possiamo dimenticare.
Tutte le organizzazioni civili e sociali sono concordi che è tempo del ricordo, del giudizio e della condanna, dato che la maggior parte dei crimini degli esponenti della dittatura di Stroessner non solo sono rimasti nell'impunità, ma lo stronismo continua ad essere rivendicato da una parte della società paraguaiana, favorito dallo scarso o quasi nullo insegnamento nelle Scuole ed Università del paese della storia dello stronismo e delle sue terribili conseguenze.
Neppure lo scrittore e giornalista colombiano Gabriel García Márquez, che con il popolo immaginario di "Macondo" portò il realismo magico alla massima espressione della letteratura nel mondo ispanico, avrebbe potuto immaginare o essere a conoscenza che c’era un piccolo paese in America latina, che Roa Bastos definì l’isola circondata da terra, per il suo isolamento assoluto da quanto accadeva in America latina e nel mondo durante la dittatura di Stroessner: il Paraguay, dove la sua storia, per la sua drammaticità, irrazionalità, violenza, fanatismo, dittature, disuguaglianza sociale, crimine organizzato ed illegalità (agli occhi dello straniero, del turista), sembra ancora più fantastica del romanzo “Cien años de soledad” (Cento anni di solitudine) del premio nobel colombiano.
Molto prima della nascita dell'operazione Condor nel 1973, Stroessner aveva sviluppato una sistematica politica di tortura, esilio, prigione ed assassinio nei riguardi di ogni persona che si opponesse al suo governo criminale, un governo che istituzionalizzò la corruzione, l'illegalità, la violenza, la violazione dei Diritti umani, l'apologia alla mediocrità, il conformismo, l'ignoranza e l'assassinio. Creò le basi e le strutture di quello che ieri veniva chiamato terrorismo di Stato, ma che oggi possiamo definire come una solida organizzazione o associazione criminale statale; così forte come la mafia siciliana, poiché si è servita della metodologia nazifascista per costruire un apparato burocratico statale di privilegi, clientelare, parassitario, corrotto e carente di ogni principio etico da rispettare, e ingiusto, sebbene avesse una struttura legale ufficiale, con una sorta di maschera con ramificazioni in tutta la società.
Durante la dittatura stronista, a differenza dei governi autoritari dell'Argentina, Uruguay, perfino del Cile e Brasile, il terrorismo di Stato, la violazione sistematica dei diritti umani, attraverso la tortura, l'esecuzione illegale o l'assassinio dei prigionieri politici, avveniva per mezzo di organismi ufficiali dello Stato e non nella clandestinità o attraverso organismi paralleli o occulti. In Paraguay, il centro dell’intelligence dell'apparato repressivo convergeva nella Dirección Nacional de Asuntos Técnicos para la represión del Comunismo (Direzione Nazionale Affari Tecnici contro la Repressione del Comunismo) (DNAT), più nota come la "Tecnica", istituita nel 1956, all'interno del Dipartimento di investigazioni della Polizia della Capitale (DIPC).
Dagli Archivi del Terrore della dittatura di Stroessner - documentazione relativa al DIPC e alla DNAT scoperta nel dicembre del 1992 - emerge che niente fu lasciato al caso, che lo stronismo mise in piedi dentro lo stato, tutta una macchina di guerra nazifascista, per mantenere Alfredo Stroessner al potere. Motivo per cui organizzò una politica di sterminio, rapimento, prigione ed esilio dei principali leader politici, militari, sociali e culturali oppositori al regime che avrebbero potuto spodestarlo. Perseguì con maggiore brutalità i militanti del partito comunista ed ogni persona ritenuta socialista, ed era lo stesso Stroessner a dare l'ordine di non prendere prigionieri vivi, quando si trattava di questo tipo di persone.
In sintesi, se vogliamo comprendere perché la dittatura di Stroessner durò tanti anni e perché lo stronismo come cultura sia sopravvissuto fino ad oggi, non possiamo ignorare la politica internazionale implementata dopo la Seconda Guerra mondiale dalle diverse organizzazioni criminali, tra cui la mafia siciliana. Perché colpisce che la dittatura di Stroessner abbia adottato pratiche dell'ala militare-politica e finanziaria della mafia e delle diverse organizzazioni criminali, perfino superando molte di loro in intelligenza e capacità organizzativa, origine di ciò che alcuni studiosi definiscono Stato-mafia "con questo termine si intendono quelli Stati interessati da un doppio fenomeno: le connessioni tra organizzazioni criminali ed istituzioni, rappresentati da uomini incriminati per corruzione o per mafia, e l'uso, continuato o frequente, di pratiche criminali da parte delle stesse istituzioni".
