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“​Essere nemici degli USA può essere pericoloso, ma esserne amici è fatale". Non potrebbe essere più calzante, questa battuta di Henry Kissinger per descrivere l’inglorioso deflagrare delle relazioni tra Washington e Kiev. Galvanizzata da promesse di vittoria irrealistiche, che l’hanno spinta a rigettare i negoziati di Istanbul, inondata di dollari e di armi con il solo scopo di attuare una guerra per procura volta ad indebolire la Russia, ora Kiev viene riportata alla dura realtà di un conflitto che, come riconosciuto anche dal capo del Pentagono Pete Hegeseth, non può riportare il Paese ai confini del 2014. È lo stesso segretario generale della NATO, Mark Rutte, ad ammettere che l’Ucraina non è nelle condizioni di negoziare da una posizione di forza e che la Russia in tre mesi, dal punto di vista militare, sta sfornando “quello che tutta la NATO sta producendo da Los Angeles fino ad Ankara in un anno intero”.
Donald Trump, evidentemente, ha ora deciso di mettere in conto la realtà sul campo, evitando di far deflagrare il conflitto in una Terza Guerra Mondiale nucleare.
Dittatore senza elezioni. Un comico mediocre. Nel frattempo, stiamo negoziando con successo la fine della guerra con la Russia <...> Adoro l'Ucraina, ma Zelensky ha fatto un'opera terribile, il suo paese è stato distrutto e milioni sono morti invano - e questo continua”, ha scritto sul social network truth, rincarando poi la dose, addebitandogli l’accusa di aver convinto gli Stati Uniti ad allocare 350 miliardi di dollari "per una guerra che era impossibile vincere e che non avrebbe mai dovuto iniziare". Il tycoon il giorno prima lo aveva accusato di avere una popolarità di appena il 4%.
Di tutta risposta Zelensky ha accusato Trump di aiutare Vladimir Putin ad “uscire dall’isolamento” internazionale. “Se qualcuno volesse sostituirmi adesso, non ci riuscirà", ha detto il leader ucraino che, commentando le accuse di impopolarità e illegittimità, ha accusato il presidente americano di essere vittima della propaganda del Cremlino. “Sappiamo che questa disinformazione proviene dalla Russia. Lo capiamo e abbiamo le prove”, ha spiegato Zelensky, citato da Ukrinform.
L’Ucraina “ha resistito al più orribile attacco militare nella storia moderna dell’Europa e a tre anni di guerra totale. Difenderemo il nostro diritto a esistere… Nessuno può costringerla ad arrendersi”, ha rimarcato il ministro degli esteri ucraino Andrii Sybiha.
Trump è una persona abituata a parlare “con franchezza” e quindi non nasconde la sua opinione su “individui pateticicome Volodymyr Zelensky”, ha ribattuto il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov.
Vladimir Putin, dal canto suo, ha espresso soddisfazione per i risultati dei recenti negoziati a Riad tra Russia e Stati Uniti, definendoli un "incontro amichevole" e sottolineando che la Federazione Russa non ha mai rifiutato il dialogo con l'Ucraina o con i partner europei. "Sono stati i nostri partner a interrompere i contatti, non noi", ha precisato durante un briefing con i media nazionali.
L’Europa, invece, resta arroccata all’inviolabile dottrina della guerra, nell’illogica aspettativa di condurre un giorno Mosca ad una pace obbligata alle condizioni dell’Occidente.


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Volodymyr Zelensky


"Nessuno se non Vladimir Putin ha scatenato o voluto questa guerra nel cuore dell'Europa". ha detto il ministro degli Esteri tedesco, Annalena Baerbock, secondo cui "una pace falsa darebbe solo alla Russia un po' di tempo per nuove campagne belliche e non aiuterebbe nessuno, né l'Ucraina, né l'Europa, né gli Stati Uniti". "Stiamo lavorando con tutte le nostre forze per continuare a rafforzare l'Ucraina. Perché può condurre i negoziati sulla strada della pace, e in ultima istanza la pace dell'Europa, solo da una posizione di forza", ha sostenuto.
Poco dopo anche il cancelliere Olaf Scholz è intervenuto affermando che le parole di Trump sono "false e pericolose". “C’è un solo aggressore, il regime guerrafondaio russo”.
Nel vecchio continente, cresce anche il dibattito sull'eventuale invio di truppe nel Paese. Mentre Paesi Bassi, Polonia e Belgio hanno espresso reticenza, alcuni funzionari europei stanno valutando la possibilità di dispiegare fino a 25-30.000 soldati per garantire il rispetto di un futuro accordo di pace. Regno Unito e Francia sono in prima linea in queste discussioni, sebbene nessun paese NATO abbia ancora preso un impegno formale.


Servizi segreti russi: piano di Kiev per interrompere i negoziati attraverso attentati in Europa

I possibili colpi di coda dell’attuale leadership ucraina, intanto, mettono in allarme i servizi segreti russi. Secondo il Russian Bureau of Foreign Intelligence Services (SVR) Kiev potrebbe pianificare attentati terroristici a sedi diplomatiche di Mosca in Paesi europei con lo scopo di fare naufragare i negoziati per mettere fine al conflitto.
Secondo le informazioni ricevute dall’Svr le capitali europee sono allarmate nel notare l’estrema riluttanza dell’Ucraina a raggiungere un accordo con Mosca se ciò richiedesse ‘eccessive concessioni‘ da parte di Kiev. Secondo le informazioni a disposizione degli europei, una delle opzioni prese in considerazione dal regime ucraino per interrompere i negoziati prevede l’esecuzione di una serie di attacchi terroristici contro le missioni diplomatiche russe nei paesi europei… Con ogni probabilità l’Ucraina tenterà di compiere attacchi simili in Germania, negli Stati baltici e in Scandinavia",  si legge in una nota dei servizi citata dall’agenzia Tass.

Foto © Imagoeconomica

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