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A Rafah uccisi 23 palestinesi, l’Italia invia 15 tonnellate di aiuti. Proteste in città israeliane per gli ostaggi: “Netanyahu crede che il loro destino sia segnato”

"Non so se urlare o piangere": queste le parole del portavoce dell'Unicef, James Elder, in un accorato appello a porre fine alla guerra contro i bambini a Gaza e in Libano. Elder ha denunciato che "gli orrori di Gaza ora si stanno verificando in Libano ed è ora che finisca". Riflettendo sugli orrori a cui ha assistito a Gaza, dove così tanti bambini sono stati uccisi e mutilati dagli attacchi israeliani, Elder afferma di essere ora testimone dello stesso orrore in Libano. "Dobbiamo chiederci, coloro che hanno il potere, coloro che hanno l'influenza per fermare tutto questo, guarderanno davvero di nuovo in silenzio? Mentre questi orrori si verificano di nuovo?", si chiede il portavoce dell'Unicef. In un post su X Elder denuncia che "finora, la risposta dei potenti per evitare il massacro è stata pari a zero".
Intanto almeno 23 palestinesi sono stati uccisi e molti altri feriti in attacchi israeliani nella Striscia di Gaza. Lo riporta Al Jazeera citando fonti mediche. Secondo le informazioni, a Rafah, nel sud di Gaza, sette civili sono stati uccisi quando un drone israeliano ha colpito un gruppo di persone. Molti altri sono rimasti feriti nell'attacco e le squadre di soccorso stanno lavorando per portarli in ospedale. Nell'area di al-Mawasi, nel sud di Gaza, descritta come 'zona umanitaria' dall'esercito israeliano, un bambino è morto per le ferite riportate in seguito a un attacco aereo israeliano contro una tenda che ospitava famiglie sfollate.
Dall'inizio della guerra a Gaza sono morti 43.799 palestinesi e altri 103.601 sono rimasti feriti. E' il bilancio fornito dal ministero della Salute nella Striscia, gestito da Hamas, secondo il quale nelle ultime 24 ore i decessi sono stati 35.


Gaza, l'Italia invia 15 tonnellate di aiuti umanitari

Un C-130J dell'Aeronautica militare italiana è partito oggi da Pisa con 15 tonnellate di aiuti umanitari per la popolazione della Striscia di Gaza. Gli aiuti sono stati raccolti dalla Confederazione Nazionale delle Misericordie d'Italia. "L'Italia sta facendo e continuerà a fare tutto il possibile per alleviare le sofferenze della popolazione civile di Gaza", ha detto il ministro della Difesa Crosetto. L'aereo farà scalo a Larnaca a Cipro, dove poi tutti gli aiuti saranno trasportati a Gaza.


Media: “Netanyahu crede che il destino degli ostaggi sia segnato”

Chi ha potuto parlare di recente con il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, come i principali assistenti del presidente degli Stati Uniti Joe Biden, avrebbe avuto l'impressione che il capo del governo di Tel Aviv ritenga che il destino degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas a Gaza sia ormai segnato. Lo ha indicato un alto funzionario israeliano, citato a condizione di anonimato dal quotidiano Yedioth Ahronoth. Netanyahu "enfatizza i morti più di coloro che sono vivi", ha dichiarato la fonte.


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Benjamin Netanyahu


Oggi, nel frattempo, da Tel Aviv a Gerusalemme, fino a Bèer Sheva migliaia le persone che marceranno questa sera per le strade delle principali città di Israele per chieder che il governo di Benjamin Netanyahu raggiunga un accordo che permetta di liberare i 101 ostaggi ancora nella Striscia di Gaza. "Un accordo a ogni costo, anche se doloroso", aveva chiesto la delegazione di ex ostaggi che giovedì era venuta a Roma e in Vaticano per incontrare il Papa. A Tel Aviv, i manifestanti si riuniranno di fronte al ministero della Difesa alle 20. Prevista una conferenza stampa dei familiari di alcuni ostaggi. A Gerusalemme, invece, una marcia di protesta partirà alle 19 da Zion Square e alle 20 si terrà una manifestazione a Paris Square. A Bèer Sheva la marcia partirà alle 19 e alle 20 ci sarà una manifestazione nella piazza del Mishkan Performing Arts Center. Niente manifestazioni, invece, a Haifa a causa delle restrizioni poste dal Commando per il fronte interno sugli assembramenti in città. Ci sarà comunque una veglia di protesta per gli ostaggi a Safar Square


