L’ex tycoon alla Casa Bianca rilancia l’invio di armi attraverso la NATO, ma il Cremlino resta impassibile. l’Europa si prepara a una militarizzazione totale
Da Biden, il guerrafondaio, siamo passati a Trump, il businessman delle armi in Ucraina. Sono sempre più sottili le differenze di condotta tra le due amministrazioni sulla questione del conflitto europeo più sanguinoso degli ultimi 80 anni.È quanto si evince chiaramente dalle sue ultime dichiarazioni, rilasciate a NBC NEWS, dove ha annunciato di aver raggiunto un accordo con la NATO affinché gli Stati Uniti inviino armi all'Ucraina attraverso l'alleanza e che la NATO pagherà tali armi "al cento per cento"."Stiamo inviando armi alla NATO, e la NATO le sta pagando al cento per cento", ha detto il presidente, precisando che "Invieremo i Patriots alla NATO, e poi la NATO li distribuirà", ha aggiunto, secondo la pubblicazione.Nel merito, un portavoce dell’Alleanza ha precisato venerdì in una nota che "gli alleati continuano a lavorare per garantire all'Ucraina il supporto necessario per difendersi dall'aggressione russa. Ciò include sforzi urgenti per l'approvvigionamento di forniture chiave dagli Stati Uniti, tra cui difesa aerea e munizioni". Dichiarazione che fanno seguito al dialogo che il Segretario Generale della NATO, Mark Rutte, ha avuto con il tycoon giovedì."Stamattina ho esortato i leader ad andare oltre affinché l'Ucraina abbia più munizioni e difese aeree", ha scritto Rutte su X."Ho appena parlato con il Presidente Trump e ora sto lavorando a stretto contatto con gli alleati per fornire all'Ucraina l'aiuto di cui ha bisogno".A margine dell’intervista, il presidente ha anche anticipato che lunedì avrebbe fatto una "dichiarazione importante" su Mosca, senza fornire ulteriori dettagli."Sono deluso dalla Russia... è una dichiarazione importante da fare sulla Russia lunedì", ha annunciato il presidente.Come evidenzia Axios, il tycoon ha passato mesi a criticare Biden per aver speso miliardi di dollari in una "guerra senza fine" in Ucraina.Ora sta cercando di dimostrare di agire diversamente, fornendo armi su base commerciale piuttosto che a titolo di sovvenzioni.Tuttavia, poiché la sua iniziativa di pace è ben lungi dall'essere realizzata, Trump è pronto a compiere passi che fino a poco tempo fa sembravano impossibili.In particolare, sta valutando la possibilità di sostenere il pacchetto di sanzioni contro la Russia proposto dal senatore Lindsey Graham.Un dietrofront a 180° sulle sue iniziative volte a portare a portare a termine la guerra in Ucraina.Tutto ora procede secondo i piani del Moloch guerrafondaio.Il portavoce del Ministero degli Esteri ucraino, Georgy Tykhyi, afferma che le parti ucraina e americana stanno coordinando i dettagli tecnici sulla fornitura di aiuti alla difesa statunitensi dopo la loro sospensione temporanea.Il Cremlino non sembra scomporsi a queste nuove disposizioni di Washington.Secondo il New York Times, che cita fonti vicine al presidente, Putin intende ignorare le pressioni degli Stati Uniti perché è convinto che la superiorità della Russia sul fronte stia aumentando e che la difesa dell'Ucraina potrebbe crollare nei prossimi mesi. Secondo loro, il presidente russo ritiene impossibile fermare subito le azioni militari senza importanti concessioni da parte dell'Ucraina."Non sacrificherà i suoi obiettivi in Ucraina per migliorare le relazioni con Trump", sostiene Tatyana Stanovaya, ricercatrice senior presso il Carnegie Russia-Eurasia Center.I freddi numeri effettivamente non possono che dargli ragione.La produzione militare della Russia nel 2025 si distingue nettamente da quella occidentale per le sue dimensioni e innovazioni. Mosca produce ogni anno circa 4,5 milioni di munizioni d'artiglieria, mentre gli Stati Uniti e l'Unione Europea insieme raggiungono appena 1,3 milioni. 
