Ryabkov: disponibili a prendere in considerazione le proposte. New York Times: il segretario generale della NATO ha invitato Kiev a ritardare le trattative di pace
Si inasprisce in Occidente la lotta di potere che vede due schieramenti contendersi l'escalation in Europa, fino alle soglie della Terza Guerra Mondiale, piuttosto che il suo congelamento, almeno temporaneo.
La linea intrapresa dalla nuova amministrazione in questo senso è sempre più chiara. Secondo la Reuters, i consiglieri di Donald Trump stanno lanciando pubblicamente e privatamente proposte per porre fine alla guerra in Ucraina, che prevederebbero la cessione di gran parte del Paese alla Russia nel prossimo futuro. Le proposte di tre consiglieri chiave, tra cui il prossimo inviato di Trump Russia-Ucraina, il tenente generale dell’esercito in pensione Keith Kellogg, condividono alcuni elementi, tra cui la rimozione dal tavolo dell’adesione dell’Ucraina alla NATO.
In sostanza, i consiglieri di Trump intenderebbero costringere Mosca e Kiev ai negoziati adoperando la tecnica del bastone e della carota, inclusa la sospensione degli aiuti militari a Kiev a meno che non accetti di parlare, ma aumentando l’assistenza se il presidente russo Vladimir Putin rifiutasse.
La scorsa settimana, alcuni membri dello staff del tycoon hanno discusso alcune idee in modo informale. Il piano Kellogg prevederebbe di congelare le linee di battaglia attuali, sospendere l'adesione dell'Ucraina all’Alleanza e offrire garanzie di sicurezza dagli Stati Uniti. Gli aiuti militari a Kiev sarebbero condizionati ai negoziati, mentre Mosca sarebbe minacciata con forniture di armi massicce all'Ucraina se si rifiutasse di trattare. Al contempo, il futuro vicepresidente degli Stati Uniti, JD Vance, ha proposto di creare una zona smilitarizzata lungo le linee del fronte, fortemente difesa, e negare l'adesione dell'Ucraina alla NATO. Richard Grenell ha invece suggerito di istituire “zone autonome” nell’Ucraina orientale, senza chiarire ulteriori dettagli, e ritenere l’adesione alla NATO non nell’interesse dell’Ucraina.
Ryabkov: disponibili a prendere in considerazione le proposte
Mosca ha già mostrato disponibilità a prendere in considerazione le proposte avanzate dalla nuova amministrazione: il vice ministro degli Esteri, Sergei Ryabkov, in un'intervista alla CNN, ha annunciato che la Russia sarà pronta a prendere in considerazione le proposte del presidente elette.
"Quando le persone verranno da noi con delle idee, le studieremo attentamente, ma, state tranquilli, non a scapito degli elementi fondamentali della nostra posizione ufficiale", ha detto alla pubblicazione, specificando che fino ad ora Mosca non ha ricevuto nulla direttamente né dallo stesso Trump né dalla sua squadra, ma ha solo ascoltato ciò che hanno detto pubblicamente singole persone dell’entourage del neoeletto presidente.
NATO preme per ritardare le trattative di pace
Nel frattempo la Nato, preme per un'estensione temporale del conflitto. Secondo il New York Times, il nuovo segretario generale della NATO, Mark Rutte, ha suggerito martedì che l’Ucraina dovrebbe rinviare qualsiasi negoziato di pace con la Russia fino a quando gli alleati occidentali non saranno in grado di inviare abbastanza aiuti militari per consentire a Kyiv di avanzare sul campo di battaglia e ottenere una posizione negoziale più forte.
Rutte ha esortato i membri dell’alleanza militare a intensificare le spedizioni di armi, munizioni e difese aeree prima di tentare di lavorare per una tregua.
“Non affrontiamo tutte queste discussioni, passo dopo passo, su come potrebbe essere un processo di pace,” aveva detto durante i due giorni di incontri tra i ministri degli Esteri, incluso quello ucraino, presso il quartier generale della NATO a Bruxelles. “Assicuratevi che l’Ucraina abbia ciò di cui ha bisogno per raggiungere una posizione di forza quando inizieranno quei negoziati di pace.”
“Quindi direi: più aiuti militari e meno discussioni su come potrebbe essere il processo di pace,” ha aggiunto Rutte, ribadendo che spetta all’Ucraina decidere quando sarà pronta a iniziare i negoziati con la Russia in una guerra che dura ormai da quasi tre anni.
