Si trovava a Rafah, dove l’Idf non lo stava cercando. Gallant ai miliziani: rilasciate gli ostaggi e arrendetevi. Raid israeliano a Jabalia, 28 morti
"Cittadini di Israele, vi dico che Yahya Sinwar è morto. Il responsabile del massacro più grande del popolo ebraico dalla Shoah, l'arciterrorista che ha ucciso migliaia di israeliani e rapito centinaia di cittadini è stato ucciso dai nostri eroici soldati. Il conto è stato pagato". In un discorso in diretta alla nazione, Benyamin Netanyahu ha confermato la notizia giunta già nelle prime ore di oggi dell’uccisione del numero uno di Hamas Yahya Sinwar, considerato la mente del 7 ottobre. Hamas ancora non ha commentato la notizia. Sinwar è stato ucciso ieri a Rafah, dove nessuno pensava si trovasse ancora. Le truppe dell'Idf impegnate nell'operazione a Rafah in cui è stato ucciso non avevano infatti come obiettivo lui e non sapevano che il leader di Hamas potesse trovarsi nell'edificio in cui stavano operando. Lo riporta il Times of Israel nelle prime ricostruzioni dell'accaduto. Le truppe hanno avvistato diversi combattenti entrare in un edificio in un'operazione iniziata ieri ed è stato ordinato un attacco, provocando il crollo parziale della struttura. Solo dopo che i soldati israeliani sono arrivati per ispezionare i danni - prosegue il media israeliano - si sono resi conto che "uno dei tre terroristi uccisi somigliava molto a Sinwar". Il corpo aveva anche un giubbotto militare con dentro delle granate. Il passo successivo è stato trasportare il cadavere fuori dalla Striscia, in Israele, per confrontare il dna. Le conferme sono arrivate nel pomeriggio dalla polizia israeliana, dallo Shin Bet e dell’idf: si tratta di Sinwar. Il presidente israeliano Isaac Herzog ha elogiato l'Idf, lo Shin Bet e i servizi di sicurezza per aver eliminato "l'arciterrorista Yahya Sinwar. Sinwar, la mente dietro il mortale attacco del 7 ottobre, è da anni responsabile di efferati atti di terrorismo contro civili israeliani, cittadini di altri Paesi e dell'omicidio di migliaia di persone innocenti". "Ora più che mai dobbiamo agire in ogni modo possibile per riportare indietro i 101 ostaggi che sono ancora tenuti in condizioni orribili dai terroristi di Hamas a Gaza", ha aggiunto, citato dal Times of Israel.
Il ministro della Difesa di Israele Yoav Gallant ha invitato i combattenti di Hamas a rilasciare gli ostaggi e ad arrendersi dopo l'uccisione del leader. Lo riferisce il Times of Israel.
Intanto il presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese Mahmoud Abbas sta presiedendo una riunione di emergenza del Consiglio esecutivo dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) per discutere degli sviluppi in corso dopo l'assassinio del leader di Hamas Yahya Sinwar. Lo riporta il canale di informazione saudita Al-Hadath.
Benyamin Netanyahu © Imagoeconomica
Intelligence Usa: la morte di Sinwar apre a una tregua ma dipende dal successore
Nel frattempo le agenzie di intelligence Usa si stanno affrettando ad aggiornare le loro valutazioni sul possibile successore di Yahya Sinwar, con ogni probabilità ucciso in un raid a Gaza. Lo scrive la Cnn, ricordando che gli Usa da tempo sperano che l'uccisione di Sinwar avrebbe potuto dare ad Israele l'apertura politica necessaria per accettare un cessate il fuoco. Ma, sottolineano fonti dell’emittente, la scelta del successore potrebbe avere un impatto profondo sulla possibilità che Hamas voglia o meno riavviare negoziati significativi con Israele per mettere fine ai combattimenti e il rilascio degli ostaggi. Attuali ed ex funzionari dell'intelligence americana sottolineano che ci sono diversi possibili successori di Sinwar, che per oltre un anno è stata la sola voce autorevole nell'organizzazione. Se assume il comando Mohammed Sinwar, il fratello di Yahya, "i negoziati sono completamente fottuti", spiega una delle fonti secondo il quale Mohammed è un falco come il fratello, che era disposto secondo gli Usa a sacrificare la vita dei palestinesi per ottenere la sua visione. Mohammed è stato il responsabile della rete dei tunnel di Hamas, precisa un'altra fonte. "Ma con gran parte del gruppo ormai esaurita, la preferenza potrebbe andare ad un outsider che potrebbe essere probabilmente più disposto a negoziare", continua. La Cnn ricorda come a luglio aveva riportato che Sinwar era stato messo sotto pressione da parte dei suoi esausti comandanti per mettere fine alla carneficina. Un'altra possibilità sarebbe Khalil Al Hayya, che è stato uno dei principali negoziatori di Hamas durante i negoziati per il cessate il fuoco a Doha, che sarebbe "probabilmente la persona voluta dagli Usa". Al Hayya è diventato il principale negoziatore dopo l'assassinio a luglio Ismael Haniyeh a Teheran. Una terza opzione sarebbe Khaled Meshaal, scelta ovvia per Hamas ma poco probabile visto il suo passato sostegno alla rivolta sunnita contro il presidente Bashar al Assad, cosa che creò una frattura con il principale sponsor di Hamas, l'Iran sciita, danneggiando le ambizioni da leader di Meshaal, ricordano le fonti Usa.
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Tajani: ora Israele accetti il cessate il fuoco
L'uccisione del capo di Hamas Yahya Sinwar dovrebbe portare a un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza: lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani. Le dichiarazioni sono state rese durante un punto stampa in Farnesina. "Mi auguro", ha detto Tajani, "che con un'uccisione del capo militare di Hamas Israele possa aver compiuto la sua azione di autodifesa dai terroristi e che questa scomparsa possa portare a un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza". Il ministro ha ricordato che lunedì sarà in Israele e nei Territori palestinesi.
Continua la pioggia di bombe, 28 morti a Jabalia
Almeno 28 palestinesi, tra cui bambini, sono stati uccisi giovedì in un attacco israeliano contro un rifugio nella Striscia di Gaza settentrionale. Lo dice l'ufficio stampa del governo di Gaza gestito da Hamas, secondo cui 160 persone sono rimaste ferite nell'attacco. L'esercito israeliano ha affermato in una nota che l'attacco aveva come obiettivo militanti di Hamas e della Jihad islamica che operavano all'interno della scuola Abu Hussein a Jabalia, che fungeva da rifugio per gli sfollati. Secondo le IDF decine di militanti erano presenti all'interno del complesso quando ha avuto luogo l'attacco. L'esercito israeliano ha affermato di aver preso precauzioni per ridurre al minimo i danni ai civili e ha accusato Hamas di usarli come scudi umani.
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