Vladimir Putin © Imagoeconomica
Questa differenza quantitativa si traduce in una capacità di sostenere un conflitto prolungato ben oltre la portata industriale occidentale.Nel campo dei missili, il ritmo russo è altrettanto impressionante: ogni mese vengono prodotti 60-70 missili balistici Iskander-M e 10-15 ipersonici Kinzhal, con scorte già stimate in centinaia di unità operative.Parallelamente, la Russia ha iniziato la produzione di massa del missile ipersonico Oreshnik, un sistema a raggio intermedio capace di volare a Mach >10, trasportare testate multiple e manovrare agilmente per rendersi "praticamente impossibile da intercettare".La sua gittata stimata tra i 3.000 e i 5.500 km consente di colpire bersagli in profondità, inclusi obiettivi europei e statunitensi.
L’Europa in assetto di guerra
Il vecchio continente in ogni caso, in modo delirante e folle, si pone in totale assetto di scontro con Mosca.Il mantra continua ad essere quella della pace attraverso la forza per ottenere un cessate il fuoco non vincolato allo stop delle forniture di armi.Giusto ieri i ministri della Difesa di circa 30 Paesi, con la partecipazione per la prima volta di una delegazione statunitense guidata da Keith Kellogg, hanno concordato di istituire il quartier generale della futura Multinational Force Ukraine (MFU) a Parigi per il primo anno.Un incontro svolto, guarda caso, a margine della conferenza di Roma.L'obiettivo dichiarato è quello di costituire un quartier generale a Parigi per un rapido dispiegamento dopo la fine delle ostilità nella guerra della Russia contro il suo vicino.Nello specifico, si parla disporre di un contingente, composto da 10.000 a 30.000 effettivi, pronto a entrare in Ucraina dopo un eventuale cessate il fuoco.“La Russia non prende sul serio le fantasie sulla creazione di un "corpo di forze multinazionali per proteggere l'Ucraina", ha commentato nel merito il Ministro degli Esteri Sergej Lavrov."Non siamo particolarmente interessati a questo, ma lo gridano a gran voce, quindi non possiamo ignorarlo. Ma non prendiamo sul serio le varie fantasie promosse da chi vuole brillare sulla scena internazionale", ha concluso.In sostanza, Mosca si dovrebbe convincere ad accettare una tregua che con un'Ucraina riarmata e addirittura truppe occidentali, riproponendo le cause "profonde" del conflitto, individuabili nell’avanzamento delle infrastrutture militari occidentali fino ai confini del Paese.Vyacheslav Matuzov, diplomatico russo e presidente dell’Associazione di Amicizia con i Paesi Arabi, è molto preoccupato:"L'Europa prepara un grande colpo. Sotto il pretesto della 'minaccia russa', i paesi della NATO stanno portando avanti una militarizzazione senza precedenti."In particolare la Polonia viene citata come esempio chiave, con spese militari al 4,7% del PIL nel 2025 e l’acquisto di armamenti offensivi come i carri K2 Black Panther, elicotteri Apache e sistemi HELIOTROP, pensati per “accecare” la navigazione satellitare nemica:"Queste armi sono fondamentali solo per operazioni offensive in territorio straniero, sono eccessive per la difesa dei propri confini."L’Unione Europea sta lavorando a un nuovo Meccanismo di Difesa Europeo (EDM) per ottenere “autonomia strategica” dagli USA entro il 2030, in parallelo con un possibile dispiegamento di 300.000 soldati ai confini russi entro 30 giorni.In questo quadro, Matuzov sostiene che l’Ucraina venga usata come strumento per logorare la Russia:"L'obiettivo è guadagnare tempo per accumulare forze, per poi sferrare un colpo decisivo con le truppe unite dell'alleanza". 
