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Attacco ucraini contro impianti chimici in Russia. Kiev interrompe l'estrazione del carbone nella miniera di Pokrovskaya

Anche dal Cremlino arriva un’apertura per avviare un percorso che chiuda definitivamente la guerra in Ucraina.
"Siamo pronti a discutere delle garanzie di sicurezza”, ha detto il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, nella tradizionale conferenza stampa annuale, nella quale ha precisato, tuttavia, che per Mosca “è fondamentale eliminare le minacce alle nostre frontiere occidentali".
Un invito alla distensione che sembra guardare con speranza all’arrivo di Donald Trump alla Casa Bianca. Proprio il tycoon, infatti, ha recentemente accennato a un possibile incontro con il presidente russo Vladimir Putin.
"Putin vuole incontrarci e dobbiamo porre fine a quella guerra. È un pasticcio sanguinoso", ha dichiarato prima dell'incontro con i governatori repubblicani a Mar-a-Lago a Palm Beach, in Florida.
Secondo fonti russe citate dal Financial Times, il Cremlino intende trattare nuovi accordi di sicurezza, tra cui un 'ritiro' della NATO dai confini orientali, come tra l’altro espresso negli accordi sulla Sicurezza proposti da Mosca nel dicembre del 2021, volti a ridimensionare l’espansionismo dell’alleanza fino ai confini russi. L'obiettivo principale di Putin è impedire l'ingresso dell'Ucraina nell'Alleanza e limitare alcune operazioni militari della NATO nell'Europa orientale. Un fattore che è stato determinante per lo scoppio del conflitto, come ammesso dallo stesso segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg.
In sostanza Putin sta cercando di riorganizzare l'ordine internazionale per eliminare le minacce alla Russia e nutre grande preoccupazione per l'assetto geopolitico post-bellico.
Trump, da parte sua, ha espresso l'intenzione di indebolire la NATO, ritenendo che i cambiamenti geopolitici potrebbero portare sviluppi imprevedibili. Lo stesso neo-eletto presidente USA aveva anche mostrato comprensione per le preoccupazioni di Putin, riguardo l'espansione dell'Alleanza verso i confini russi.
Lavrov ha posto particolare attenzione su come il tycoon affronterà le sanzioni imposte dagli Stati Uniti contro Mosca. "Terremo d'occhio le sue mosse", ha aggiunto, sottolineando che Trump ha promesso di "rendere di nuovo grande l'America", e che per questo sarà importante osservare come il presidente intenderà raggiungere tali obiettivi. In merito alle recenti sanzioni imposte da Joe Biden durante i suoi ultimi giorni di mandato, Lavrov ha osservato che, tradizionalmente, i democratici cercano di "complicare tutto" alla fine dei loro mandati, un comportamento che si era già visto alla fine della presidenza di Barack Obama. "Obama aveva espulso circa 120 diplomatici americani. Azioni come queste non hanno certo favorito le relazioni tra Russia e Stati Uniti", ha concluso Lavrov. 


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D’altra parte, secondo quanto dichiarato dal portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, attualmente Mosca e Washington sono in contatto solo su questioni tecniche, senza alcun dialogo politico di alto livello. "Esistono canali di comunicazione, sia tra i militari che a livello diplomatico, ma si tratta di interazioni tecniche", ha spiegato Peskov. "Non ci sono stati incontri politici o discussioni a livello alto da parecchio tempo", ha aggiunto, rispondendo alle voci di contatti indiretti tra Putin e Biden a partire dall'inizio dell'operazione militare speciale russa.


Attacco ucraino contro impianti strategici all’interno della Federazione Russa

Una tempesta infuocata si è abbattuta sulla città di Seltso, a 130 km dal confine, dove le forze armate ucraine hanno colpito l’impianto chimico di Bryansk con droni e missili.
Altre incursioni, come riportato da Unian, sono avvenute nelle regioni di Saratov, Tula e Tatarstan, a una distanza compresa tra 200 e 1100 chilometri.
Di conseguenza, secondo la pubblicazione, è stato nuovamente colpito il deposito di prodotti petroliferi di Engels, dove dopo l'attacco precedente è stato domato un incendio durato 5 giorni.
"L'incendio è stato spento con successo dalle unità delle forze dei sistemi senza pilota delle forze armate ucraine e dalla direzione principale dell'intelligence", ha dichiarato su Telegram lo stato maggiore generale delle forze armate ucraine.
Al contempo, lo Stato Maggiore di Kiev riferisce che è stato attaccato un oggetto strategico del complesso militare-industriale della Federazione Russa: lo stabilimento chimico di Bryansk, dove sono conservate munizioni per artiglieria, sistemi di lancio di razzi, aviazione, componenti dei missili da crociera Kh-59, ecc…
L’insistenza più pressante di Kiev su queste incursioni in profondità, diretti anche a colpire il gasdotto Turkstream, sul piano politico, sembra diretta a rafforzare la posizione interna del governo che si oppone alla possibilità di negoziati diretti con Putin senza condizioni favorevoli per il Paese. L'Ucraina spera che, aumentando la pressione su Mosca, Putin si rifiuti di scendere a compromessi, facendo sembrare che sia la Russia a interrompere i negoziati.


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Tuttavia, la leadership del Paese probabilmente non ha reale contezza sul fatto che, se i negoziati fallissero e la guerra proseguisse, potrebbe finire per rafforzare la posizione russa, ora in costante avanzata, mentre l’Ucraina in una situazione di stallo, si ritroverebbe con perdite territoriali ancora maggiori, affrontando ulteriori costi umani, già drammatici, esprimibili, secondo il Washington Post, nell’ordine delle oltre 450.000 vittime.


Kiev interrompe l'estrazione del carbone nella miniera di Pokrovskaya

Il Paese intanto affonda sulla spinta dell’avanzata russa. L’Ucraina ha interrotto la produzione di carbone nella miniera di Pokrovskaya, una delle principali fonti di carbone da coke del Paese, fondamentale per l'industria siderurgica. La decisione è stata presa in seguito all'avvicinarsi delle forze armate russe nella regione, che ha messo a rischio la sicurezza e la continuità delle operazioni minerarie. Pokrovskaya è infatti l'unica miniera in Ucraina che lavora il carbone necessario per la produzione di acciaio.
Secondo fonti riportate da Reuters, l'evacuazione della miniera è già in corso, con il personale che ha interrotto il lavoro sotterraneo, concentrandosi solo sulle operazioni in superficie. La notizia di questa interruzione ha sollevato gravi preoccupazioni riguardo alla capacità del Paese di sostenere la propria produzione industriale. In precedenza, il presidente di Ukrmetalurgprom, l'associazione che rappresenta l'industria dell'acciaio ucraina, aveva avvertito che la perdita di Pokrovsk avrebbe significato una riduzione del 50% della produzione di acciaio del Paese, con conseguenze economiche e strategiche devastanti.
Nel frattempo, la situazione militare a Toretsk, una città chiave nell'est dell'Ucraina, continua a deteriorarsi. Secondo quanto riportato dal canale Deep State, che lavora per la direzione principale d’intelligence ucraina, le forze armate russe stanno progressivamente prendendo il controllo dell’insediamento, con combattimenti intensi che si concentrano nei grattacieli della zona centrale.
La caduta di un altro importante avamposto difensivo di Kiev sembra imminente.

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