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Nel frattempo, la diplomazia cerca di trovare un accordo per il “cessate il fuoco”, ma senza speranze

Sono almeno 18 i civili uccisi e decine i feriti dell’ultimo raid israeliano che ha preso di mira il centro e il nord della città di Rafah e una scuola che ospitava sfollati a Jabalya. Secondo i media locali e un giornalista presente sul posto, che ha parlato alla Bbc, oggi un'operazione israeliana nel campo profughi di Jabalia, nel nord di Gaza, ha causato la morte di sette persone. I loro corpi sarebbero stati trasportati al vicino ospedale Kamal Adwan. In precedenza, l'Idf avevano dichiarato di aver "distrutto infrastrutture terroristiche e tunnel nella regione di Jabalia e di aver eliminato decine di terroristi nei giorni scorsi". Ma ancora una volta non vi sono prove a supporto.

Oltre ai bombardamenti nell’enclave, Israele colpisce ancora il Libano. Sempre oggi, sei persone - tra cui un bambino - sono rimaste uccise in un attacco israeliano sulla città di Baalbek, nella valle orientale libanese della Bekaa. A dare la notizia è stata Middle East Eye citando l'agenzia di stampa libanese Nna, secondo cui gli israeliani hanno colpito un edificio in una zona residenziale densamente popolata. "L'attacco nemico israeliano... a Baalbek ha ucciso sei persone, tra cui un bambino", ha affermato il ministero della salute libanese, aggiungendo che tutti e sei appartenevano alla stessa famiglia. Allo stesso tempo, un attacco di droni israeliani ha preso di mira un'ambulanza appartenente all'Islamic Risala Scout Association vicino all'ingresso della base militare di Tiro, nel Sud del Paese, uccidendo una persona e causando numerosi feriti. Lo riferisce l'emittente tv libanese Lbci nel suo sito web, aggiungendo che i video della scena mostrano le conseguenze dell'attacco mentre i servizi di emergenza accorrono sul posto per soccorrere i feriti.


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Antony Blinken


E mentre infuoca sempre di più il Medio Oriente, con Israele che bombarda deliberatamente su più fronti, il segretario di Stato Usa Antony Blinken, è alle prese con un nuovo tour nella regione per fare pressioni e arrivare a un cessate il fuoco a Gaza e la liberazione degli ostaggi. Si tratta dell'undicesimo viaggio del capo della diplomazia statunitense in Medio Oriente da quando è scoppiata la guerra un anno fa. La corsa alla Casa Bianca - ormai prossima - si avvicina e molti potrebbero essere i risvolti.

Il viaggio di Blinken arriva pochi giorni dopo che lui e il segretario alla Difesa Lloyd Austin hanno avvertito Israele che gli Stati Uniti potrebbero trattenere parte dei suoi miliardi di dollari in aiuti militari a meno che non venga consentita una maggiore assistenza umanitaria a Gaza, dove l'Onu ha avvertito che più di 1,8 milioni di persone stanno affrontando "fame estrema". Alla Cnn il vicedirettore per gli Affari a Gaza dell'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa), Sam Rose, ha detto che “in questo momento, non sta arrivando quasi nulla a Gaza. In termini di forniture umanitarie, siamo tornati alla situazione in cui eravamo lo scorso ottobre-novembreNiente sta arrivando nella parte meridionale di Gaza, dove vivono 1,7 milioni di persone, o in quella settentrionale, e a Jabalia, dove crediamo siano intrappolate 100.000 persone, non arriva nulla da due-tre settimane”. Il dipartimento di Stato ha annunciato il viaggio, senza precisare - oltre a Israele - quali Paesi saranno interessati. Certo è che Blinken sarà nella regione fino a venerdì.

Prosegue anche il tour diplomatico del ministro degli Esteri iraniano Abbas Araqhchi, con visite in Kuwait e Bahrein, e nella regione è arrivato anche il ministro degli Esteri e vicepresidente del Consiglio Antonio Tajani per incontrare il premier israeliano Benjamin Netanyahu, il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz e il premier palestinese Muhammad Mustafa. Il portavoce del ministero degli Esteri Iraniano, Esmail Baghaei, ha riferito che Russia e Cina possono giocare un ruolo per frenare "le atrocità del regime di Israele a Gaza e in Libano". Aggiungendo che i due Paesi hanno espresso le loro posizioni in modo esplicito, condannando il proseguimento delle aggressioni israeliane.


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Mohammad Mustafa


Infine, il capo dello Shin Bet - l’agenzia di sicurezza interna israeliana - Ronen Bar, si è recato al Cairo per discutere della possibilità di rilanciare i negoziati per il cessate il fuoco a Gaza a seguito dell'uccisione del leader di Hamas Yahya Sinwar da parte di Israele. Un funzionario egiziano ha riferito che Ronen Bardomenica ha avuto un incontro di ore con il nuovo capo dell'intelligence egiziana, Hassan Mahmoud Rashad. Da parte di Israele non ci sono conferme ufficiali, ma la visita è stata ampiamente riportata dai media israeliani. Bar si era recato in Egitto anche martedì, prima della morte di Sinwar.

Secondo la fonte egiziana, l'Egitto è ancora contrario a qualsiasi presenza israeliana nel cosiddetto corridoio Filadelfia, cioè la striscia di terra che corre lungo il lato di Gaza del confine del territorio con l'Egitto, e che è improbabile che Hamas rinunci alla sua richiesta di un ritiro completo di Israele da Gaza. Hamas ha dichiarato che le sue richieste di un cessate il fuoco duraturo, del ritiro completo di Israele da Gaza e del rilascio di un gran numero di prigionieri palestinesi in cambio delle decine di ostaggi trattenuti a Gaza da oltre un anno non sono cambiate dopo la morte di Sinwar.

Foto © Imagoeconomica

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