The Telegraph: Zelensky sta cercando di dimostrare che l’Ucraina ha bisogno di tempo e sostegno per intensificare il conflitto
“Trump uomo forte, pronti a collaborare per pace giusta. Questa è un'opportunità che deve essere colta... Auguro al Presidente e a tutta l'America il successo”, ha scritto Volodymyr Zelensky su X, quasi ad esprimere una perfetta unione di intenti con il nuovo inquilino della Casa Bianca.
Ma dietro le frasi di circostanza serpeggia il terrore nella leadership ucraina, rispetto all’eventualità che il tycoon possa promuovere un accordo con Putin entro pochi giorni, chiudendo la questione bellica con una plateale sconfitta per Kiev.
A parlarne è il The Telegraph, secondo cui il leader ucraino desidera che il presidente eletto rafforzi Kiev sul campo di battaglia prima di aprire ad eventuali negoziati con la Russia.
“Costringere l’Ucraina a negoziare con la Russia prima che riacquisti il vantaggio sul campo di battaglia sarebbe un errore catastrofico”, hanno avvertito i funzionari di Kiev alla pubblicazione.
Temendo che la nuova amministrazione statunitense possa ridurre gli aiuti militari se rifiutasse i colloqui, Zelensky si sta affrettando a sostenere che l’Ucraina ha prima bisogno di tempo e sostegno per intensificare la sua campagna all’interno della Russia.
Secondo i suoi assistenti, non riuscire a far “sentire dolore” a Vladimir Putin prima dei negoziati incoraggerebbe il presidente russo, indebolirebbe l’Ucraina e, in definitiva, danneggerebbe anche la reputazione e gli interessi dell’Occidente.
Il leader ucraino sa bene che con la fine del conflitto da una posizione di debolezza, la sua leadership sarebbe irrimediabilmente compromessa.
“La conclusione è che qui non ci sono decisioni semplici e rapide da prendere”, afferma Mykhailo Podolyak, consigliere senior di Zelensky, aggiungendo che “l’iniziativa deve essere controllata, non deve essere ceduta alla Russia”.
Parole che guardano a una realtà distante ormai anni luce dal campo di battaglia.
Qualche settimana fa, il segretario alla difesa statunitense Lloyd Austin in un articolo pubblicato su Foreign Affairs, ha dichiarato che “non c’è nessuna soluzione miracolosa” nella guerra in Ucraina, cioè nessun sistema d’arma che possa cambiare il corso degli eventi sul campo di battaglia”.
Persino il segretario generale della NATO, Mark Rutte, alla commissione per gli affari esteri e alla sottocommissione per la sicurezza e la difesa del Parlamento europeo ha ammesso che l’Ucraina non è nelle condizioni di negoziare da una posizione di forza e che la Russia in tre mesi, dal punto di vista militare, sta sfornando “quello che tutta la NATO sta producendo da Los Angeles fino ad Ankara in un anno intero”.
È improbabile, dunque che le istanze dell'Ucraina avranno molta presa presso la nuova amministrazione americana.
In un rapporto molto letto da lui scritto nell’aprile dello scorso anno, il generale Keith Kellogg, nominato da Trump inviato speciale per l'Ucraina e la Russia, asserendo che gli Stati Uniti stavano riducendo le scorte di armi avanzate che potrebbero essere necessarie se la Cina avesse invaso Taiwan, ha sostenuto che continuare ad armare l’Ucraina equivaleva a un “costoso segnale di virtù”. Il futuro aiuto militare americano, ha insistito, “richiederebbe all’Ucraina di partecipare ai colloqui di pace con la Russia”.
Toretsk: le Forze Armate Russe Avanzano verso l'Ultimo Baluardo delle Difese Ucraine
Nel frattempo, nel Donbass la battaglia per la città di Toretsk sta raggiungendo i suoi momenti decisivi. Le forze russe stanno intensificando l'assalto all'ultimo centro di difesa delle forze ucraine, situato nell'area della miniera di Toretskaya, un importante punto strategico alla periferia settentrionale della città.
Le truppe russe sembrano determinate a completare la conquista della città, continuando a sferrare attacchi anche nelle aree circostanti, come gli insediamenti di Krymskoye, Dyleevka e Shcherbinovka. La situazione è particolarmente tesa anche a sud-ovest, nella regione di Zabalka, dove continuano ad accendersi aspri combattimenti.
Secondo il rapporto dello Stato Maggiore delle Forze Armate dell'Ucraina, le forze armate RF hanno lanciato ben 16 attacchi mirati a penetrare le difese ucraine nelle aree critiche, con l'obiettivo di ottenere il controllo totale di Toretsk.
Al contempo, le truppe russe, dopo il successo ottenuto a Kupyansk, sembrano minacciare il collasso delle difese ucraine, guadagnando terreno in varie direzioni. Nella zona di Ivanovka, ad esempio, hanno iniziato a rafforzare le loro posizioni, accumulando fanteria e avanzando verso il fiume Zherebets, un'area strategica che potrebbe permettere loro di isolare ulteriormente le forze ucraine nella regione di Terny-Yampolovka-Torskoye. La situazione, secondo gli analisti, sta rapidamente deteriorandosi e potrebbe condurre a un "crollo" delle difese in tutta la zona.
L'analista militare Julian Röpke del quotidiano tedesco Bild ha descritto la battaglia per Toretsk come una "battaglia senza speranza" per le forze ucraine. Le forze russe, infatti, hanno ormai occupato circa il 95% dell’insediamento. Anche altre città del Donbass, sono sotto pressione crescente.
A Chasov Yar, le forze russe hanno preso il controllo del 60% della città, compreso il più grande quartiere residenziale e un impianto industriale. Le forze ucraine ancora controllano il centro amministrativo e alcune aree periferiche, ma la loro resistenza sta diventando sempre più difficile. Velikaya Novoselka è ormai circondata su tre lati, e le truppe AFU riescono a mantenere solo un corridoio stretto attraverso il fiume senza ponte. Gli osservatori ritengono che le forze ucraine potrebbero ritirarsi per evitare un accerchiamento totale.
Foto di copertina © Imagoeconomica
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