Il quadro è sempre più netto e la distanza tra le posizioni negoziali russe e il nuovo assetto bellico europeo si fa siderale.
“Un ‘brutto accordo’ per porre fine alla guerra in Ucraina non farebbe altro che ‘incoraggiare’ il revanscismo di Vladimir Putin ed è per questo che Kiev va sostenuta e ‘rafforzata’, anche nell'interesse dell'Ue”, ha esordito la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, durante la plenaria a Strasburgo.
Secondo la von der Leyen, “un brutto accordo potrebbe incoraggiare Vladimir Putin a tornare” e “sarebbe la ricetta per avere maggiore instabilità e insicurezza”. La soluzione? Ovviamente una pace giusta e duratura – sancita dal piano Rearm Europe da 800 miliardi – che garantisca “la sovranità dell'Ucraina, rispetti la sua integrità territoriale e sostenga le sue aspirazioni europee”.
Come un disco rotto, si continua a perseguire il mantra della riconquista da parte di Kiev dei territori perduti. Un approccio strategico che non potrà mai trovare la minima complicità da parte russa. La posizione di Mosca, trasmessa ieri dal consigliere del Cremlino Yury Ushakov, contempla il ritiro delle truppe ucraine dal Donbass e dalla Novorossiya, la fine delle aspirazioni di Kiev di entrare nella NATO, la revoca di tutte le sanzioni occidentali contro Mosca e l'impegno dell'Ucraina a mantenere uno status di paese non allineato e libero da armi nucleari e a rispettare pienamente i diritti, le libertà e gli interessi dei suoi cittadini di lingua russa.
“Putin vuole costringere l'Ucraina ad accettare l'inaccettabile”, ha continuato la presidente della Commissione europea, spiegando che il compito dell’Ue consisterà “nell’aiutare l'Ucraina a rimanere forte, a sfidare le intimidazioni di Putin e a impegnarsi in colloqui di pace basati sulle sue stesse condizioni".
Il vecchio continente gioca su una guerra già persa. Persino il segretario generale Mark Rutte ha ammesso che Mosca produce in tre mesi il volume di armamenti dell’intera NATO in un anno. Il comandante in capo delle Forze armate ucraine, Oleksandr Syrsky ha evidenziato che la Russia impiega circa 28.000 proiettili al giorno, il che, secondo le stime di analisti militari come Alexander Mercuris, equivale a una produzione annua di almeno 14 milioni di munizioni.
Eppure la von der Leyen ha parlato di un’Ucraina che diventerà “porcospino indigeribile per invasori”, rievocando l’omonima strategia enunciata nel ‘Libro Bianco della Difesa’.
“L'Europa – ricorda – ha già sostenuto (il Paese -ndr) con 50 miliardi di euro di aiuti militari. Ma ora dobbiamo passare da una logica di aiuti a una logica di integrazione delle nostre industrie della difesa. Questo è un elemento centrale del nostro Libro bianco "Readiness 2030": incoraggiamo i nostri Stati membri a effettuare ordini direttamente all'industria della difesa Ucraina".
Una metodologia che rappresenta "il modo più efficace ed economicamente vantaggioso per sostenere gli sforzi militari dell'Ucraina. Ci stiamo concentrando in particolare sulla tecnologia e sull'innovazione nel campo della difesa. Durante la guerra, l'Ucraina ha utilizzato la tecnologia per modificare le dinamiche sul campo di battaglia, anche e soprattutto quando le forze russe erano più numerose. Ma anche la Russia ha imparato dalla guerra. Il nostro obiettivo, insieme all'Ucraina, è che diventi così forte da risultare indigeribile per i potenziali invasori", conclude.
J.D. Vance
Da parte di Washington, nel frattempo, il vicepresidente statunitense J.D. Vance si sbilancia e sostiene che la Russia avanza troppe pretese.
"Il presidente Trump è stato molto determinato nel cercare di far dire ai russi: 'Ecco cosa vogliamo per porre fine a questo conflitto'. E, ripeto, non è necessario essere d'accordo. Potreste pensare che le loro richieste siano eccessive. E naturalmente, quando i russi hanno proposto per la prima volta le loro condizioni di pace, la nostra risposta è stata: "State chiedendo troppo". Ma è così che funzionano le negoziazioni", ha sostenuto durante la Conferenza sulla sicurezza di Monaco, precisando poi che russi stanno ora avanzando una serie di richieste e concessioni che ritengono necessarie per porre fine al conflitto, ma ancora "pensiamo che stiano chiedendo troppo", ha aggiunto.
