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truppe usa in argentinadi Matías Guffanti
Esercitazioni militari congiunte nei territori del conflitto con il popolo Mapuche Ma manca l’approvazione della Camera dei Deputati

Con 47 voti a favore, il Senato argentino ha approvato lo scorso 7 settembre l’ingresso di soldati statunitensi in territorio nazionale. Si tratta dell'operazione denominata "Cormorán", che andrebbe a modificare il Programma di Esercitazioni Militari Combinate, per realizzare esercitazioni congiunte fino al 31 agosto del 2018. Solo due senatrici hanno votato contro e due si sono astenuti. Il disegno di legge è così stato approvato in prima lettura ed è passato alla Camera dei Deputati, dove si trasformerà in legge.   
Le esercitazioni militari si realizzeranno, secondo il progetto, nelle basi aeronavali "Almirante Zar", della città di Trelew (provincia di Chubut) - lo stesso territorio dove la Gendarmeria Nazionale ha messo in atto un’opera di repressione contro la comunità indigena Mapuche, e dove nei primi giorni di agosto di quest’anno è scomparso il giovane Santiago Maldonado -nella base "Comandante Spora", a Baia Bianca (provincia di Buenos Aires) ed in diverse zone marittime.   
Sebbene l'informazione non ha avuto la giusta trascendenza nei principali mezzi di comunicazione del paese, l'iniziativa è stata sottoscritta dal presidente Mauricio Macri, dal capo del Gabinetto dei Ministri Marcos Peña, dal ministro di Affari Esteri Jorge Marcelo Faurie e dal ministro della Difesa, Oscar Aguad. Nel progetto si segnala che alle esercitazioni parteciperanno tre aeronavi: una P3 B Orion dell'Argentina (con 16 membri dell’equipaggio), e due P3 C Orion degli Stati Uniti con fino a 30 membri dell’equipaggio.

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Un’azione del governo nazionale che genera polemiche, questioni e considerazioni negative, dovute alle nefaste esperienze avute nel passato con le operazioni militari statunitensi in America latina ma, fondamentalmente, all'attuale contesto di repressione da parte delle forze nazionali in difesa di interessi stranieri.   
Il Segretario Generale dell'Associazione di Lavoratori dello Stato (ATE) e della Centrale di Lavoratori dell'Argentina (CTA) Autonoma della provincia di Río Negro, Rodolfo Aguiar, di fronte alla richiesta del presidente Macri di autorizzare l’ingresso dell'armata statunitense in Patagonia, ha risposto: "Queste forze militari straniere arriveranno per tutelare gli interessi dei Lewis e dei Benetton. La sanzione di questa legge è altamente suggestiva e dobbiamo impedire che sia approvata proprio nel contesto di repressione e morte che stiamo vivendo nella Patagonia. Richiama l'attenzione che questa iniziativa sia messa al voto in un momento in cui vi sono questioni e forti sospetti sulle autorità e le forze di sicurezza nazionali”.   
Va sottolineato un dato non minore: in quel 7 settembre la stessa Camera di Senatori ha respinto la proroga della legge che sospendeva lo sgombero di 1.500 comunità indigene nel territorio argentino e che scade il prossimo 23 novembre.  
Tuttavia, nella presentazione del progetto è stato affermato che alla base dell'idea vi è una lettera inviata a gennaio di quest’anno da ‘l'Agregado Naval degli USA’, che offriva l’arrivo degli aeroplani al fine di "scambiare esperienze". Inoltre le attività rientrerebbero nel Programma di Esercitazioni Combinate, che include altre nazioni latinoamericane come Brasile, Cile ed Uruguay.

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