Mark Rutte e Volodymyr Zelensky
Curioso come questa apprensione del segretario generale dell'Alleanza per le sorti di un popolo martoriato dal conflitto sia paradossalmente così distante dalle istanze dei cittadini stessi, stando agli ultimi sondaggi. Nelle ultime indagini di Gallup sull’Ucraina, infatti, si evince che una media del 52% degli ucraini vorrebbe vedere il loro paese negoziare la fine della guerra il prima possibile e solo quattro su 10 ucraini (38%) crede che dovrebbe continuare a combattere fino alla vittoria.
Gli ultimi commenti dell’Alleanza sono arrivati mentre il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha recentemente modificato la sua posizione pubblica su un possibile accordo di pace: dopo anni in cui ha insistito sul fatto che il Paese non avrebbe ceduto territori alla Russia, ha recentemente segnalato che potrebbe essere disposto a farlo — almeno per ora — in cambio dell’adesione alla NATO, il cui ingresso immediato è stato rivendicato dal ministro degli Esteri dell'Ucraina, Andrii Sybiha. Una prospettiva sempre più lontana e che, secondo Le Monde, vede la contrarietà di Stati Uniti, Germania, l'Ungheria, la Slovacchia, il Belgio, la Slovenia e la Spagna, favorevoli ad un’adesione solo una volta terminato il conflitto con la Russia.
I funzionari di Kyiv hanno anche fornito una giustificazione per una possibile cessione temporanea di territori, affermando che le terre ucraine controllate dalla Russia non sarebbero riconosciute internazionalmente come parte della Russia.
Domenica, il leader ucraino ha anche ammesso che l’esercito non è in grado di liberare circa il 20% del territorio occupato dalla Russia, inclusa la Crimea. “Il nostro esercito non ha la forza per farlo,” ha detto Zelensky all’agenzia giapponese Kyodo News.
Intanto, il quotidiano ucraino Strana.ua, citando fonti dell’opposizione, denuncia come le autorità ucraine che si oppongono al cessate il fuoco siano guidate “principalmente dalla corruzione e dagli interessi commerciali” e dall’opportunità di “continuare a guadagnare dalla guerra".
Secondo la pubblicazione, il governo di Kiev sta facendo grandi sforzi per convincere il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump a proseguire o addirittura a inasprire le politiche del predecessore Joe Biden.
La Russia avanza anche di 10km al giorno. Situazione difficile a Pokrovsk e Chasov Yar
Il ritmo dell’occupazione delle Forze Armate RF sta diventando sempre più imponente raggiungendo talvolta, secondo fonti NATO, il ritmo di 10 km al giorno. Anche i numeri delle truppe a disposizione dell’esercito russo assumono caratteristiche incrementali non di poco conto, dato che, sempre secondo funzionari NATO, queste “mantengono un significativo vantaggio quantitativo” rispetto a quelle ucraine in termini di “munizioni, uomini ed equipaggiamento” e “reclutano probabilmente 30mila nuovi soldati al mese”, permettendo loro di “assorbire perdite massicce”.
Nelle ultime ore, secondo Readovka, le forze armate russe hanno compiuto significativi progressi a Chasov Yar, sfruttando punti deboli nella linea difensiva ucraina. Gli scontri si concentrano ora intorno all’impianto ignifugo al centro della città e alle aree periferiche, tra cui le cave di argilla a nord, dove l'esercito russo, guidato da unità d’élite come la 98ª divisione aviotrasportata, ha sfondato la prima linea di difesa, costringendo le truppe ucraine a ritirarsi verso posizioni più arretrate nella foresta.
Al contempo, il canale ucraino Deep State che lavora per la direzione principale d’intelligence ucraina, parla di una situazione critica presso la città di Pokrovsk, dove – nella zona sud ovest - le forze russe hanno occupato il villaggio di Zhovte e stanno avanzando verso Novopustinka e Novotroitskyi. Gli attacchi più preoccupanti si registrano nella zona di Shevchenko, un obiettivo strategico che, se conquistato, aprirebbe un corridoio operativo per ulteriori assalti verso Pokrovsk.
La manovra russa mira a bloccare le vie logistiche della città e l’invio massiccio di fanteria ed equipaggiamenti sta mettendo a dura prova la resistenza ucraina.
Foto © Imagoeconomica
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