Libano sotto attacco, in due giorni uccisi almeno 13 paramedici

L'esercito israeliano ha proseguito i suoi attacchi aerei su Beirut e ha colpito la città di Burj Rahha nel distretto di Tiro, nel sud del Libano, uccidendo un paramedico e ferendo altre sette persone. Lo riferisce Lebanon 24 mentre Al Jazeera precisa che i raid su Beirut sono stati attuati da ieri, quando un consigliere senior del leader supremo dell'Iran visitava la capitale libanese. Il ministero della Sanità libanese ha affermato che gli attacchi israeliani hanno ucciso 59 persone e ne hanno ferite altre 182 in tutto il paese nelle ultime 24 ore. "L'Iran sosterrà qualsiasi decisione presa per garantire un cessate il fuoco con Israele", ha dichiarato Ali Larijani, consigliere senior della Guida suprema dell'Iran Ali Khamenei, durante la sua visita a Beirut. Una visita avvenuta il giorno dopo che gli Stati Uniti hanno presentato una proposta di cessate il fuoco per porre fine ai combattimenti tra Israele e Hezbollah. Gli attacchi israeliani hanno finora ucciso 3.445 persone e ferito 14.599 in tutto il Libano dall'inizio della guerra a Gaza, nell'ottobre 2023. Tra le vittime ci sono molti operatori sanitari e umanitari. Con l'ultimo che ha perso la vita a Tiro, da giovedì quelli uccisi sono stati almeno 13.


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Giovedì, è stato colpito un centro di protezione civile libanese dove "almeno 12 paramedici sono stati uccisi", secondo quanto riferito dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Il suo capo, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha denunciato il fatto che tali attacchi "stanno diventando la nuova normalità". Oggi, invece, 4 attacchi israeliani che hanno colpito Ain Qana, nella provincia meridionale di Nabatiyeh, e diverse parti della provincia di Tiro, sempre nel sud del Paese, hanno provocato 11 morti. Nell'attacco che ha colpito una casa ad Ain Qana sono rimasti uccisi 5 membri di una stessa famiglia, cioè madre, padre e i loro 3 figli, riferiscono i media di Stato libanesi, che non hanno precisato le età delle vittime. Altri 3 raid israeliani nella provincia di Tiro, inoltre, hanno causato 6 morti e 32 feriti.


Media, in bozza no libertà movimento Israele in Libano

Il presidente del Parlamento libanese Nabih Berri ha ricevuto una proposta scritta dagli Stati Uniti per un cessate il fuoco tra Israele ed Hezbollah che non include la libertà di movimento per le truppe dello Stato ebraico in Libano. È quanto riferisce il quotidiano saudita con sede a Londra Asharq al-Awsat, secondo il quale Beirut risponderà "molto presto" con le sue osservazioni.
Per Berri, alleato del gruppo sciita filo-iraniano, "non può esserci alcun indebolimento della nostra sovranità". Il presidente del Parlamento sarebbe anche contrario all'idea di formare un comitato per attuare la risoluzione 1701 dell'Onu, sostenendo che l'Unifil può farlo.
Secondo Axios, Israele chiede garanzie a Washington che sarà autorizzato a intraprendere azioni militari in Libano contro Hezbollah se il gruppo terroristico cerca di ristabilire la sua presenza militare lungo il confine.


Idf penetra in Libano a 5 km dal confine, poi la ritirata e la distruzione di un santuario

Le forze di terra israeliane (Idf) hanno raggiunto il punto più in profondità in Libano da quando hanno lanciato la loro invasione di terra, circa sei settimane fa. I militanti di Hezbollah, dopo feroci battaglie, hanno poi costretto i soldati israeliani a ritirarsi. Lo affermano i media statali libanesi. Le truppe di Israele avevano conquistato questa mattina una collina strategica nel villaggio libanese di Chamaa, a circa 5 chilometri dal confine, prima di essere respinte. Durante la ritirata hanno fatto esplodere il Santuario di Shimon il Profeta a Chamaa e diverse case. L'esercito israeliano ha fatto sapere in un comunicato che le sue truppe "continuano la loro attività operativa limitata, localizzata e mirata nel Libano meridionale".

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