Parallelamente, il presidente Usa Donald Trump, sempre più altalenante nell’umore rispetto al buon esito delle trattative ha commentato le parole di Vance, evocando scelte difficili.
"Ci stiamo avvicinando a un punto in cui sarà necessario prendere alcune decisioni. Non mi piace", ha dichiarato durante una conferenza stampa.
Secondo il docente di sociologia del terrorismo alla Luiss, Alessandro Orsini, il tycoon non ha una strategia.
“Non sa come uscire dalla guerra e, infatti, si è appena ritirato dalle trattative, certificando il suo fallimento come pacificatore. La Nato ha superato troppe linee rosse trasformando la guerra in Ucraina in una tragedia senza soluzione diplomatica. Siccome la Nato ha investito moltissimo per sconfiggere la Russia sul campo, Putin è giunto alla conclusione che i problemi in Ucraina possano essere risolti soltanto con la forza. Trump ne è consapevole ed è per questo che ha ristabilito le relazioni diplomatiche con Putin. Il fatto che Trump abbia ristabilito le relazioni con Putin è stata una decisione di grande intelligenza a vantaggio dell’Europa, ma l’Europa non ha l’intelligenza per capirlo” riporta su Sicurezza Internazionale, intervistato da Irene Cosul Cuffaro.
Zelensky, nel frattempo, perfettamente in linea con l’Ue, chiede maggiori azioni coercitive nei confronti del Cremlino.
Xi Jinping
"Solo una pressione significativamente più forte sulla Russia e sanzioni più severe possono aprire la strada alla diplomazia. Per garantire una pace duratura, è necessario attuare tutte le misure volte a privare l'aggressore delle risorse necessarie per condurre la guerra", scrive il leader ucraino su X, riconfermando anch’egli la sua linea irremovibile che finora ha condotto il Paese al fallimento.
“Fece saltare le trattative perché era convinto che la guerra fosse più conveniente della diplomazia. E ha sbagliato i calcoli. Zelensky ha iniziato la controffensiva del 5 giugno 2023 nella certezza di spazzare via i russi. Terminata la controffensiva, l’Ucraina è sprofondata”, ha commentato sempre Orsini durante l’intervista.
Mosca si prepara al cessate il fuoco per la parata della vittoria
Nel frattempo, c’è fermento nella capitale russa per l’imminente parata della vittoria del 9 maggio. Il presidente cinese Xi Jinping è già arrivato a Mosca per celebrare le commemorazioni della vittoria sul Nazismo. Il suo aereo è arrivato all'aeroporto Vnukovo di Mosca in prima serata, hanno riferito le agenzie di stampa statali russe Ria Novosti e TASS.
La portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova ha dichiarato che il comportamento delle Forze armate ucraine durante il cessate il fuoco annunciato da Vladimir Putin, in programma dall’8 al 10 maggio, sarà un test importante per verificare le intenzioni pacifiche del governo di Kiev. "la Russia non è mai stata contraria a un cessate il fuoco in Ucraina", ha aggiunto la Zakharova, esprimendo sorpresa per le parole dell'inviato speciale del presidente degli Stati Uniti, Keith Kellogg, secondo cui Mosca si sarebbe opposta a una tregua di 30 giorni. Secondo la diplomatica, l’introduzione di un regime di cessate il fuoco lungo l’intera linea di contatto comporta numerose sfumature che richiedono un’analisi approfondita, e necessita comunque di un sistema efficace di controllo per garantirne il rispetto.
Tuttavia, ha aggiunto, "l’unico ostacolo al cessate il fuoco è Kiev, che sta violando gli accordi e non vuole discutere seriamente i termini di un cessate il fuoco a lungo termine".
Il 28 aprile Vladimir Putin ha annunciato una tregua per celebrare l'80° anniversario della Vittoria. Sarà in vigore dalla mezzanotte del 7-8 maggio alla mezzanotte del 10-11 maggio. Durante questo periodo, tutte le operazioni militari vengono interrotte. A sua volta, Volodymyr Zelensky ha respinto la proposta di pace di Mosca, sottolineando che il regime di Kiev non può garantire la sicurezza dei leader stranieri che parteciperanno alla parata del 9 maggio nella capitale russa.
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