Wall Street Journal: la Russia ha conquistato più territorio a maggio che in qualsiasi altro mese del 2022
“Nessuno in Occidente che parli della necessità della vittoria dell'Ucraina ha un piano del genere”. Queste sono le parole usate dal segretario alla difesa statunitense Pete Hegseth, durante un'udienza al Congresso.
La situazione sempre più critica del fronte parla chiaro: non c’è alcuna speranza per Kiev che possa determinare una svolta. Lo stesso Zelensky, già a dicembre 2024, ammetteva che il Paese non era in grado di riacquisire i territori occupati.
L’unica speranza per il leader ucraino era confidare in una maggiore pressione occidentale su Mosca, senza badare alla gravità dell’escalation che ne sarebbe conseguita. Ma Trump oggi ha rinnovato la sua presa di distanze da ogni complicità con un sostegno incondizionato.
"Sono molto deluso dalla Russia, ma sono deluso anche dall'Ucraina, perché penso che si sarebbero potuti raggiungere degli accordi", ha dichiarato oggi il tycoon parlando alla Casa Bianca, aggiungendo che fino a 6mila persone ogni settimana vengono uccise nella guerra, compresi civili "colpiti dai missili".
D’altra parte, l’inviato speciale Keith Kellogg si dice fiducioso sulla possibilità di una risoluzione pacifica della guerra.
“Abbiamo preso il documento ucraino, poi quello russo – lo chiamano memorandum... E ci siamo detti: OK, come si possono mettere insieme questi due documenti per arrivare al risultato finale?". E ora ci sentiamo piuttosto fiduciosi. Sappiamo come può e dovrebbe essere lo stato finale. E se solo riuscissimo ad arrivare a quel punto, allora pensiamo che sia possibile vincere. E per vincere, intendo riuscire a raggiungere un accordo di pace", ha affermato a Bruxelles durante il forum del German Marshall Fund.
Tuttavia, l’intero continente europeo sembra inflessibile nel remare alla direzione opposta ad un’intesa di pacificazione.
Tra le condizioni principali presentate dal memorandum russo ad Istanbul c’è l’impegno a non aderire a nessuna alleanza militare (in particolare la NATO), escludere la presenza di truppe o basi straniere sul proprio territorio e ridurre drasticamente le proprie capacità militari. Al contrario in Europa, non si parla d’altro che di riarmo.
Mark Rutte e Antonio Tajani
“I Paesi Nato devono aumentare la spesa per la difesa, a fronte di una possibile aggressione russa in futuro, perchè oggi siamo al sicuro, ma potrebbe non essere così nei prossimi 3 o 5 anni", ha affermato il segretario generale della Nato, Mark Rutte, nel corso delle dichiarazioni alla stampa a margine della riunione ministeriale nel formato Weimar+ a Villa Madama.
Nella Dichiarazione congiunta dei ministri degli Esteri di Francia, Germania, Italia, Polonia, Spagna, Regno Unito e dell'Alto Rappresentante dell'Unione Europea si parla chiaro.
''Una pace giusta e duratura deve includere adeguate garanzie di sicurezza per l'Ucraina, a partire da un esercito e da un'industria della difesa ucraini forti. A tal fine, e sulla base dell'unità transatlantica, lavoreremo con l'Ucraina a iniziative volte a rafforzare le sue forze armate. Siamo pronti a intensificare il nostro sostegno, anche migliorando la cooperazione industriale con l'Ucraina nell'ambito della difesa e esplorando ulteriori forme di cooperazione in materia di sicurezza e difesa, in linea con il nostro sostegno all'integrazione euro-atlantica (del Paese, ndr)”.
Oggi il ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius, arrivato a sorpresa alla stazione ferroviaria di Kiev, ha annunciato che il governo di Berlino prevede di aumentare quest'anno gli aiuti militari all'UCRAINA di altri circa 1,9 miliardi di euro.
"Stiamo pianificando - non è ancora stato definito, ma lo stiamo pianificando - altri 1,9 miliardi che saranno disponibili nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, una volta che la decisione sarà presa in parlamento", ha detto Pistorius in una conferenza stampa a Kiev.
