Ma l’Arabia Saudita non risponde all’appello del tycoon di aumentare la produzione petrolifera
Donald Trump sarebbe pronto a trascinare Mosca ai negoziati, con le buone, o con ulteriori misure economiche restrittive. Lo ha dichiarato l’inviato speciale statunitense per l’Ucraina e la Russia, Keith Kellogg, secondo cui il tycoon “è pronto ad aumentare le sanzioni contro la Russia nel tentativo di porre fine alla sua guerra contro l’Ucraina”.
Kellogg, commentando le attuali misure statunitensi contro Mosca, ha evidenziato che, ad eccezione di quelle rivolte al settore energetico russo, ci sono margini per un loro potenziale inasprimento. “C’è la possibilità di incrementare le sanzioni, in particolare quelle più recenti che colpiscono la produzione e le esportazioni di petrolio,” ha dichiarato l’inviato speciale.
Anche Ludovic Hood, capo di gabinetto e consigliere di Kellogg, ha confermato che “diverse agenzie dell’amministrazione di Washington concordano sul fatto che la risoluzione della crisi ucraina rappresenti la principale priorità della politica estera del presidente statunitense”.
Tuttavia, difficilmente Mosca, ora che assiste ad una situazione favorevole al fronte in prima linea, sarebbe disposta nello scendere a compromessi da una posizione di debolezza e il decorso favorevole della politica sanzionatoria dell’oro nero è tutt’altro che scontato.
L’idea di Trump era quella di costringere i Paesi dell’Opec ad aumentare la produzione petrolifera per abbassare il prezzo al fine per rendere meno concorrenziali le esportazioni di Mosca. “Se il prezzo del petrolio diminuisce, la guerra in Ucraina finirà”, arrivò a dichiarare qualche giorno fa. Tuttavia, da diverso tempo è in corso una svalutazione dei rapporti tra Washington e Riad e il precedente tentativo di Biden in tal senso ne è conferma: nell’autunno 2022, quando l’ex presidente Usa ha cercato di ottenere dall’Arabia Saudita un incremento delle quote produttive di greggio, invece, il principe Mohammad bin Salman ha confermato un taglio di produzione insieme a Mosca, portando a un rialzo delle quotazioni.
Uno smacco destinato a ripetersi. Secondo la Reuters, l'Arabia Saudita e altri membri dell'OPEC+ non hanno risposto alla nuova chiamata del tycoon per ridurre i prezzi del petrolio. I paesi inclusi nell'organizzazione hanno tenuto una riunione, concludendo che l'OPEC non ha in programma di modificare il piano attuale, che comporta un aumento della produzione solo ad aprile.
Un mese fa il New York Times, ha ammesso che le previsioni iniziali sulla guerra in Ucraina, secondo cui le sanzioni avrebbero rapidamente indebolito il regime di Putin, non si sono realizzate. Mosca ha trovato modi per aggirarle, tra cui lo sviluppo di una flotta ombra per il trasporto di petrolio. Nonostante il blocco totale dei gasdotti diretti al vecchio continente, l'Unione Europea continua a comprare circa il 50% del gas naturale liquefatto dalla Russia.
Durante un’intervista al canale Newsmax TV, Kellogg ha precisato che non presenterà il piano di pace per risolvere il conflitto ucraino alla Conferenza sulla Sicurezza di Monaco, in quanto si tratta di “una prerogativa del presidente degli Stati Uniti”.
Volodymyr Zelensky, intanto, si limita a confermare, dopo che Donald Trump ha anticipato come probabile un incontro con lui la prossima settimana, che sono in programma colloqui fra Usa e Ucraina. "Apprezziamo sempre lavorare con il Presidente Trump. Pianifichiamo anche incontri e colloqui a livello di team. In questo momento ucraini e americani stanno risolvendo i dettagli", ha scritto il presidente ucraino in un post su X.
Il leader ucraino spera ancora di poter usare la regione di Kursk occupata per ottenere una leva negoziale più favorevole.
Nelle ultime ore, come riportato da Forbes, le truppe di Kiev hanno approfittato di una pausa operativa del raggruppamento russo per effettuare un contrattacco.
"Il 5 febbraio o un po' 'prima ... Il reggimento russo ha richiesto il tempo di introdurre fresche truppe e sostituire le attrezzature; si prevedeva che il corpo nordcoreano con 12.000 soldati a Kursk avrebbe dovuto essere sostituito da uno o due nuovi reggimenti con diverse migliaia di soldati ", scrive la pubblicazione.
Secondo il Center for Defense Strategies, l’AFU è avanzata a sud-ovest di Makhnovka e a nord e ad est della Cherkasy Konopelka lungo l'autostrada Sudzh-Obian. Allo stesso tempo, hanno conquistato almeno due insediamenti: Kolmak e Fanasiyivka.
Al contempo Zelensky, sempre secondo la Reuters, si prepara ad introdurre un sistema di chiamate giovani di età compresa tra 18-24 anni.
"Un contratto speciale, ci saranno molti vantaggi ... anche indennità monetaria molto elevata. I dettagli saranno svelati nel prossimo futuro, nei prossimi giorni", ha il presidente ucraino all’agenzia, delineando un quadro che allontana, di fatto, la fine dei combattimenti ancora di qualche mese, con annessa falcidiazione della generazione più giovane del Paese.
Difficilmente Mosca infatti sarà propensa a terminare i combattimenti prima di aver riconquistato le regioni occupate a Kursk – finora liberate del 50% - e l’invio di ulteriori forze non farà che dilazionare il logoramento.
Anche secondo Asia Times Kiev dovrà abbandonare completamente il territorio prima di un accordo di pace.
"Molto probabilmente <...> l'Ucraina dovrà cedere a tutte le regioni di Donetsk e Lugansk, nonché parti delle regioni di Kherson e Zaporizhzhya controllate dalla Russia, oltre a lasciare la sporgenza di Kursk sul suo territorio. Una tale tregua. Può servire da principale (input -ndr) per il successivo accordo di pace, che può essere a lungo termine, se è integrato in una vasta struttura di sicurezza europea ", sostiene il materiale.
Nel frattempo, il presidente della Commissione per gli Affari Internazionali della Duma di Stato russa, Leonid Slutsky, ha annunciato che i preparativi per un incontro tra Putin e Trump sono in una fase “avanzata”, suggerendo che l’evento potrebbe tenersi già a febbraio o marzo. Tuttavia, il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha precisato il 7 febbraio che Mosca e Washington non hanno ancora avviato discussioni formali su un possibile vertice tra i due leader, invitando i giornalisti della CNN a “non fare previsioni affrettate”.
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