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I missili a medio raggio che porteranno l’Europa in guerra
C’è poi la questione dei missili a medio e lungo raggio.Secondo quanto dichiarato alla Reuters da un generale dell’esercito americano, la NATO dovrà dotarsi di un maggior numero di missili a lungo raggio per dissuadere la Russia da un eventuale attacco all’Europa, soprattutto alla luce del previsto aumento della produzione russa in questo settore.L’efficacia dimostrata dai missili russi nella guerra in Ucraina — impiegati per colpire posti di comando, snodi di trasporto e sistemi di lancio ben dietro le linee nemiche — ha convinto i vertici militari occidentali della loro centralità strategica."L’esercito russo oggi è più numeroso di quando è iniziata la guerra in Ucraina", ha affermato il generale John Rafferty, intervistato in una base militare statunitense a Wiesbaden, in Germania."E sappiamo che continueranno a investire in razzi e missili a lungo raggio e in difese aeree sofisticate. Quindi una maggiore capacità dell’Alleanza è davvero, davvero importante."Il conflitto in Ucraina ha anche messo in evidenza la forte dipendenza dell’Europa dagli Stati Uniti per quanto riguarda la fornitura di missili a lunga gittata, mentre Kiev continua a invocare un rafforzamento delle difese aeree.Rafferty, da poco rientrato dal comando del 56° Comando di artiglieria dell’esercito americano a Mainz-Kastel, ha confermato che si stanno preparando dispiegamenti temporanei di missili statunitensi a lunga gittata sul suolo europeo a partire dal 2026."La guerra ci ha insegnato che la distanza non è più una garanzia di sicurezza. Dobbiamo essere in grado di colpire in profondità e difendere ampie aree del territorio europeo", ha sottolineato il generale.Il tema sarà centrale nell’incontro previsto lunedì tra il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius e il segretario alla Difesa USA Pete Hegseth, volto a chiarire se gli accordi siglati durante l’amministrazione Biden — oggi rimessi in discussione con il ritorno alla Casa Bianca di Donald Trump — resteranno in vigore.L’intesa tra Berlino e Washington prevedeva il dispiegamento in Europa di sistemi come i missili Tomahawk, con una gittata di circa 1.800 chilometri, e l’arma ipersonica sperimentale Dark Eagle, in grado di colpire obiettivi fino a 3.000 chilometri di distanza.Questi vettori ipersonici USA, posizionati negli altipiani tedeschi, raggiungerebbero Mosca in 10-12 minuti, erodendo la capacità russa di una rappresaglia.Mosca non dispone inoltre di analoga deterrenza nei confronti degli Stati Uniti.Se il riarmo continuerà la guerra sarà dunque inevitabile."Il nostro Paese è nel mirino dei missili americani posizionati in Europa. Ci siamo già passati. È già stato fatto tutto in passato. Ma la vittima potenziale sono le capitali di questi Stati", aveva già avvertito il portavoce di Putin, Dmitry Peskov, precisando che Mosca ha le capacità sufficienti per rispondere a questo dispiegamento.In questo senso, è l'uscita degli Stati Uniti dal trattato INF (Intermediate-Range Nuclear Forces), che eliminava e proibiva tutti i missili nucleari e convenzionali lanciati da terra con gittata tra 500 e 5.500 km ad aver permesso lo schieramento di questi sistemi nel continente europeo. 
Massiccio raid russo contro i centri di produzione di droni in Ucraina
Nella notte tra l’11 e il 12 luglio, la Russia ha lanciato uno degli attacchi aerei più intensi dall'inizio della guerra in Ucraina.Secondo quanto riferito da Volodymyr Zelensky sul suo canale Telegram, Mosca ha impiegato 26 missili da crociera e ben 597 droni, più della metà dei quali erano Shaheed di fabbricazione iraniana.L’offensiva, che ha preso di mira numerose città ucraine, ha avuto un impatto devastante su impianti industriali e infrastrutture civili.Le esplosioni sono state segnalate a Leopoli, Lutsk, Černivci, Kharkiv, Kiev, Kropyvnytskyi, Kherson e nei pressi di Cherkasy, mentre in quasi tutto il Paese sono state attivate le sirene antiaeree, con l’eccezione delle regioni di Transcarpazia, Odessa e Mykolaiv.Secondo fonti locali e internazionali, Leopoli è stata la città più colpita, presa di mira da missili Kalibr e droni Geran-2/3.Tra gli obiettivi principali figurano due impianti industriali, tra cui lo stabilimento "Elektron", ritenuto cruciale per la produzione di apparecchiature radioelettroniche utilizzate nei droni, nei sistemi di guerra elettronica e nelle comunicazioni militari.Oltre agli impianti produttivi, tre edifici dell’Università Politecnica di Leopoli, dove durante l’estate venivano assemblati droni, sono stati completamente distrutti.Alte colonne di fumo si sono sollevate sopra la città, visibili da chilometri di distanza.A Lutsk, è stata completamente distrutta la fabbrica “Motor”, già colpita nei giorni scorsi.A Kharkiv, l’attacco è stato condotto con missili e bombe plananti FAB-UMPK, causando gravi danni.A Černivci, la caduta di detriti ha provocato la morte di due civili – una donna di 26 anni e un uomo di 43 – mentre altre quattro persone risultano gravemente ferite.In città sono stati danneggiati edifici residenziali, negozi, uffici amministrativi e automobili.A Lutsk, un’abitazione privata è stata distrutta e un’auto è andata a fuoco.Nella regione di Kirovohrad, quasi dieci case sono state danneggiate nel distretto di Holovanivskyi.Anche la capitale Kiev è stata colpita durante l’allarme aereo, con forti esplosioni riportate da media ucraini.
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