In aggiunta, ha poi lanciato quella che rappresenta la “spada di Damocle” di ogni possibile trattativa con la Federazione Russa. "Il futuro dell'Ucraina è chiaramente legato alla NATO", ha aggiunto, ricordando che le decisioni prese nei precedenti vertici a Vilnius, Washington e Bruxelles confermano "l'irreversibilità del percorso dell'Ucraina verso l’Alleanza".
In precedenza, i ministri della Difesa di Germania e Ucraina avevano firmato un memorandum per l’acquisto e la produzione congiunta di missili a lungo raggio, denominati "Long Range Fires". Questi sistemi saranno prodotti sia in Ucraina che in Germania e potranno essere utilizzati senza restrizioni di gittata, consentendo a Kiev di colpire obiettivi militari anche fuori dal proprio territorio, inclusa la Russia. Un accordo che, secondo la Bild, prevede lo sviluppo di missili con una gittata tra i 2.000 e i 2.500 chilometri, oltre a sistemi d’arma già impiegati dall’esercito ucraino come i missili Neptune e droni avanzati.
Una prospettiva, quella di missili a Medio Raggio in grado di colpire Mosca da un Paese confinante, che per il Cremlino ha sempre rappresentato una questione esistenziale.
Boris Pistorius
Avanzata russa, Wall Street Journal: maggio Segna il mese più proficuo dal 2022
Nel frattempo, l’avanzata russa nell’Est del Paese si fa sempre più consistente. Nel mese di maggio, Mosca “ha conquistato più territorio in Ucraina di quanto avesse fatto in qualsiasi altro periodo dal termine del 2022” segnala il Wall Street Journal, sottolineando una rinnovata accelerazione dell’offensiva, favorita da condizioni meteorologiche più favorevoli rispetto ai mesi autunnali e invernali, che avevano precedentemente rallentato le operazioni.
La pubblicazione segnala che Mosca sta avanzando su più direttrici, esplorando i punti deboli della difesa ucraina e sfruttando la propria superiorità numerica in termini di truppe e risorse.
Uno dei punti focali della nuova offensiva è la città di Konstantinovka, importante snodo logistico nell’est dell’Ucraina, ora circondata su tre lati dalle forze russe. Secondo un ufficiale ucraino attivo nella zona, la situazione sta peggiorando rapidamente: "Prevediamo che la situazione peggiorerà in tutte le direzioni quest’estate. Il personale è esausto. Non ci sono abbastanza turni. Tutti lavorano al limite delle proprie capacità".
Sul fronte settentrionale, anche la regione di Sumy è diventata un nuovo punto caldo del conflitto. Secondo fonti militari ucraine, il numero di soldati russi presenti nella zona è più che doppio rispetto alle forze ucraine. Le forze armate RF stanno avanzando da Andreyevka e Alekseyevka verso Khoten e Malaya Korchakovka, mentre nella zona di Yunakovka è in atto un rafforzamento con nuove riserve russe che mirano ad aumentare la pressione.
Nel frattempo, nella direzione di Kupyansk, le truppe di Mosca hanno consolidato le loro posizioni dopo la presa di Dvurechnaya, lanciando un assalto a Kutkovka e interrompendo le vie di rifornimento nemiche nella zona di Kondrashovka. Anche qui, l’obiettivo sembra essere quello di logorare le linee di difesa ucraine e restringere ulteriormente le opzioni strategiche di Kiev.
Sul versante opposto, le controffensive ucraine, in particolare nella zona di Tetkino, hanno subito battute d’arresto significative. Le riserve impiegate — il 225° e il 425° reggimento d’assalto — non sono riuscite a raggiungere l’obiettivo prefissato di Glushkovo, a circa 10 km dal confine. Secondo testimonianze di Kiev, l’operazione era considerata “irrealistica” fin dall’inizio e si sarebbe trattato più di una manovra politica che militare. “Forse per salvare la faccia del comandante in capo”, ha ammesso uno dei comandanti ucraini.
Foto © Imagoeconomica
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