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Macron chiede la sospensione "immediata" di tutte le "azioni contrarie" alla tregua. Hezbollah canta vittoria e promette: “Il sostegno alla Palestina non si ferma

L'apparato di sicurezza israeliano stima le possibilità di una ripresa della guerra contro Hezbollah in Libano al 50%. Secondo il sito di notizie Ynet che cita fonti dell'Idf, questo è uno dei motivi per cui il governo deve ancora chiedere alle decine di migliaia di residenti sfollati del nord di tornare alle loro case. "Più le regole e la loro applicazione sono chiare fin dall'inizio, meglio reggeranno in seguito", ha detto la fonte a Ynet.
Il presidente francese Emmanuel Macron ha chiesto la sospensione "immediata" di tutte le "azioni contrarie" all'attuazione del cessate il fuoco in Libano, lo ha reso noto l'Eliseo. Durante le successive conversazioni telefoniche di ieri con il primo ministro libanese Najib Mikati e il presidente della Camera dei Deputati Nabih Berri, ha "invitato tutte le parti a lavorare per la piena attuazione del cessate il fuoco" e "ha sottolineato che tutte le azioni che contravvengono a questa piena attuazione devono cessare immediatamente".
Ieri l'esercito israeliano ha annunciato di aver effettuato un attacco aereo contro una struttura del movimento sciita libanese Hezbollah nel sud del Libano, il primo dall'inizio della tregua tra le due parti.

Il leader di Hezbollah: “Contro Israele una grande vittoria”

Hezbollah ha riportato "una grande vittoria" contro Israele. Lo rivendica il leader del “Partito di Dio”, Naim Qassem, nel suo primo discorso pubblico da quando è entrato in vigore due giorni fa il cessate il fuoco nel sud del Libano. "Annuncio che siamo di fronte a una grande vittoria, che ha superato quella del luglio 2006 in termini di durata, ferocia dei combattimenti, sacrifici e sostegno straniero e americano ricevuto dal nemico - ha scandito il successore di Hassan Nasrallah, ucciso in un raid israeliano a Beirut il 27 settembre scorso - Gli abbiamo impedito di eliminare Hezbollah, gli abbiamo impedito di neutralizzare la Resistenza”. Qassem ha poi aggiunto che il sostegno del gruppo alla Palestina "non si fermerà". La liberazione della Palestina, ha affermato, è "un obiettivo che può essere raggiunto in vari modi”. 

Cittadini libanesi presi in ostaggio da occupanti israeliani

Due cittadini libanesi sono stati presi in ostaggio dall'esercito d'occupazione israeliano nel sud del Libano mentre partecipavano a un funerale nella cittadina meridionale di Khiam.
Lo riferiscono media libanesi secondo cui l'esercito di Israele, che si trova ancora dispiegato nelle vicinanze del centro abitato di Khiam, ha aperto il fuoco sul corteo funebre e ha poi prelevato i due fratelli Abbas e Ali Tanukhi mentre celebravano il funerale dello zio ucciso nei bombardamenti israeliani.


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Media, 30 morti in attacchi israeliani a Gaza nella notte

Nel frattempo non cessano gli attacchi militari israeliani nella Striscia di Gaza. I raid oggi hanno ucciso almeno 30 palestinesi durante la notte nella Striscia di Gaza, la maggior parte dei quali nel campo di Nuseirat al centro dell'enclave. Lo riferiscono i medici nella Striscia citati da Reuters online, dopo che alcuni carri armati israeliani si sono ritirati da un'area dove c'è stata un'operazione. I medici hanno detto di aver recuperato 19 corpi di palestinesi uccisi nelle aree settentrionali di Nuseirat, mentre gli altri sono stati uccisi nel nord e nel sud della Striscia. Il bilancio dell’offensiva israeliana è salito a 44.363 morti e 105.070 feriti. Lo ha reso noto il ministero della Sanità di Gaza. 

Putin, vogliamo fine guerra e creazione Stato palestinese

Il presidente russo Vladimir Putin, in un telegramma al presidente dell'Autorità nazionale palestinese (Anp), Abu Mazen, ha affermato l'importanza di risolvere il conflitto israelo-palestinese.
"Vorrei confermare che la Russia è costantemente a favore di una soluzione globale del conflitto israelo-palestinese su una base giuridica internazionale generalmente riconosciuta, che implica la creazione di uno Stato palestinese sovrano entro i confini del 1967 con capitale a Gerusalemme Est", recita il messaggio.
Il testo è stato letto dal viceministro degli Esteri della Federazione Russa, Aleksander Pankin, durante un evento presso l'ambasciata palestinese dedicato alla Giornata internazionale della solidarietà con il popolo palestinese. Lo riporta Ria Novosti.

Foto © Imagoeconomica

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