da megachip.globalist.it
Giulietto Chiesa dialoga con un ragazzo di 19 anni: è nel corso della tua vita che si deciderà il grande scontro
Mi scrive Giovanni:
Ho 19 anni. Ho una domanda che in molti rigetterebbero con una risata, ma so che lei può darmi una risposta molto esaustiva. Credo che siamo agli sgoccioli tra Russia e Stati Uniti e la preoccupazione che qualcosa di davvero irreparabile possa accadere si sta facendo sempre più forte. Io ho solo 19 anni come ho detto e tanta voglia di vivere, per questo vorrei sapere se il nostro paese possa divenire un possibile bersaglio per la guerra alla quale il mondo sta per affacciarsi e, se sì, vorrei capire se vi sono dei luoghi sicuri dove, in caso di guerra, ci si possa riparare.
Non credo sia da codardo pensarla a modo mio, anzi mi ritengo più che fortunato di aver acquistato questa coscienza globale.
Meglio morto che lottare per questi luridi infami.
In attesa di una sua risposta, buona serata!
Giovanni
Caro Giovanni,
temo che, davvero, siamo agli sgoccioli. Nei miei ultimi due libri ("È arrivata la bufera" e "Putinfobia") ho descritto le ragioni di fondo che conducono a uno scontro epocale. Non le ripeto qui. Semplicemente le riassumo così. È in atto una gigantesca crisi dell'Occidente. L'Occidente, gli USA, non intendono prenderne atto. Attaccano tutti i concorrenti. Il primo e il più forte, per ora, è la Russia. Vogliono costringerla alla resa. Ma la Russia non si arrenderà. (E anzi penso che solo la sua forza potrà dissuadere l'America dal provocare il disastro). Dunque i casi sono due: o qualcuno (o qualcosa) ferma l'America, oppure l'America produrrà lo scontro. E noi, che non siamo America ma siamo i suoi sudditi, ne saremo coinvolti. Se lo scontro ci sarà, non sarà limitato, regionale, settoriale. Magari comincerà come tale, ma si estenderà in un incendio globale. Perché è in questione il dominio dell'Occidente sul pianeta. E questo dominio non è più possibile.
Vuoi vivere. Lo capisco. Io sono ormai vecchio e la mia vita l'ho vissuta. Anche bene, perché sono stato fortunato di aver vissuto con i rapinatori dell'Occidente e di avere fruito (senza rendermene conto) della loro rapina. Tu non potrai farlo, perché quella rapina è finita, o finirà presto.
È nel corso della tua vita che si deciderà questo scontro (a meno che qualcuno, o qualcosa, lo impedisca, come spero, per te e per tutti i giovani del mondo).
Non credo che, se comincia, sia possibile trovare un rifugio. Né la terra, né il mare, potranno dare rifugio a chi sopravviverà. E coloro che sopravviveranno potranno vivere non a lungo, come bestie malate, sottoterra.
Dunque non ti resta che prepararti a combattere, con tutti i mezzi e con tutti i compagni che troverai, contro quelli che definisci "luridi infami". Il momento di fermarli, di disarmarli, è questo. Comincia ora. E ogni minuto che perdiamo accorcia questo tempo e le nostre possibilità.
Buona fortuna,
Giulietto
Tratto da: megachip.globalist.it