Avanzata russa record in Ucraina. Kiev controlla solo il 30% del Donetsk. Attacchi alle infrastrutture elettriche. AIEA: tutti i 9 reattori lavorano a potenze ridotte
Continua la maratona diplomatica al fine di scongiurare un esito infausto del conflitto per un’Europa che rincorre cinicamente una strenua e suicidale linea di non compromesso con Mosca. Pochi giorni fa il parlamento Ue ha approvato un documento che vieta ogni iniziativa negoziale con Putin e autorizza gli attacchi a lungo raggio in territorio russo.
Nella giornata di oggi, il cancelliere tedesco Olaf Scholz è arrivato in Ucraina per tenere una conversazione strettamente confidenziale con Volodymyr Zelensky e parlare di cosa lui e il suo Paese sono disposti a fare. “Niente dovrebbe essere deciso sopra la testa degli ucraini”, avrebbe affermato Scholz, secondo la Bild.
La visita è stata accompagnata dalla promessa di nuovi aiuti militari per un valore di 650 milioni di euro, dimostrando l’intenzione di continuare a sostenere lo sforzo bellico, ad ogni costo.
In sostanza, se il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, come annunciato, avvierà i negoziati per porre fine alla guerra, il cancelliere appoggerebbe la posizione dell'Ucraina, ovvero quella del suo presidente e del partito della guerra, stando agli ultimi sondaggi.
Nelle ultime indagini di Gallup sull’Ucraina, infatti, si evince che una media del 52% degli ucraini vorrebbe vedere il loro paese negoziare la fine della guerra il prima possibile e solo quattro su 10 ucraini (38%) crede che dovrebbe continuare a combattere fino alla vittoria.
“L’Ucraina può contare sulla Germania: noi diciamo quello che facciamo e facciamo quello che diciamo”, ha dichiarato in un post pubblicato su X il cancelliere tedesco, ricordando che l’Ucraina si difende dalla guerra di aggressione russa da oltre mille giorni e che la sua visita intende ribadire la solidarietà di Berlino: “La Germania rimarrà il più forte sostenitore dell’Ucraina in Europa”, ha aggiunto.
Nel suo intervento, Scholz ha condannato fermamente i bombardamenti russi sulle infrastrutture energetiche ucraine, definendoli “inaccettabili” e un tentativo di piegare la popolazione ucraina. “Putin vuole che la popolazione ucraina congeli, ma non lo permetteremo”, ha affermato, sottolineando che Mosca non può imporre una pace forzata.
D’altra parte, lo stesso leader ucraino in un’intervista a Kyodo News, ha riconosciuto che l'esercito non dispone delle risorse necessarie per riconquistare autonomamente tutti i territori occupati, motivo per cui Kiev cercherà soluzioni diplomatiche per raggiungere la pace. Zelensky ha sottolineato che il sostegno fornito dai partner internazionali "non è sufficiente" e ha sollecitato la NATO a coinvolgere Kiev nei negoziati per un’adesione il prima possibile. Una prospettiva tutt’altro che garante di una pace duratura, dato che è stato proprio l’espansionismo dell’Alleanza a innescare il conflitto in corso.
Nel frattempo, è stato pubblicato il piano di pace del fedelissimo di Trump, il generale in pensione Keith Kellogg, nominato inviato speciale per l'Ucraina e la Russia.
Tra i punti vi sarebbero: fare pressione su Ucraina e Russia affinché accettino un cessate il fuoco e avviino i negoziati, rinviare di dieci anni l'adesione di Kiev nella NATO, consentire alla Russia di mantenere i territori occupati, graduale revoca delle sanzioni e normalizzazione delle relazioni con gli Stati Uniti, subordinatamente alla conclusione di accordi di pace accettabili per l'Ucraina.
Avanzata russa record in Ucraina. Kiev controlla solo il 30% del Donetsk
Nel frattempo, l'avanzata russa ha preso ritmo e non vede segni di rallentamento in particolare nell’Ucraina orientale vicino alla città di Pokrovsk. Secondo l'Institute for the Study of War, a novembre Mosca ha segnato i guadagni territoriali più importanti da marzo 2022 avanzando di 725 chilometri quadrati, l'equivalente della superficie di Singapore. Il 90% di questo territorio (629 chilometri quadrati) si trova nella regione di Donetsk e copre un importante snodo ferroviario e stradale.
