Tra i promotori anche religiosi, attivisti, giornalisti, esponenti della cultura
Decine tra religiosi, esponenti del mondo della cultura, della società civile, dell'attivismo sociale e del movimento per la pace hanno presentato una Petizione al Parlamento, redatta ai sensi dell'articolo 50 della Costituzione, chiedendo ai rappresentanti delle Camere di non convertire in legge il decreto governativo che autorizza l'invio di armi italiane all'Ucraina fino al 31 dicembre 2025. Primi firmatari sono Giovanni Ricchiuti, arcivescovo e presidente Pax Christi, e Alex Zanotelli, missionario comboniano e direttore del mensile di Pax Christi Mosaico di Pace. Il documento è stato sottoscritto, tra gli altri, da Elena Basile, già ambasciatrice in Svezia e Belgio; Ginevra Bompiani, scrittrice; Luciano Canfora, professore emerito dell'università di Bari; don Angelo Cassano, presidente di Libera (Puglia); Domenico Gallo, presidente di Sezione onorario Corte di Cassazione; Alessandro Marescotti, presidente di Peacelink; Moni Ovadia, uomo di teatro; Vauro Senesi, disegnatore; Massimo Wertmuller, attore; Alessandro Di Battista, giornalista, scrittore, già parlamentare. La Petizione sottolinea come "un ulteriore invio di armi contribuirebbe all'escalation bellica in Ucraina, alimentando un conflitto senza prospettive di soluzione negoziale e avvicinando l'Italia a un coinvolgimento diretto nel conflitto". Inoltre, il documento denuncia "le gravi conseguenze economiche e sociali di una crescente militarizzazione delle economie europee, con drastici tagli al welfare per finanziare spese di guerra". I firmatari invocano "il pieno rispetto della Costituzione, che ripudia la guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali". I cittadini che vorranno sostenere la Petizione potranno farlo anche online cliccando su www.peacelink.it/noarmiucraina.
Foto © Imagoeconomica
ARTICOLI CORRELATI
Follia del segretario generale della Nato, Rutte: ''Prolungare la guerra per far vincere l’Ucraina''
Zelensky elogia Trump e chiede l'ingresso nella Nato, ma il tycoon frena: ''Non accadrà''
Macron invita Kiev al realismo sulle questioni territoriali, mentre il fronte crolla
Ucraina, Blinken ammette: ''Stati Uniti hanno fornito armi prima dell'invasione russa''