Berlino attacca: “Israele non ha scuse, non può ostacolare gli aiuti”. Ira di Parigi contro gli attacchi dell’Idf in Libano, a rischio la tregua
"Le scorte alimentari sono ora inferiori al 6% del fabbisogno a Gaza, con la maggior parte dei panifici e dei negozi chiusi a causa della carenza di cibo, c'è una carestia". Lo ha detto Sven Koopmans, rappresentante speciale dell'Unione Europea per il processo di pace in Medio Oriente parlando alla commissione Affari esteri dell'Eurocamera. "Ci sono oltre due milioni di persone sfollate internamente più volte, e fermiamoci un attimo a pensare che quei due milioni di persone a Gaza hanno vissuto sotto il governo di un'organizzazione terroristica da 17 anni, non potevano andarsene. Ora queste persone sono nuovamente sfollate e non hanno un posto sicuro dove andare", ha aggiunto Koopmans. Senza più aiuti e in condizioni non umane. “Gaza è sprofondata nell'anarchia, con un aumento della carestia e saccheggi diffusi mentre l'ordine pubblico è crollato”, raccontano i funzionari delle Nazioni Unite che non riescono più a portare aiuti nella Striscia. “Le spedizioni, le merci spesso aspettano "per mesi" sul lato palestinese di Kerem Shalom. A novembre sono entrati a Gaza solo 1.358 camion, rispetto alla media di 500 al giorno prima della guerra. A ciò si aggiungono il cattivo stato delle strade, i bombardamenti e la sospensione temporanea delle consegne da parte dell'Unrwa”. "La situazione a Gaza è spaventosa e apocalittica”, ha dichiarato il segretario generale all’Onu Antonio Guterres in un discorso letto a suo nome al Cairo dove questa mattina si è tenuta una conferenza per rafforzare la risposta umanitaria a Gaza, co-organizzata da Egitto e Nazioni Unite. "La catastrofe di Gaza non è altro che un crollo totale della nostra umanità comune. L'incubo deve finire. Non possiamo continuare a distogliere lo sguardo. È tempo di agire", ha dichiarato ancora Guterres nel discorso letto da Amina Mohammed, la vicesegretaria generale dell'Onu. La riunione punta al rafforzamento del sostegno e del coordinamento internazionale sul tema degli aiuti umanitari a Gaza e mira ad affrontare le criticità relative all'accesso umanitario a Gaza e alla distribuzione degli aiuti. Dura la critica della Germania al blocco degli aiuti alla popolazione della Striscia. “Israele non ha scuse per ostacolare la consegna di aiuti umanitari a Gaza”, ha affermato Tobias Lindner, viceministro degli Esteri tedesco, che oggi al Cairo parteciperà alla conferenza umanitaria sulla Striscia. Lo Stato ebraico deve "mantenere le sue promesse di rendere più fluida" la consegna degli "aiuti umanitari a Gaza e di consentire un accesso umanitario sufficiente in qualsiasi momento", ha affermato. "Non ci sono scuse per questo". L’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA) ha annunciato che sospenderà la consegna di aiuti a Gaza perché la consegna è diventata “impossibile”. Intanto, il governo britannico di Keir Starmer ha annunciato un aumento di 18 milioni di sterline (circa 23 milioni di euro) di aiuti umanitari diretti alla popolazione palestinese della Striscia di Gaza, dinanzi alla catastrofe umanitaria legata all'azione militare israeliana in corso da oltre un anno; non senza criticare Israele per le restrizioni e gli ostacoli frapposti. Lo si legge in una dichiarazione di Anneliese Dodds, viceministra incaricata della Cooperazione Internazionale, reduce da una conferenza di donatori svoltasi al Cairo. "La gente di Gaza ha necessità vitale di cibo e ricoveri in vista dell'inverno, servono soluzioni concrete per questa crisi umanitaria", ha detto Dodds. "Israele - ha poi ammonito - deve agire immediatamente per garantire un accesso senza ostruzioni degli aiuti umanitari". Le parole di Dodds riecheggiano sullo sfondo dell'annuncio sulla sospensione forzata del flusso di aiuti da parte dell'Unrwa, agenzia dell'Onu incaricata di assistere i profughi palestinesi, il cui direttore, il francese Philppe Lazzarini, ha accusato Israele di non garantire la sicurezza degli operatori e dei convogli umanitari: sia nel "tragitto" verso Gaza, di fronte a blocchi di coloni e militanti nazionalisti israeliani; sia all'interno della Striscia - in quanto "Paese occupante" - dai saccheggi di bande armate o disperati locali.
