Financial Times: firmato accordo del secolo sulla partnership strategica tra Kiev e Londra. Mosca avanza a Chasov Yar e Toresk
Proseguono gli incontri nel vecchio continente per discutere una futura presenza della NATO in Ucraina. Uno scenario che difficilmente Mosca potrà accettare ma che, secondo il The Telegraph, è al centro delle trattative tra Londra e Parigi per decidere l’assetto di Kiev una volta concluse le ostilità.
Secondo la pubblicazione, Keir Starmer ed Emmanuel Macron stanno infatti discutendo di inviare soldati britannici e francesi in Ucraina come forza di mantenimento della pace dopo qualsiasi potenziale accordo per porre fine alla guerra.
I portavoce di Downing Street e dell’Eliseo non hanno contestato il fatto che Sir Keir e Macron abbiano discusso la possibilità durante il loro incontro a Chequers la scorsa settimana, i cui dettagli sulle conversazioni sono tenuti nascosti dai funzionari di Londra e Parigi.
“Ci sono sfide su cosa potremmo sostenere, cosa vorremmo sostenere e la domanda più ampia sulla minaccia che potrebbero subire quelle truppe”, ha detto una fonte di Whitehall al Telegraph.
Una proposta che arriva mentre Ucraina e Gran Bretagna hanno firmato un accordo su una “partnership centenaria” strategica dalla durata di 100 anni, comprendente una serie di iniziative che spaziano dalla difesa alla cooperazione economica e energetica.
Come riporta il Financial Times, Londra si impegna a destinare 3 miliardi di dollari, derivanti dai beni russi congelati a causa delle sanzioni internazionali, per supportare il Paese nella sua difesa contro l'invasione russa. L'accordo prevede inoltre l’invio di 150 unità di artiglieria britannica a Kiev, oltre a un ampliamento dell'addestramento delle forze armate ucraine, con particolare attenzione allo sviluppo delle capacità nelle armi a lungo raggio.
Sul fronte economico, la Gran Bretagna si propone di diventare un partner fondamentale nella strategia di estrazione di minerali critici e nella produzione di "acciaio verde", una tecnologia che mira a ridurre le emissioni di carbonio. La cooperazione tra i due paesi si espanderà nel campo della sicurezza marittima, in particolare nel Mar d'Azov, nel Baltico e nel Mar Nero, con l'intento di rafforzare la sicurezza regionale attraverso una nuova struttura dedicata.
Mentre Starmer e Zelensky discutevano nell’ufficio presidenziale di Bankova, un drone russo sorvolava il Palazzo Mariinsky, distante solo 800 metri. Il velivolo senza pilota è volato a Kiev arrivando da est, sorvolando la città senza attaccare nulla. Un probabile messaggio inequivocabile per Londra che arriva dal Cremlino.
È sempre il Financial Times a definire l’idea stessa di inviare truppe europee nel Paese come estremamente problematica.
“I paesi europei sostengono Kiev e non possono in alcun modo essere considerati una terza parte neutrale, quindi, per definizione, non hanno il diritto di guidare le forze di mantenimento della pace”, riferisce il quotidiano che parla di un rischio di uno scontro militare diretto tra le truppe europee e quelle russe.
“In questo caso, è probabile che Washington intervenga, il che porterà a una guerra su vasta scala. Se gli americani decidessero di restare fuori, ciò causerebbe un danno irreparabile all'autorità della NATO”, conclude il FT.
Mosca avanza a Chasov Yar e Toresk
Nel frattempo sul fronte orientale la situazione continua a deteriorarsi di giorno in giorno, mentre la mobilitazione ucraina sta entrando in una crisi senza precedente.
Ne parla l’Economist, documentando la diserzione di massa della 155° brigata, che aveva ricevuto un addestramento da parte della Francia per un valore di 1 miliardo di dollari. A ciò si aggiungono segnali di frustrazione tra gli alleati, con alcuni ufficiali che sembrano non prestare la dovuta attenzione alla crescente crisi interna.
Ora la leadership ucraina ora non si pone più freni nel trascinare anche i più giovani nell’orrore della guerra. La Verkhovna Rada ha annunciato che Zelensky ha recentemente firmato una legge secondo la quale i giovani di 17 anni devono registrarsi autonomamente come coscritti.
“Ogni anno, dal primo gennaio al 31 luglio, i giovani che compiono 17 anni vengono registrati come coscritti con le informazioni inserite nel registro statale unificato dei coscritti, del personale militare e dei riservisti: utilizzando un conto elettronico personale; arrivo al TCC (centro di reclutamento territoriale – così si chiamano gli uffici di registrazione e arruolamento militare in Ucraina – ndr)”, si legge in un messaggio pubblicato sul canale Telegram della Rada.
Le forze armate arretrano senza sosta in tutti i settori chiave del Donbass. La città di Toretsk, un importante nodo difensivo per l’Ucraina, è ormai sotto assalto da parte delle truppe russe. Secondo le ultime informazioni, l'esercito di Mosca sta avanzando nel nord-ovest dell’insediamento, con l'obiettivo di conquistare la miniera di Toretskaya, una delle ultime linee di difesa di Kiev nella regione. L'occupazione di questo sito minerario potrebbe aprire la strada a un'ulteriore avanzata russa verso Konstantinovka e potenzialmente facilitare una spinta verso Kramatorsk.
Anche a Chasov Yar la situazione continua a peggiorare. I commissari militari russi annunciano la conquista di numerosi distretti della città, tra cui Severny, Oktyabrsky e Novy. Gli analisti militari ucraini, parlano di una resistenza delle truppe AFU prossima al crollo, con le forze armate RF che hanno ormai occupato la zona di Novy, avanzando verso l’area di Zhovtnevy e l’impianto refrattario di Chasovyarsky.
Nella zona di Pokrovsk, secondo il canale ucraino Deep State, i russi hanno compiuto avanzate significative attorno a Kotlyny.
“Il nemico ha raggiunto la strada e la ferrovia a sud-ovest del villaggio e sta cercando di irrompere anche nell'insediamento stesso. Attualmente sono in corso misure di stabilizzazione, in cui le Forze di Difesa stanno facendo il massimo sforzo per impedire al nemico di avere successo”, afferma il canale che lavora per la direzione principale d’intelligence ucraina.
Un’inchiesta del New York Times ha rivelato che nel mese di dicembre, temendo che le truppe russe potessero conquistare la miniera di Pokrovsk, sono stati piazzati esplosivi per distruggere uno dei pozzi, evitando così che i russi potessero sfruttare la posizione per aggirare le difese di Kiev.
Foto di copertina © Imagoeconomica
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