Lo stronismo è stato studiato dal punto di vista politico, economico, sociale, culturale e persino in relazione con il contesto internazionale che favorì il suo consolidamento ma quasi mai, o in maniera eccezionale, è stato studiato come regime totalitario che adottò come metodologia di accesso e permanenza nel potere di pratiche criminali non solo proprie della mafia o di organizzazioni criminali, ma istituzionalizzando la corruzione, il lucro, la violenza e l’omicidio, elaborando strutture giuridiche, burocratiche e politiche di Stato e consolidando un sistema criminale di potere così tanto efficiente da avere un controllo assoluto della popolazione paraguaiana mediante la paura. Manipolò l'identità paraguaiana, la storia; attraverso le istituzioni educative, religiose e i mezzi di comunicazione; fece un lavaggio di cervello massiccio imprimendo nella mente della maggioranza dei paraguaiani che con Stroessner si viveva in Pace e nel Progresso e il prezzo della Pace era la libertà che avevano gli stronisti di rubare, saccheggiare le casse dello Stato, stuprare, torturare, esiliare, uccidere e perseguire ogni persona che contrastasse quell'apparato burocratico criminale dello Stato consolidato dallo stronismo. Alfredo Stroessner inaugurò la Repubblica della paura e del crimine organizzato.
Per lo storico Giuseppe Carlo Marino la mafia non è semplicemente un'associazione criminale, ma una struttura di potere con una straordinaria quantità di ramificazioni nella società civile e nello Stato.
La spiegazione della lunga durata dello stronismo in Paraguay, che fino ad oggi gode di molti proseliti e ha ancora tanta forza e che l’attuale Presidente della Repubblica Mario Abdo Benitez è figlio del Segretario Privato di Stroessner, si basa nel fatto che non fu solo un regime politico totalitario, ma lo stronismo era uno stile di vita, un modo di essere paraguaiano di chi piaceva essere concorde con il potere, per ricevere favori al momento di bisogno.
Lo stronismo era ed è una cultura che ama i potenti, che si sente identificata nei suoi esponenti criminali, perché essere autenticamente paraguaiano significa essere stronista. E così come la mafia, lo stronismo era una struttura di potere che manteneva un controllo assoluto della società.
Nonostante che la dittatura di Stroessner come regime politico crollò all'alba tra il due e il tre febbraio 1989, la sua eredità criminale è ancora disseminata in tutto il paese e per estirparla è necessario, con urgenza, che la vera storia dello stronismo e le sue conseguenze nefaste nella società e nello Stato venga insegnata, divulgata e conosciuta dalle nuove generazioni nelle scuole, istituti, università, mezzi di comunicazione, chiese, centri culturali ed in ogni luogo pubblico.
È anche necessario formare una nuova cultura che si contrapponga allo stronismo: la cultura della legalità, dell'onestà e dell'integrità.
Possiamo sostenere che lo stronismo è la culla del crimine organizzato dentro lo Stato, proiettato verso tutta la società, simile alla mafia siciliana che aveva grande conoscenza del potere e del suo funzionamento. Per questo motivo si avvalse di tutti gli organismi ed istituzioni dello Stato per costruire una cultura popolare che si identificasse con i potenti ricorrendo a esponenti dello stronismo come mediatori di fronte a qualunque problema o necessità, ignorando gli obblighi del Governo in materia di salute, lavoro, educazione, ecc.
Una delle eredità più nefaste dello Stronismo è stata la cultura dell'illegalità, la legalizzazione dell'illegalità, che senza dubbio è stata la matrice del crimine organizzato in Paraguay che è cresciuto per decenni, fino a raggiungere attualmente un livello raffinato ed organicamente molto efficiente sia dentro che fuori dallo Stato; che ha fatto credere alla maggior parte della popolazione che esiste solo l'ala militare del crimine organizzato; i narcotrafficanti per antonomasia, e non la criminalità organizzata dentro gli organismi dello Stato.
Tuttavia, la criminalità organizzata vincolata alla mafia ed altre organizzazioni criminali del mondo che non solo muove gli affari sporchi del narcotraffico, o la tratta di persone, ma ricicla milioni di denaro attraverso le banche ed il sistema finanziario nazionale ed internazionale, ha il potere di istituire e rovesciare governi, agendo dall’interno delle istituzioni dello Stato e operando al di sopra dei partiti politici, e dei governi di turno.
Per estirpare questa cultura stronista criminale non solo dallo Stato ma da tutta la società è necessario incominciare a parlare, diffondere ed analizzare quello che sono il Crimine Organizzato e le mafie in Paraguay. Sfruttare positivamente "l'Archivio del Terrore", la principale fonte documentale in America Latina sulla sinistra Operazione Condor, scoperta nel dicembre del 1992, nella Città di Asunción, che ha un immenso potenziale come fonte primaria per indagini giudiziali, politiche, scientifiche e di attivisti per i diritti umani e le vittime delle dittature del Cono Sud.
Dobbiamo finalmente risvegliarci ed essere coscienti delle conseguenze economiche, sociali e culturali di vivere per decenni in preda al crimine organizzato e ad una dittatura mafiosa.
Ora è necessario lottare contro di lei.
Foto di Copertina: www.telesurtvnet.com
Foto 2: www.hoy.com.py
Foto 3: www.nuevospapeles.com.py