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mezzomilrus-armidi Paul Joseph Watson - 25 novembre 2011
Mosca avverte che non tollererà che le potenze occidentali passino una "linea rossa"



Ora sappiamo che cosa quelle sei navi da guerra russe - che a quanto è stato riferito sono entrate nelle acque territoriali siriane la scorsa settimana - stavano trasportando.

Oltre a rappresentare una dimostrazione di forza per scoraggiare le potenze della NATO dal lanciare un attacco militare, a bordo vi erano esperti tecnici russi pronti ad aiutare Damasco a far funzionare un sofisticato sistema di difesa missilistica vendutogli da Mosca.

«Le navi da guerra russe che hanno raggiunto le acque al largo della Siria negli ultimi giorni stavano trasportando, tra l'altro, consulenti tecnici russi che aiuteranno i siriani a installare una serie di missili S-300 che Damasco ha ricevuto nelle ultime settimane, ha rivelato un articolo del giornale londinese in lingua araba “Al Quds Al-Arabi” di giovedì 24 novembre. Citando fonti in Siria e in Russia, il giornale ha riferito che Mosca considera un attacco occidentale contro la Siria come una "linea rossa" che non tollererà», riferisce «Arutz Sheva».

russian s300missile090304I missili S-300, che secondo il reportage saranno utilizzati per «prevenire un possibile attacco da parte della NATO o degli USA e UE,» sono missili terra-aria a lungo raggio sviluppati dalla Russia nel 1979 allo scopo di proteggere complessi industriali e militari di grandi dimensioni da attacchi aerei nemici e da missili da crociera.

Il sistema è ampiamente considerato come uno dei più potenti sistemi anti-aerei nella guerra moderna, dato che è in grado di monitorare fino a 100 bersagli e affrontarne 12 alla volta. La Russia ha recentemente cercato di vendere lo stesso sistema all’Iran, ma l'operazione è stata interrotta dopo le pressioni degli Stati Uniti e di Israele.

Armare la Siria con un così efficace mezzo di difesa aerea non sarebbe ovviamente di buon auspicio per ogni potenziale "no fly zone" in programma da parte delle potenze occidentali. Diversi articoli sono circolati nel corso dell’ultima settimana sul fatto che dei caccia provenienti dalla Turchia e da altri stati arabi sarebbero presto entrati nello spazio aereo siriano sotto pretesti "umanitari" con l'aiuto logistico degli Stati Uniti.

«Insieme con i missili, il rapporto afferma che la Russia ha installato sistemi radar avanzati presso tutte le principali installazioni militari e industriali siriane. Il sistema radar copre anche le aree a nord e a sud della Siria, dove sarà in grado di rilevare il movimento di truppe o di aeromobili in direzione del confine siriano. Gli obiettivi dei radar comprendono gran parte di di Israele, così come la base militare di Incirlik in Turchia, che viene utilizzata dalla NATO», afferma il reportage.

Il Ministro degli Esteri francese Alain Juppé ieri ha assicurato alle forze siriane di opposizione che le potenze della NATO stanno progettando di lanciare un intervento militare inteso a imporre «corridoi umanitari o zone umanitarie» motivate dalla protezione dei civili dai presunti abusi del regime al-Assad.

La prospettiva di attacchi aerei lanciati da sotto uno striscione "umanitario" è vista sempre più probabile dato il fatto che la portaerei George HW Bush è stata spostata verso le coste siriane nei giorni scorsi hanno lasciando il suo teatro tradizionale di operazioni poco fuori dallo Stretto di Hormuz.

Ieri si sono anche intensificate le tensioni dopo che l'ambasciata USA a Damasco ha invitato i suoi cittadini a lasciare la Siria "immediatamente", mentre il ministero degli Esteri della Turchia ha detto ai suoi cittadini di evitare di viaggiare attraverso il paese al loro rientro dall’Arabia Saudita.

Come abbiamo già affermato, l’attacco alla Siria potrebbe semplicemente essere un antipasto per un attacco contro l'Iran, perché Teheran ha promesso di difendere il suo alleato.

Fonte: prisonplanet.com

Traduzione per Megachip a cura di Pino Cabras.

Tratto da: megachip.info

 

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