La visita del cancelliere tedesco Friedrich Merz allo Studio Ovale è stata accompagnata da un regalo simbolico: una copia con cornice dorata del certificato di nascita del nonno del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, Friedrich Trump, nato nel 1869 a Kallstadt (oggi Renania-Palatinato).
È su una complicità di intese con l’approccio belligerante di Berlino che Merz ha giocato le sue carte con il tycoon newyorchese.
"Concordiamo entrambi su questa guerra e su quanto sia orribile e stiamo cercando modi per fermarla molto presto", ha affermato Merz, definendo Trump la “persona chiave” per porre fine al conflitto.
"Può davvero farlo ora, mettendo pressione sulla Russia", ha aggiunto il cancelliere che pochi giorni prima ha siglato un accordo con l’Ucraina da 5 miliardi di euro per sostenere la produzione ucraina di missili a lungo raggio. L’obiettivo è sviluppare sistemi in grado di raggiungere la gittata di 2.500 km. "Sapete che abbiamo fornito supporto all'Ucraina e che stiamo cercando di aumentare la pressione (su Mosca - ndr)", ha aggiunto Merz nello Studio Ovale.
"L'Ucraina sta colpendo solo obiettivi militari, non civili, non l'infrastruttura energetica", ha precisato Merz, sostenendo che "quindi questa è la differenza e la ragione per cui stiamo cercando di fare di più con la Russia”. Si punta ad una presunta superiorità morale degli attacchi Ucraini anteposta alla barbarie russe.
Nella realtà i civili sono sempre le vittime collaterali da ambo i lati della barricata. L’attacco russo di oggi alla città di Pryluky, nella regione di Chernihiv, che è stata colpita da sei droni kamikaze ha causato vittime civili: una donna di 46 anni, sua figlia di 27 anni e il nipotino di un anno. Nelle stesse ore, una donna di 32 anni è morta e altre sei persone sono rimaste ferite dopo che le Forze Armate ucraine hanno compiuto un attacco su Rylsk, nella regione di Kursk.
Le esplosioni che hanno causato il crollo del ponte ferroviario in Russia tra il 31 maggio e il 1° giugno, nella regione di Bryansk, hanno provocato 7 morti e 118 feriti. Sebbene l’Ucraina non abbia rivendicato l’operazione, nelle stesse ore l’Sbu ha confermato l’attacco contro un treno militare russo nei pressi di Melitopol, nella regione di Zaporizhia. Il treno trasportava cisterne di carburante e altre merci per i militari; è stato fatto esplodere mentre si stava dirigendo verso la penisola di Crimea, occupata dai russi dal 2014.
Contemporaneamente si consumava l’operazione Spider Web, dove Kiev avrebbe colpito cinque basi aeree russe, tra cui Belaya (Siberia, 4.000 km dal confine), Olenya (Murmansk), Diaghilevo (Ryazan) e Ivanovo, dove erano stanziati bombardieri Tu-95, Tu-22M3 e aerei da sorveglianza A-50. Almeno una decina, secondo le ultime stime, i velivoli strategici russi danneggiati. 
L’ambasciatore russo a Londra, Andrei Kelin, ha puntato oggi il dito sul presunto coinvolgimento del Regno Unito nella recente operazione rivendicata dall'Ucraina nel territorio della Russia sfociata in un attacco con droni contro diversi bombardieri strategici di Mosca. Intervistato da Sky News UK, Kelin ha detto che queste azioni portano "il conflitto a un livello diverso di escalation", avvertendo che Kiev "non deve cercare di scatenare una Terza Guerra Mondiale".
Il presidente russo, Vladimir Putin, "è stato colpito duro e risponderà colpendo duro, non sta giocando", ha dichiarato Donald Trump, rispondendo agli energici appelli di Merz alla linea dura.
Nel merito, il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha confermato che il presidente Putin avrebbe informato il suo omologo statunitense dell’intenzione di rispondere agli attacchi.
Una promessa che amplifica l’apprensione nei palazzi di Kiev. Secondo il deputato ucraino Roman Kostenko, i russi starebbero preparando un’offensiva diretta contro “il quartiere governativo dove si trovano la Rada e il Gabinetto dei ministri”, ha scritto sulla base di informazioni ricevute anche via SMS. “Capiamo che possiamo ricevere informazioni, ma i russi stanno preparando un attacco e non sappiamo quando avverrà”, ha aggiunto. Secondo lui, un bombardamento massiccio potrebbe verificarsi già stanotte, con l’obiettivo di infliggere a Kiev una “vendetta equivalente”.
In seguito il miliardario newyorchese, parlando con Merz, ha paragonato Russia e Ucraina a “due bambini che si picchiano come pazzi” in un parco, suggerendo di “lasciarli lottare per un po’”, precisando poi di essere a favore di “fermare le uccisioni, questo è quello che spero”.
A questo proposito, il tycoon non ha escluso di esercitare pressioni anche su Kiev se non si faranno progressi nella risoluzione del conflitto.
"Quando vedrò che non saremo d'accordo, che questa cosa (il conflitto - ndr) non si fermerà... agiremo in modo molto, molto duro, e forse nei confronti di entrambi i Paesi", ha detto il presidente Usa alla presenza dei giornalisti nello Studio Ovale.
Il regalo di Merz per spingere Trump nella sua “guerra a lungo raggio”, sembra non abbia riscosso l’esito sperato. 
La NATO fissa obiettivo 5% del pil in spese militari
Intanto, dall’altra parte dell’Atlantico ci si prepara ad un futuro che vedrà al centro il complesso militare industriale del continente, su cui saranno investite tutte le risorse disponibili. Durante una riunione definita “storica” dal Segretario generale della NATO Mark Rutte, i ministri della Difesa dei 32 Paesi membri dell’Alleanza Atlantica hanno concordato a Bruxelles un nuovo pacchetto di obiettivi per il rafforzamento delle capacità militari comuni.
Il piano che sarà presentato prevede un obiettivo complessivo pari al 5% del PIL di ciascun Paese membro: il 3,5% destinato alla spesa militare diretta per le nuove capacità operative, e l’1,5% per settori correlati alla sicurezza, come infrastrutture e industria della difesa. “Proporrò un piano d’investimento complessivo per un totale pari al 5% del PIL”, ha annunciato Rutte, sottolineando che si tratterà di un impegno necessario per rafforzare la deterrenza e garantire la sicurezza dell’intera Alleanza.
"Abbiamo concordato un ambizioso nuovo set di obiettivi di capacità, che sono molto importanti", ha dichiarato Rutte in conferenza stampa, spiegando che le spese riguarderanno settori strategici come difesa aerea, aerei da caccia, carri armati, droni, personale militare e logistica. “Tutto questo per mantenere la nostra difesa e deterrenza forti, e sicura la nostra popolazione di un miliardo di persone”, ha detto, aggiungendo infine un dettaglio non di poco conto.
La Russia "produce in tre mesi le munizioni di base che la NATO, che è 25 volte più grande, produce in un anno. Se non agiamo ora, tra tre-cinque anni saremo veramente sotto minaccia".
Foto di copertina © Imagoeconomica
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