Putin nel "Giorno della riunificazione" avverte: "Raggiungeremo tutti gli obiettivi prefissati"
Zelensky è partito da New York con un volto visibilmente distrutto e l’umore evidentemente affossato dalla rovinosa caduta delle sue più ottimistiche speranze.
Il Wall Street Journal ha infine tirato le somme su questo viaggio che doveva consegnare all’Ucraina l’endorsement di Washington per giocarsi il tutto per tutto e ribaltare le sorti della guerra: l’amministrazione Biden non ha approvato il suo “piano della vittoria”, temendo un’ulteriore escalation della situazione. Un funzionario statunitense lo ha definito “una richiesta riconfezionata di più armi e di una revoca delle restrizioni all’uso di missili a lungo raggio”. In sostanza “presuppone la sconfitta definitiva della Russia nella guerra”; un obiettivo giudicato irrealistico dalla Casa Bianca, a detta della fonte.
“La fredda accoglienza di Zelensky negli Stati Uniti questa settimana ha mostrato la diminuzione delle opzioni che deve affrontare dopo due anni e mezzo di conflitto”, afferma la pubblicazione
In precedenza Vladimir Putin aveva tracciato una “linea rossa” per gli Stati Uniti e i suoi alleati, segnalando che Mosca avrebbe preso in considerazione l’idea di rispondere con armi nucleari se fosse stato consentito all’Ucraina di colpire in profondità nel territorio russo con missili occidentali a lungo raggio. Evidentemente l’amministrazione Biden, preoccupata di possibili gravi ripercussioni nella campagna elettorale di Harris in caso di escalation, ha deciso di fare un passo indietro.
Nel mentre la situazione al fronte per le truppe dell’AFU si fa più difficile. In questo momento Ugledar è circondata su tre lati e la sua caduta sempre questione di ore. Diversi filmati mostrano le bandiere russe che già spiccano tra gli edifici martoriati dai bombardamenti. Le forze armate RF avrebbero già ottenuto il controllo del complesso dei palazzi multipiano al nord della città, l’ultimo importante bastione fortificato degli ucraini.
Vladimir Putin © Imagoeconomica
“Le truppe d'invasione resse da ovest e da sud entrarono a Ugledar, nel distretto di Volnovasky”, riferiscono gli analisti di Deep State che lavorano per la direzione principale d’Intelligence ucraina. A compendio dell’annuncio hanno pubblicato le foto scattate dagli occupanti nella città ucraina ormai in rovina. Una di queste mostra le bandiere di Mosca nella parte occidentale del distretto. "Pubblicano non solo i bombardamenti della parte centrale della città, dove le Forze di Difesa continuano a resistere, ma anche i movimenti della loro fanteria nella città e in mezzo ai grattacieli", hanno aggiunto gli esperti.
Secondo il direttore della società di informazione e consulenza Defense Express, Sergei Zgurets, citato da Unian, la situazione per la 72° brigata, tenuta a difendere l’insediamento, è diventata molto difficile.
“Le sfide principali ora sono che il nemico da est e da ovest sta cercando di effettuare accerchiamenti sui fianchi. I rischi principali sono la strada da Bogoyavlenka, a Ugledar, che è una delle arterie fondamentali per sostenere la nostra testa di ponte ora da Bogoyavlenka le mine catturate nella zona di Vodyanoy, a più di 1 km, consentono al nemico di mantenere questa linea di rifornimento sotto controllo di fuoco, e questo crea rischi significativi per la condotta delle operazioni di combattimento della nostra brigata”, ha sottolineato l’esperto, osservando che in ogni caso le unità delle forze armate ucraine dovrebbero ritirarsi da quest'area, ma ora i combattimenti continuano lì.
Un quadro drammatico amplificato dalla recente inchiesta del Financial Times che, intervistando proprio alcuni soldati della 72°, sottolineava come dal 50 al 70% delle reclute di fanteria venissero uccise o ferite entro pochi giorni dall'inizio della loro prima rotazione.
Ugledar dal punto di vista militare, rappresenta un importante snodo di difesa che collega due linee di strutture difensive costruite nel 2014-2015 e nel 2022-2023. La sua caduta rappresenterà anche uno dei punti di svolta nella battaglia per il Donbass, determinando il crollo di un’intera sezione del fronte.
Al contempo il quotidiano tedesco Bild riferisce che i russi sono avanzati in direzione di Pokrovsk, catturando altri villaggi verso nord: si tratta di Krutoy Yar e Krasny Yar.
“Ora da lì agli invasori mancano circa 9 km fino alla città di Pokrovsk”, ha osservato l'analista Julian Repke.
Mosca sembra aver intensificato la propria offensiva in questa direzione. Lo Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine ha segnalato che, nelle ultime ore, si sono verificati 165 scontri sul campo di battaglia, di cui oltre un quarto concentrati proprio sull'asse di Pokrovsk.
"La verità è dalla nostra parte. Raggiungeremo tutti gli obiettivi prefissati", ha dichiarato il presidente russo Vladimir Putin in un videomessaggio, in occasione del secondo anniversario dell'annessione di quattro regioni ucraine da parte della Russia, avvenuto il 30 settembre 2022.
In quell’occasione, con una solenne cerimonia al Cremlino, Putin aveva siglato i trattati di adesione alla Federazione russa delle autoproclamate Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk e delle regioni di Kherson e Zaporizhzhia.
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