Guterres: “A Gaza record di bambini amputati”
Intanto almeno 44.466 palestinesi sono stati uccisi e 105.358 feriti negli attacchi israeliani a Gaza dal 7 ottobre 2023, afferma il Ministero della Sanità dell’enclave. Di questi, 37 palestinesi sono stati uccisi e 108 feriti nelle ultime 24 ore, ha aggiunto il ministero. Il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, ha denunciato che a Gaza c'è "il numero più alto di bambini amputati pro capite in qualsiasi parte del mondo, molti dei quali hanno perso arti e sono sottoposti a interventi chirurgici senza nemmeno anestesia". Il capo del Palazzo di Vetro è intervenuto alla conferenza internazionale sugli aiuti umanitari a Gaza in corso al Cairo.
Ex ministro israeliano: “Netanyahu ci trascina sul cammino della pulizia etnica”
"Il cammino in cui siamo trascinati è quello dell'occupazione, dell'annessione e della pulizia etnica della Striscia di Gaza". Sono le dure parole con cui Moshe Ya’alon, EX capo dello stato maggiore che è stato Ministro della Difesa in un governo guidato da Benjamin Netanyahu tra il 2013 e il 2016, attacca l'attuale leadership israeliana. "Trasferimenti, chiamateli come volete, e insediamenti ebraici", ha aggiunto in un'intervista a Democrat Tv, ripresa da Times of Israel, sottolineando come la politica di questo governo di estrema destra non rappresenti l'animo del Paese. "Guardate i sondaggi, il 70%, a volte di più a volte di meno, dell'opinione pubblica israeliana chiede un cammino ebraico, democratico, liberale", ha affermato.
Il capo del Parlamento libanese accusa Israele: “Viola la tregua”
Accuse a Israele di violare la tregua con Hezbollah arrivano dal capo del Parlamento di Beirut, lo sciita Nabih Berri. "Le azioni aggressive portate avanti dalle forze di occupazione israeliana - afferma in una dichiarazione riportata dall'agenzia libanese Nna - rappresentano una violazione palese dei termini dell'accordo per il cessate il fuoco" entrato in vigore mercoledì scorso. Le parole di Berri arrivano dopo che le autorità di Beirut hanno confermato l'uccisione di una persona nel sud del Libano e il ferimento di un soldato libanese nell'est del Paese in raid attribuiti a droni israeliani. Secondo le notizie del sito libanese L'Orient Le Jour, la vittima di un raid di un drone a Jdeidet Marjeyoun era un agente della sicurezza. Dure critiche anche dalla Francia. Il ministro degli Esteri francese, Jean-Noël Barrot, nel corso di un colloquio telefonico con l'omologo israeliano, Gideon Saar, ha ''insistito sulla necessità che tutte le parti rispettino il cessate il fuoco in Libano'' e ha ''sottolineato gli sforzi dispiegati in questo senso dalla Francia, in legame col partner Usa": nel corso della conversazione, si precisa in una nota diffusa dal Quai d'Orsay, Barrot ha inoltre sottolineato che ''l'accordo sul cessate il fuoco con il Libano deve aprire la via ad un cessate il fuoco immediato a Gaza, alla liberazione di tutti gli ostaggi nonché l'ingresso massiccio di aiuti umanitari". Anche gli Stati Uniti hanno avvertito Israele che ci sono state violazioni della tregua in Libano da parte sua. È quanto riferisce Yedioth Ahronoth, citando fonti a conoscenza dei dettagli, secondo le quali l'inviato speciale Usa Amos Hochstein ha puntato il dito in particolare contro "il ritorno visibile e udibile dei droni israeliani nei cieli di Beirut". Le stesse fonti hanno affermato che affinché il cessate il fuoco duri, "abbiamo bisogno di moderazione da tutte le parti”.
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