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La Conferenza sulla sicurezza di Monaco di oggi sarà ricordata come un punto di rottura tra Washington e Bruxelles che non ha precedenti dal 45’ ad oggi.
Il vicepresidente degli Stati Uniti J. D. Vance, durante un discorso alla Conferenza sulla sicurezza, ha dichiarato che l'America è molto preoccupata, non per la minaccia all'Europa rappresentata da Russia e Cina, quanto dalla ritirata del continente da alcuni dei suoi valori più importanti.
Secondo Vance "nel Regno Unito e in tutta Europa, la libertà di parola" è in ritirata, in un orizzonte che gli fa pensare quanto le democrazie europee "siano sostanzialmente meno fragili di quanto molti apparentemente temono".
Un rimando concreto è stato poi rivolto al caso della Romania, dove la Corte Costituzionale del Paese ha annullato il primo turno delle elezioni presidenziali, vinte da Calin Georgescu-Roegen, critico nei confronti della NATO, l'assistenza militare all'Ucraina e sostenitore di un’alleanza con la Russia.
Il consigliere presidenziale statunitense Richard Grenell ha ammesso che l'annullamento delle elezioni presidenziali è stato il risultato delle attività dell'amministrazione Biden attraverso l'Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale (USAID), che ha pagato l'opposizione.
"Di fronte a tribunali che cancellano elezioni, dobbiamo chiederci se rispettiamo gli alti standard appropriati", ha dichiarato, elencando altri esempi, come l'arresto di un uomo in Gran Bretagna, perché protestava di fronte a una clinica in cui venivano praticati interventi di interruzione della gravidanza. E la condanna di una campagna contro l'Islam in cui venivano bruciati libri del corano in pubblico in Svezia. 


La nuova dottrina NATO che abbandona l’Europa per concentrarsi sulla Cina

Nel mezzo delle invettive contro la cultura “Woke” europea, intransigente verso le idee più reazionarie di cui si fa portavoce proprio Donald Trump, Vance ha ribadito che il vecchio continente “è un alleato molto importante", auspicando una maggiore "condivisione degli oneri", finanziari legati alle spese militari che dovrebbero toccare l’astronomica cifra pari al 5% del Pil, ovvero praticamente 100 miliardi di euro all’anno per l’Italia.
Il motivo è presto detto. Gli Stati Uniti sposteranno i loro interessi "su alcune delle nostre sfide in estremo oriente", Cina in primis, lasciando all’Europa la gestione dei costi presenti e futuri della guerra russo-ucraina.
Il capo del Pentagono Peter Hegseth, nelle ore antecedenti la riunione del Gruppo di contatto per l’Ucraina a Bruxelles, ha aggiunto un ulteriore dettaglio rilevante sul nuovo vademecum tenuto dall’Alleanza. 


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Faccia a faccia tra Vance e Zelensky


La NATO del futuro sarebbe una alleanza “dormiente”, senza ulteriori espansioni territoriali, in particolare verso est. Un approccio che risponde alle reali preoccupazioni russe, determinanti per lo scoppio del conflitto in Ucraina, come riconosciuto anche dall’ex segretario generale dell’Alleanza, Jens Stoltenberg. L’adesione dell’Ucraina, in sostante non è “più considerata un obiettivo realistico”. 


Incontro con Zelensky: USA vogliono pace duratura

In seguito, il numero due della nuova presidenza statunitense ha tenuto un incontro con Volodymyr Zelensky. In cima alla lista delle questioni c’è ovviamente l’impellenza dei contatti diplomatici con il Cremlino: "È importante che l'Ucraina e la Russia inizino i contatti nei negoziati. Abbiamo avuto buoni dialoghi su come raggiungere la pace, e ce ne saranno altri nei prossimi giorni, settimane e mesi. Vogliamo che la guerra finisca, che cessino le uccisioni e che si raggiunga una pace duratura", ha detto Vance, auspicando che il mondo precipiti l'Europa in una nuova guerra entro pochi anni.
Il leader ucraino, prendendo la parola, ha espresso la necessità di ulteriori incontri con i rappresentanti americani per "preparare un piano su come fermare Putin e porre fine alla guerra", annunciando che il rappresentante speciale di Trump, Keith Kellogg, presente all'incontro, visiterà il Paese nei prossimi giorni.
Per quanto riguarda il tema delle terre rare, secondo il Washington Post, che cita membri del congresso, Zelensky ha rifiutato di trasferire i diritti al 50% delle risorse minerali non ancora estratte dell'Ucraina. "Diversi legislatori qui, a Monaco, mi hanno detto che la delegazione del Congresso degli Stati Uniti ha introdotto a Zelensky un foglio di carta che volevano firmare e che garantiranno agli Stati Uniti il ​​50% delle future riserve minerali dell'Ucraina. Zelensky ha educatamente rifiutato Firma ", ha scritto il giornalista della pubblicazione sul social network X.
"Sarà molto, molto difficile, l'Ucraina avrà poche possibilità di sopravvivere senza il sostegno degli Stati Uniti", ha ammesso infine il leader ucraino, a margine dell’incontro.


