Intelligence estone: nell’ultima settimana i russi hanno occupato 150 chilometri quadrati di territorio
Nel Donbass, le difese di Kiev continuano a cedere terreno ad una frequenza che sta aumentando precipitosamente di mese in mese.
Le informazioni più recenti provenienti dall'intelligence militare estone indicano che, negli ultimi sette giorni, le forze russe hanno occupato circa 150 chilometri quadrati di territorio nella regione orientale ucraina di Donetsk. "Le forze armate della Federazione Russa stanno avanzando con maggiore successo nei distretti di Donetsk, in particolare nelle aree di Pokrovsky, Kurakhivskyi, Vugledarskyi e Velikonovosilkivskyi", ha dichiarato il colonnello Ants Kiviselg, comandante del Centro di intelligence del ministero della Difesa estone.
Il colonnello ha aggiunto che le forze russe mantengono l'iniziativa su tutto il fronte, costringendo così le forze ucraine a ritirarsi gradualmente. Un dato che si aggiunge a quello diffuso da Afp, basato sui rapporti dell'Institute for the Study of War, secondo cui, solo nel mese di ottobre, l'esercito russo ha conquistato 478 chilometri quadrati di territorio ucraino. Si tratta di un'avanzata significativa, la più estesa registrata dal marzo 2022, il primo mese del conflitto.
Una situazione tanto drammatica, anche dal punto di vista delle perdite, che un funzionario del Pentagono, parlando al New York Times, ha stimato che l’Ucraina abbia abbastanza truppe per combattere al massimo per altri sei-dodici mesi. Numeri impietosi che, tuttavia, non scoraggiano la leadership ucraina dal continuare a perseguire il “Piano della Vittoria”, volto a garantire al Paese, un ritorno ai vecchi confini del 91’.
Nel frattempo, sempre il New York Times riferisce che la possibile perdita della città di Toresk potrebbe avere conseguenze catastrofiche per la difesa della parte ucraina. "Se perdo queste posizioni adesso, tutte le unità a Toretsk saranno tagliate fuori dai rifornimenti e dal supporto logistico, perché tutte le strade sono dietro di noi", ha detto alla pubblicazione il comandante del battaglione della 28° brigata meccanizzata con il nominativo "Nesquik".
L'esercito ucraino combatte da bunker fortificati e si muove raramente nello spazio aperto, poiché viene rapidamente individuato dai droni nemici. La rete invisibile della sorveglianza high-tech ha paradossalmente trasformato gran parte del campo di battaglia in quello delle guerre del passato. “Se ci pensate in termini generali, è la difesa manovrabile della Seconda guerra mondiale. Non è cambiato nulla”, ha continuato Nesquik, riferendosi a una strategia che enfatizzava la mobilità e l'opportunismo. “Non bisogna dimenticare i campi minati. Non è così semplice come sembra. Tutto ciò che è nuovo è vecchio ben dimenticato”.
Lo stesso vale per la routine della prima linea. Una volta che gli spari cessano e nella foresta torna una calma spettrale, i soldati tornano ai loro compiti abituali: un turno di guardia, la preparazione dei pasti o le chiacchierate con le mogli al telefono attraverso una connessione satellitare, tenendo la linea fino al prossimo attacco. Poco distante, le truppe russe fanno più o meno lo stesso, mentre in entrambi gli accampamenti si prepara il tè.
Prima che i velivoli senza pilota dominassero il fronte, sia gli ucraini che i russi potevano avanzare per fasi, costruendo trincee e fortificazioni lungo il percorso. Una possibilità che ormai trasformerebbe la difesa in un suicidio di massa.
Secondo la pubblicazione, un’avanzata russa a Toresk, dove già infuriano gli scontri urbani in strada, consentirebbe a Mosca di bloccare una linea di rifornimento che collega le forze ucraine in gran parte dell'est.
In particolare, la città di Kostiantynivka, situata a nord ovest, è particolarmente importante, poiché percorsa da snodi autostradali che raggiungono altre grandi città come Kramatorsk e Slavyansk.. In sostanza, la conquista da parte di Mosca anche di questo avamposto potrebbe segnare la fine del controllo ucraino della regione industriale del Donbass, uno degli obiettivi dichiarati da Putin all'inizio dell'invasione. “Qualsiasi scolaro capisce che Kostiantynivka è la città chiave”, ha detto Yevgen, un addetto stampa della brigata che ha chiesto di usare solo il suo nome di battesimo.
Allo stesso tempo, i russi avanzano su un fronte largo fino a 65 km da elidovo a Velikaya Novoselka e intendono circondare la regione di Kurakhovo più a sud. Secondo la rivista americana Newsweek, Kiev potrebbe perdere quest’ultima entro la fine dell’anno.
“Le truppe russe stanno sfruttando le “crepe” nelle difese ucraine”, ha detto l’esperto di intelligence dell’organizzazione finlandese Black Bird Group, Emil Kastehelmi, secondo cui la cattura di Selidovo è stata la più grande acquisizione della Federazione Russa dalla caduta di Avdiivka.
Tuttavia, quest’ultimo insediamento catturato non è stato distrutto durante l'assalto, come avvenuto a Bakhmut, “il che indica una mancanza di forze da parte delle forze armate ucraine”, secondo Vuk Vuksanovic, dipendente del centro analitico LSE IDEAS della London School of Economics. Kastehelmi sostiene che l'avanzata della Russia nel Donbass è rapida e "questo è uno sviluppo preoccupante per l'Ucraina”.
Secondo l’esperto, la cattura di Kurakhovo con accesso ai bacini idrici nell’area fornirà ai russi “buoni punti di partenza per ulteriori operazioni”. Un fattore preoccupante per Kiev è che, allo stato attuale, l’avanzata russa sta passando attraverso “campi non fortificati” e minaccia di circondare la città.
Nel mese di ottobre le truppe russe hanno ottenuto successi anche a sud di Kupyansk, dove avanzarono fino al fiume Oskol, e a ovest di Svatovo e hanno inoltre attraversato il canale Seversky Donets-Donbass nella zona di Chasov Yar. "Un ritmo così offensivo e capacità aeree potrebbero avere gravi conseguenze per l'Ucraina, che non sarà in grado di portare le macchine edili vicino al fronte, almeno senza grandi perdite di truppe", ha detto Kastehelmi.
Foto © Imagoeconomica
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