di Ruben Anguillar*
Nove sono i cartelli messicani che sono presenti a livello internazionale in una struttura complessa che implica molti diversi tipi di alleanze e associazioni con gruppi locali in cinque Paesi dei cinque Continenti. Così un’indagine della Procura Generale della Repubblica (PGR). I cartelli, nella loro versione transnazionale, si dedicano alla vendita di cocaina, eroina, metamfetamine e i relativi precursori chimici. I cartelli sono anche dediti alla produzione in Messico di papavero, droghe sintetiche e marijuana nelle zone in cui loro stessi operano. Il business implica il controllo delle rotte terrestri e marittime, a livello internazionale, e di una infrastruttura che conta aerei, sommergibili, imbarcazioni veloci e diversi tipi di veicoli per muoversi via terra in Messico e fino ai bordi del confine con gli Stati Uniti d’America.
La PGR segnala, nel suo documento, che i cartelli messicani hanno alleanze e accordi associativi con i cartelli colombiani, la mafia italiana, la mafia russa, le diverse mafie africane e gruppi criminali locali, nei Paesi dove sono presenti, che sono incaricati della distribuzione al dettaglio. Il Cartello del Pacifico, il più presente a livello mondiale, ha la sua influenza, in diversi modi, in 43 Paesi dei cinque Continenti. Dietro di lui ci sono Los Zetas, che operano in 20 Paesi di America, Europa, Africa e Asia. Poi c’è il Cartello di Jalisco Nueva Generacion che si estende in 14 Paesi di America, Africa e Asia. E’ l’organizzazione che è cresciuta più rapidamente in ambito internazionale. La Familia Michoacana è presente in otto Paesi di America, Europa ed Asia. L’influenza del Cartello del Golfo si estende in sei Paesi di America ed Europa. Il Cartello degli Arrellano Felix o Cartello di Tijuana è in quattro Paesi dell’America. Il Cartello dei Caballeros Templarios si trova in tre Paesi di America e Asia. Il cartello dei Carrillo Fuentes o cartello di Ciuda Juarez si concentra in tre Paesi dell’America. Il Cartello dei Beltran Leyvasta in due Paesi di America ed Europa. La presenza dei cartelli messicani nei mercati internazionali non sempre è in senso fisco ma spesso si manifesta grazie ad associazioni ed alleanze con organizzazioni simili e gruppi locali di diverse indoli. Esempi di questo tipo di presenza, che è molto diversa, è la relazione che il cartello del Golfo ha con la mafia italiana della Ndrangheta o quella del Cartello del Pacifico con le pandillas dominicane negli Stati Uniti. I cartelli messicani, anche quelli di altri Paesi, sono presenti nei mercati internazionali, in un modo in cui hanno vantaggio per loro, finchè resterà in vigore il paradigma proibizionista e punitivo imposto 50 anni fa. Il suo fallimento è evidente, ma continua ad essere in vigore.
* (articolo di Ruben Anguillar, pubblicato su El Economista del 04/12/2017)
Tratto da: aduc.it
Narcoguerra messicana. I cartelli e le loro attività e alleanze transnazionali
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