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Volodymyr Zelensky


L’UE non cambia linea: più armi e pace attraverso la forza

Il discorso di Vance a Monaco ha generato non pochi malumori tra l’élite europea che ha lasciato concludere l’arringa del vicepresidente USA senza i soliti applausi di circostanza.
Ascoltando il discorso di J.D. Vance oggi, ho avuto la sensazione che gli Stati Uniti stiano cercando di scatenare una guerra con noi”, ha dichiarato l'Alto rappresentante dell'UE per gli affari esteri e la politica di sicurezza Kaja Kallas che l’altro ieri prometteva sostegno militare incondizionato a Kiev, se non avesse accettato gli accordi tra Trump e Putin.
La linea del continente è effettivamente quasi in contrapposizione con quella di Washington. “L'Ucraina ha bisogno della "pace attraverso la forza", l'Europa vuole la "pace attraverso la forza", ha detto il capo della Commissione europea Ursula von der Layen, ricordando che i nostri costi di difesa “sono cresciuti da poco più di 200 miliardi di euro a oltre 320 miliardi di euro l'anno scorso”, ma dovrebbero “aumentare significativamente”. L'obiettivo a breve termine infatti, è quello di portare le spese in armi al 3% del Pil.
Anche a Berlino c’è allarme per il nuovo assetto stabilito da Washington. “Il Parlamento tedesco (Bundestag) deve approvare il più rapidamente possibile una risoluzione secondo cui la guerra in Ucraina e le sue "gravi conseguenze per la sicurezza della Germania sono classificate come un'emergenza'' e, così, accelerare il riarmo delle Forze armate (Bundeswehr)”, ha dichiarato il cancelliere tedesco Olaf Scholz, vincolando, di fatto, il sostegno all’Ucraina ai “compiti che lo Stato deve svolgere nei confronti dei suoi cittadini". 


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Ursula von der Layen


Attacco alla centrale nucleare di Chernobyl: una nuova provocazione per fermare l’intesa?

Nella notte del 14 febbraio, l’incubo nucleare è tornato ad aleggiare in Ucraina, dopo essere rimasto dormiente per 39 anni. Un drone ha colpito il tetto del sarcofago che copre il reattore numero 4 della centrale, causando danni limitati che, fortunatamente, non hanno fatto registrare un aumento dei livelli di radiazione.
"Ieri sera un drone d'attacco russo dotato di una testata ad alto potenziale esplosivo ha colpito la struttura antiatomica che proteggeva il mondo dalle radiazioni nella quarta unità nucleare - distrutta - della centrale nucleare di Chernobyl", ha scritto il presidente Zelensky su X, spiegando che l'unico paese al mondo che attacca tali siti, occupa centrali nucleari e muove guerra senza alcun riguardo per le conseguenze è la Russia di oggi, “una minaccia terroristica per il mondo intero”.
Le immagini diffuse dai canali ucraini mostrano i resti di un drone russo Geran 2, imputato di essere stato scagliato intenzionalmente contro il sito. Tuttavia, diversi analisti hanno fatto notare che i danni riportati non corrispondono alla sua potenza esplosiva, basata su una testata da 50 kg.
Non mancano i dubbi su un possibile incidente creato ad arte da Kiev, alla vigilia della Conferenza sulla Sicurezza di Monaco, per rinforzare la posizione intransigente contro Mosca. Attaccare la centrale di Chernobyl, causerebbe danni soprattutto alla Russia stessa e alla sua alleata Bielorussia, dato che si trova praticamente sulla frontiera con questi due Paesi.
Il segretario generale della NATO, Mark Rutte, si è addirittura rifiutato di commentare l’accaduto.

Foto © Imagoeconomica

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