Usa-Giappone-Sudcorea condannano l’operazione
L'agenzia di stampa ufficiale della Corea del Nord, "Korean Central News Agency" ("Kcna"), ieri ha confermato il lancio di un missile balistico intercontinentale (Icbm) effettuato dal Paese asiatico stamattina, riportando le dichiarazioni del leader del Paese, Kim Jong-un, che ha assistito personalmente al lancio. "Affermo che la Repubblica Popolare Democratica di Corea non cambierà mai la propria politica di rafforzamento delle sue forze nucleari", ha dichiarato Kim secondo una nota del ministero della Difesa nordcoreano rilanciata da "Kcna". Kim ha descritto il lancio come una "azione militare appropriata" che esprime la determinazione di Pyongyang a rispondere alle provocazioni dei sui avversari e difendere la propria sicurezza.
Stando alle informazioni fornite da Tokyo, il missile è stato lanciato verso nord-est da un'area vicina a Pyongyang intorno alle 7:11 giapponesi (le 23:11 in Italia), e si è inabissato alle 8:37 al di fuori della zona economica esclusiva del Giappone, a ovest dell'isola di Okushiri, senza causare danni a aerei e navi. Il lancio era stato anticipato dall'intelligence della Corea del Sud, che aveva già dato notizia di preparativi da parte di Pyongyang.
Tempestiva la condanna della Casa Bianca. In una nota, il governo Usa ha affermato che il lancio del missile non ha rappresentato una minaccia immediata per gli Stati Uniti o i loro alleati, ma che costituisce comunque una "flagrante violazione" di più risoluzioni delle Nazioni Unite, "aumenta inutilmente le tensioni e rischia di destabilizzare la situazione di sicurezza nella regione". La Casa Bianca ha aggiunto che gli Stati Uniti adotteranno tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza del Paese, cosi' come quella del Giappone e della Corea del Sud. Il lancio del missile è stato duramente condannato anche dal Giappone: il portavoce del governo giapponese, Yoshimasa Hayashi, lo ha definito "un atto oltraggioso che accresce le tensioni con l'intera comunità globale".
In particolare, il segretario di Stato Usa Antony Blinken, il ministro degli Esteri giapponese Takeshi Iwaya e il ministro degli Esteri della Corea del Sud Cho Tae-yul hanno tenuto oggi una telefonata per condannare fermamente l'odierno lancio di un missile balistico intercontinentale (ICBM) da parte della Corea del Nord. Lo ha riferito il Dipartimento di Stato Usa. "La Repubblica di Corea, gli Stati Uniti e il Giappone, insieme alla comunità internazionale, continueranno a lavorare strettamente per l'obiettivo della completa denuclearizzazione della Penisola Coreana - si legge in una nota -. Siamo anche impegnati a rafforzare i nostri sforzi congiunti, in stretta collaborazione con la comunità internazionale, per bloccare le fonti di reddito illecite della DPRK che finanziano i suoi programmi illegali di armi di distruzione di massa e missili balistici. Deploriamo la decisione della DPRK di deviare risorse scarse dal proprio popolo verso questi programmi di armi illegali. La DPRK utilizza le entrate illecite per avanzare nel suo programma di missili balistici e continua a trasferire missili balistici e altre armi alla Russia in violazione di numerose risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell'Onu”. Anche il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha condannato il collaudo del missile balistico.
Il missile, che ha registrato un tempo di volo di 86 minuti e ha percorso una distanza di circa mille chilometri con un'altitudine record di oltre 7.000 km, potrebbe essere un "nuovo tipo" di Icbm sviluppato dalla Corea del Nord, ha dichiarato nel corso di una conferenza stampa il ministro della Difesa giapponese Gen Nakatani. "Lo sviluppo di missili e armi nucleari da parte della Corea del Nord minaccia la pace e la sicurezza della nostra nazione e della comunita' internazionale, ed e' dunque del tutto inaccettabile", ha dichiarato il ministro, aggiungendo che il Giappone raccoglierà informazioni cooperando strettamente con gli Stati Uniti e la Corea del Sud. Il governo giapponese ha risposto al lancio del missile convocando una riunione del Consiglio per la sicurezza nazionale.
Foto © Imagoeconomica