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Reuters: l'esercito russo accelera la sua avanzata in tutta l'Ucraina a un ritmo record. Cnn: “Fanteria insufficiente”: le truppe a Pokrovsk temono una significativa svolta russa

Si fa sempre più profonda la dissonanza cognitiva con la realtà dei funzionari di Stato ucraini, ancora ostinati nell'inseguire un folle programma di vittoria che non potrà mai essere ricondotto alla concretezza.

A ribadire questa linea, è stato il capo dell'ufficio del presidente ucraino, Andrii Yermak, che in un'intervista a Dagens industri ha continuato a promettere che non avrebbero permesso che Mosca vincesse la guerra.

"Oggi, il compito vitale da sostenere è porre fine alla guerra e riportare una pace duratura in Europa. (Siamo grati agli alleati - ndr) per aver sostenuto la Formula di Pace del Presidente Zelensky che mira a raggiungere questo obiettivo", ha detto Yermak, rievocando i suoi punti principali: l'adesione alla NATO, maggiore supporto militare senza restrizioni sull'uso di armi, un pacchetto di deterrenza non nucleare, garanzie ai partner per l'accesso alle materie prime essenziali, sostituzione dei contingenti militari statunitensi in Europa con unità ucraine.

Come sottolinea il presidente Zelensky, “attuando subito questo piano, potremmo porre fine alla guerra entro il prossimo anno”, ha sostenuto il funzionario, precisando che la situazione territoriale dell'Ucraina debba essere riportata allo stato del 23 febbraio 2022.

Yermak, in sostanza, ha ribadito che garantire la vittoria del Paese nella guerra è il pilastro centrale di qualsiasi strategia affidabile per contrastare la minaccia russa:

"Mosca potrà condurre negoziati autentici solo quando il Cremlino vedrà che la sua attuale strategia sta fallendo. La diplomazia non ha prospettive senza il potere di sostenerla. Non ci dovrebbero essere illusioni sul fatto che placare l’aggressore porterà a una pace duratura", ha concluso, di fatto decretando che l'unico modo per spegnere il conflitto consista nello scatenare la Terza Guerra Mondiale.

Mentre si perpetuano questi sogni allucinanti di escalation, aizzati tra l'altro dall'uscente amministrazione Biden, il fronte ucraino sperimenta una gravissima crisi senza precedenti nella tenuta delle difese. Reuters osserva che l'esercito russo ha accelerato la sua avanzata in tutto il Paese a un ritmo record, raggiungendo il livello più alto dai primi giorni di un'invasione su vasta scala nel 2022.

"La Russia ha stabilito nuovi record settimanali e mensili per quanto riguarda le dimensioni del territorio occupato in Ucraina", ha affermato in un rapporto il gruppo di informazione russo indipendente Agentstvo, specificando che Mosca ha conquistato quasi 235 km quadrati nel Paese, solo la scorsa settimana, "un record settimanale per il 2024".

Complessivamente per il mese di novembre i guadagni territoriali "ammontano a 600 km quadrati (232 miglia quadrate)", riporta la stessa fonte, citando i dati di Deep State, che lavora per la direzione principale d'Intelligence ucraina.

Si avvicina il conseguimento di quelli che, anche secondo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, sono gli obiettivi principali di Putin, ovvero l'occupazione delle regioni filorusse del Donbass, nelle Repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk, nonché la cacciata delle truppe ucraine dalla regione russa di Kursk. In questo settore, stando ad una fonte dello stato maggiore ucraino, Kiev detiene 800 dei 1.376 chilometri quadrati che occupava all'inizio dell'invasione di agosto.

Le difese di Pokrovsk rischiano di cadere per mancanza di uomini

Sul fronte di Pokrovsk - sostiene la CNN citando i militari sul posto - le truppe ucraine che difendono la città soffrono di una grave carenza di personale e temono una svolta significativa da parte dell’esercito russo. A causa della mancanza di fanteria, i combattenti sono costretti a utilizzare i droni per attaccare le unità russe in avanzata. 

"La situazione è molto critica... Non abbiamo abbastanza fanteria per combattere e resistere mentre i droni fanno il loro lavoro. Ecco perché spesso vediamo situazioni in cui il nemico si infiltra in modo incontrollabile in aree vulnerabili", ha detto il comandante dell'unità droni della 15° guardia nazionale aerea ucraina con nominativo "Vostok", operante in questo settore.

A lamentarne la gravità della situazione, si è aggiunto anche un mercenario italiano, interpellato dal Corriere della Sera.  “Qui manca tutto, non abbiamo nemmeno le bombe a mano, ma i russi stanno lottando bene. Una volta non avevano quasi droni, oggi dominano i

cieli”, ha detto il combattente, denominato "Polo", aggiungendo che, di tutti gli italiani che hanno partecipato dalla parte di Kiev, tre sono rimasti uccisi nei combattimenti.

Secondo la pubblicazione, il tutto è aggravato anche dal fatto che le reclute arrivano quasi senza addestramento e che i comandanti continuano a commettere errori grossolani.

A questo proposito, un comandante ha detto che alle truppe attorno a Pokrovsk è stato ordinato di sparare a vista su persone non identificate per paura di un'avanzata da parte dei gruppi di ricognizione russi.

Ora i russi stanno ammassando il più possibile le loro truppe in prima linea. E poi a un certo punto andranno tutti all'assalto.  Possono andare molto lontano... In un giorno", dice un cecchino della 15° Brigata della Guardia Nazionale, con il nominativo "Kashchei", concludendo il suo intervento con un funesto avviso. "Non posso dire esattamente quanto tempo abbiamo, se ce n'è... In questo momento stanno spostando le loro truppe il più vicino possibile alla linea del fronte. E poi ad un certo punto andranno tutti all'assalto. Loro possono andare molto lontano in un giorno".

Un altro cecchino da ricognizione con il nominativo "Kotya" ha ammesso di essere "dannatamente stanco: "amo il mio lavoro, ma abbiamo bisogno che anche altri giovani amino questo lavoro. Il nostro Paese è sveglio, ma le persone che ci vivono no. Qui i ragazzi stanno morendo”.

Nel frattempo, l’agenzia AP lancia l’allarme sulla mancanza di difese in profondità che determinerebbero impossibilità per l’Ucraina di “continuare ad operare nella regione di confine russa vicino a Kursk”.

Pertanto, “l’amministrazione del presidente Joe Biden sta esortando l’Ucraina ad aumentare rapidamente le dimensioni dei suoi militari, redigendo più truppe e rinnovando le sue leggi sulla mobilitazione per consentire la coscrizione di truppe di 18 anni”, afferma la pubblicazione.

Il mantra del partito della guerra non cambia dunque: “che la carneficina continui, dunque, fino all’ultimo ucraino”.

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