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Nella Striscia altri 51 palestinesi uccisi, 697 scomparsi decretati morti. Egitto prepara accordo sulla tregua con garanzie internazionali

Mentre il sistema di aiuti a Gaza è prossimo al collasso, il tribunale dell'Aja ha programmato una settimana di udienze in risposta a una richiesta dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite sull'obbligo di Israele di "garantire e facilitare" l'assistenza umanitaria ai civili palestinesi nei territori occupati e in particolare a Gaza. Le udienze rispondono a una risoluzione approvata lo scorso anno dall'Assemblea generale dell'Onu che chiedeva alla Corte Internazionale di Giustizia (Cig) di pronunciarsi sulle responsabilità legali di Israele dopo che il Paese aveva vietato all'Unrwa, l'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, di operare sul suo territorio. Le udienze si sono aperte mentre il sistema di aiuti umanitari a Gaza è prossimo al collasso. Il team legale delle Nazioni Unite è stato il primo a rivolgersi alla corte lunedì, seguito dai rappresentanti palestinesi. Israele, che non riconosce l’Aja, e che nega di avere deliberatamente preso di mira civili e personale umanitario nell'ambito della sua guerra contro Hamas, ha bloccato l'ingresso di cibo, carburante, medicine e altre forniture dal 2 marzo e ha rinnovato la sua campagna militare il 18 marzo, affermando di voler spingere Hamas a rilasciare altri ostaggi. La Corte, probabilmente, impiegherà diversi mesi per decidere. Gli esperti affermano che, anche se la decisione non sarà legalmente vincolante, l'esito potrebbe avere un impatto profondo sulla giurisprudenza internazionale, sugli aiuti internazionali a Israele e sull'opinione pubblica.


A Gaza 51 morti nelle ultime 24 ore, 697 scomparsi decretati morti

Almeno 51 palestinesi sono state uccise negli attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza nelle ultime 24 ore, causando 115 feriti, Lo ha riferito il ministero della Salute dell'enclave palestinese. Aggiornato il bilancio complessivo delle vittime dal 7 ottobre 2023. Un bilancio in netto aumento con "altri 697 martiri aggiunti alle statistiche cumulative dopo che i loro dati sono stati completati e verificati dal comitato per il monitoraggio delle persone scomparse". Il conteggio globale è passato ad almeno 52.423 morti e 117.639 feriti. Sempre in merito alla situazione drammatica che vive la popolazione di Gaza, l’Agenzia delle nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, Unrwa, ha esortato Israele a togliere l'assedio a Gaza. “La gente a Gaza è stata gettata in un ciclo di violenza e privazioni mortali” si legge in un post dell'Agenzia. “Dal 2 marzo le autorità israeliane hanno bloccato l'ingresso degli aiuti umanitari e delle forniture commerciali nella Striscia di Gaza”, ha ricordato Unrwa, “dalla fine del cessate il fuoco il mese scorso, le attività militari e le ostilità si sono intensificate. Centinaia di civili sono stati uccisi e feriti. L'assedio deve essere tolto”.


L’Egitto prepara un accordo con garanzie internazionali, progressi a Doha

Nel frattempo, sul fronte diplomatico, le consultazioni che si sono tenute al Cairo su Gaza si sono concentrate su un accordo globale, un'intesa che prevede il rilascio dei prigionieri in un'unica tranche e il ritiro di Israele da Gaza, con garanzie internazionali e una scadenza di 45 giorni per l'attuazione. Lo riferisce Al Arabiya che cita fonti anonime informate. L'accordo attualmente in discussione prevede il rilascio graduale dei prigionieri in cambio di un ritiro israeliano misurato da Gaza, la formazione di un comitato internazionale per ricostruire la Striscia completamente distrutta e garanzie di sicurezza che si estendono per cinque-sette anni. Fonti di Al Arabiya e Al Hadath hanno aggiunto anche che Hamas ha informato i mediatori della "necessità di fermare l'escalation per la sicurezza dei prigionieri". Da parte loro, i mediatori hanno rinnovato la richiesta che Hamas prepari un dossier completo sulla situazione attuale dei prigionieri e glielo consegni al più tardi entro la prima settimana di maggio.La delegazione di Hamas ha lasciato il Cairo ieri dopo aver presentato proposte tra cui il disarmo, la partenza dei suoi leader dalla Striscia di Gaza e il ritiro dall'amministrazione di Gaza, secondo quanto rivelato dal quotidiano "Israel Hayom". Nonostante questo cambiamento, alcuni leader di Hamas a Gaza continuano a rifiutare queste condizioni e rimangono trincerati nelle loro posizioni, minacciando il progresso dell'accordo, scrive Al Arabiya. Clima di positività anche da Doha. Il premier del Qatar Abdulrahman al-Thani ha dichiarato di "aver visto progressi nei colloqui su Gaza giovedì". Lo riferisce Al Jazeera. A Doha nei giorni scorsi è arrivato il capo del Mossad, David Barnea, che avrebbe incontrato lo stesso al-Thani. Il ministro degli esteri turco, Hakan Fidan, nella conferenza stampa con il premier, ha detto che "Hamas è più disposta ad accettare un accordo che vada oltre un cessate il fuoco e mira a trovare una soluzione a lungo termine alla crisi con Israele". Per Ankara la soluzione è quella dei due Stati.

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