Rappresentante permanente degli Stati Uniti presso l'Alleanza: la situazione non è favorevole all'invito dell'Ucraina nella Nato
Volodymyr Zelensky è tornato a rilanciare sulla vittoria della guerra, palesando un delirante programma che gioca la carta del coinvolgimento totale dell'Occidente contro la Russia. È nel clima solenne della Verkhovna Rada dell'Ucraina che il leader ucraino ha presentato un “piano”, espresso in vari punti di natura militare, economica e politica che dovrebbero garantire a Kiev una svolta favorevole nel conflitto.
Sotto il piano primo geopolitico il testo presentato propone l'ingresso dell'Ucraina nella Nato.
"Il fatto di invitare l'Ucraina (nell’Alleanza - ndr) può diventare una pace davvero fondamentale. Perché l'adesione alla NATO è una questione del futuro, non del presente. Ma Putin deve rendersi conto che i suoi calcoli geopolitici stanno perdendo", ha detto Zelensky.
Il secondo paragrafo, “Difesa”, contiene un elenco delle armi utili a sostenere lo sforzo bellico e "grazie all’operazione Kursk - ha continuato - l’Ucraina ha visto che Vladimir Putin non aveva abbastanza forza per resistere quando le forze armate ucraine “pressano”.
Il terzo punto, “Deterrenza”, contiene un allegato segreto che è stato trasmesso agli Stati Uniti e ai leader di alcuni stati europei. Come riferito da Unian, la proposta di Kiev contemplerebbe di collocare sul suo territorio un insieme di deterrenti strategici non nucleari, ipoteticamente sufficienti a proteggere l’Ucraina da qualsiasi minaccia militare proveniente dalla Russia.
"Quando la Russia sa che ci sarà una risposta e capisce quale sarà, sceglie i negoziati e una coesistenza stabile anche con gli avversari strategici. E noi conosciamo questi esempi", ha osservato il presidente.
Anche il quarto punto, “Economico”, ha un'applicazione segreta, trasmessa solo ad alcuni partner.
"L'Ucraina ha concentrato le risorse naturali, compresi i metalli critici del valore di trilioni di dollari, tra cui, in particolare, l'uranio, il titanio, il litio, la grafite e altre risorse strategicamente preziose che rafforzeranno sia la Russia e i suoi alleati, sia l'Ucraina e il mondo democratico", ha concluso Zelensky, osservando che questo accordo integrerà e rafforzerà organicamente l'attuale sistema di pressione economica su Mosca, vale a dire tutte le sanzioni esistenti contro la Federazione Russa, le restrizioni sul prezzo del petrolio, le restrizioni all'esportazione e altre misure di pressione.
"Possiamo porre fine alla guerra l’anno prossimo", ha concluso con convinzione il leader ucraino, segnando, tuttavia, una distanza siderale tra i propositi avanzati e la realtà effettiva della situazione militare sul campo.
“Non ci sono parole”, ha commentato l'analista militare del Bild, Julian Röpke, esprimendo non poca costernazione per quello che appare un piano ormai appartenente agli onirici deliri dell’iperuranico mondo ideale della leadership ucraina.
“Non ci sarà alcun ingresso nella NATO, non ci sarà il permesso di colpire in profondità la Federazione Russa con armi occidentali, non ci sarà alcuna difesa aerea congiunta contro l’aviazione russa e non si parlerà nemmeno della completa liberazione del paese senza parole”, ha scritto l'analista sulla sua pagina su X, sottolineando di essere colpito non dai punti in sé, ma dal fatto che l'attuazione di ciascuno di essi è già stata respinta dai partner occidentali.
"Non c'è un solo punto nel piano che potrebbe davvero portare a una svolta sul campo di battaglia", conclude Röpke.
Di concerto, la rappresentante permanente degli Stati Uniti presso la NATO, Julianne Smith, ha commentato che l’Ucraina non sarà invitata nell’Alleanza nel prossimo futuro.
"Non siamo al punto in cui l'alleanza parla di un invito a breve termine", ha detto Smith durante un briefing online, osservando che l’organizzazione del trattato dell'Atlantico del Nord mantiene la posizione secondo cui il Paese un giorno ne farà parte, ma non è ancora dato sapere quando.
In parole povere, la Nato non vuole un’escalation del conflitto e teme l’arsenale nucleare russo. Ne ha parlato l'assistente del Senato che lavora sulla politica ucraina al quotidiano Politico, spiegando l’apparente doppio standard con Israele, che invece assiste a nuove copiose forniture anche di sistemi di difesa aerea avanzate come i sistemi THAAD.
"La risposta difficile che gli ucraini potrebbero non voler sentire ma che purtroppo è vera è che possiamo correre il rischio di abbattere missili iraniani su Israele senza innescare una guerra diretta con Teheran che potrebbe portare a una guerra nucleare", ha affermato la fonte.
D’altra parte, secondo due funzionari dell’amministrazione Biden che hanno parlato in condizione di anonimato, “l'invio di forze statunitensi sull'Ucraina per abbattere i missili russi potrebbe innescare una resa dei conti militare diretta tra le due principali potenze nucleari del mondo nel mezzo della più grande guerra in Europa dalla seconda guerra mondiale, con conseguenze potenzialmente apocalittiche”.
L’Ucraina in sostanza, sarà lasciata al suo destino, mentre Washington tenta di giocare la carta del Medio Oriente con l’Iran.
Foto © Imagoeconomica
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