Le forze armate ucraine, attualmente, controllano meno di un terzo di questa regione, in calo rispetto a oltre il 40% registrato al 1° gennaio 2024. Negli ultimi mesi, le truppe russe hanno conquistato diverse città situate a sud e a est di Pokrovsk, avvicinandosi fino a 5 chilometri da quest’ultima. L’offensiva delle forze del Cremlino ha subito un'accelerazione a partire dalla tarda primavera. Considerando anche il mese di novembre, nel 2024 l’avanzata russa ha coperto oltre 3.500 chilometri quadrati, un’area sei volte maggiore rispetto a quella conquistata durante l’intero 2023.
Tra i principali sviluppi, spicca l’attraversamento del fiume Oskol a nord di Kupyansk, che ha offerto ai russi una nuova testa di ponte per future offensive. Questa operazione, condotta senza incontrare una resistenza significativa, ha portato alla conquista degli insediamenti di Novomlynsk e della zona nord-orientale di Dvurechnaya. La mancata opposizione ucraina sembra dovuta alla concentrazione delle forze di Kiev nella difesa della stessa città di Kupyansk, da cui le forze russe distano ora meno di un chilometro.
Al contempo, a sud di Donetsk, le forze armate RF hanno intensificato le operazioni nell'area di Velikaya Novoselka, producendo un'avanzata che gli ha consentito di conquistare il villaggio di Razdolnoye, strategicamente situato lungo una via di comunicazione che collega con l’autostrada N-15.
Il controllo di queste arterie logistiche limita le capacità ucraine di rifornire e ritirare le truppe, creando i presupposti per un accerchiamento delle forze di Kiev.
Ad evocare una situazione difficile in questo settore è anche l'ex portavoce dello Stato maggiore delle forze armate ucraine, colonnello Vladislav Seleznev.
“È lì che il nemico cerca di creare un semiaccerchiamento occupando questo insediamento, la nostra guarnigione, che ora difende Velikaya Novoselka. Questa è infatti una tendenza molto allarmante. È ovvio che il nemico non si fermerà qui parte del fronte, si muoverà ulteriormente in direzione della regione di Zaporizhzhia", ha detto Seleznev, alla trasmissione "Suspilny".
Secondo il colonnello, è evidente che le condizioni delle difese sono ormai critiche.
“Delle tre strade che andavano in direzione di Velikaya Novoselka, due sono già sotto il controllo degli occupanti russi. E se questa tendenza continua, allora c’è il rischio (che i russi raggiungano - ndr) una condizione di semi-accerchiamento della nostra guarnigione, il che è certamente molto pericoloso", ha sottolineato l'esperto.
Attacchi alle infrastrutture elettriche. AIEA: tutti i 9 reattori lavorano a potenze ridotte
Oltre ai progressi sul campo, la Russia ha intensificato gli attacchi contro le infrastrutture energetiche ucraine. Nell’ultima settimana, sono stati colpiti da missili e droni obiettivi a Kiev, Odessa, Kharkiv e altre città, lasciando circa un milione di persone senza elettricità.
L’AIEA, nel merito, ha lanciato un serio allarme sulla situazione delle centrali nucleari del Paese. Secondo il direttore, Rafael Grossi, gli impianti di “Khmelnitsky, Rivne e dell'Ucraina meridionale hanno ridotto i livelli di energia come precauzione durante operazioni militari su larga scala nel paese, mentre gli allarmi antiaerei suonavano in tre siti".
Attualmente nelle centrali nucleari operative, sono in funzione nove reattori, tutti a potenza ridotta. Quello della centrale nucleare di Rivne è stato scollegato dalla rete elettrica, e quello di Khmelnitsky ha perso il collegamento con due delle sue linee di alimentazione.
"L'infrastruttura energetica dell'Ucraina è estremamente fragile e vulnerabile, mettendo a grave rischio la sicurezza nucleare. Chiedo ancora una volta la massima moderazione militare nelle aree con grandi impianti di energia nucleare e altri impianti da cui dipendono", ha affermato Grossi, in una nota.
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