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Gianandrea Gaiani: per usare le armi a lungo raggio serviranno i militari dell’Alleanza in Ucraina

Alla fine il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha rivelato il suo piano per la vittoria che dovrebbe condurre anche ad una “pace giusta”, già trapelato dal consigliere presidenziale Podolyak. Un gioco di parole dell’assurdo, dove il termine “pace” appare più come un ossimoro delirante.

Esso prevede l’esecuzione di attacchi “in profondità” nel territorio della Russia da eseguire con missili occidentali; una strategia che sia gli Stati Uniti sia il Regno Unito hanno finora sempre abolito, ma che sarà presentata al presidente Usa Joe Biden, alla candidata democratica alla Casa Bianca Kamala Harris e a quello repubblicano, Donald Trump. “Biden può rafforzare l’Ucraina e prendere decisioni importanti affinché l’Ucraina diventi più forte e protegga la sua indipendenza mentre è presidente degli Stati Uniti. Penso che sia una missione storica, dopotutto”, ha detto il leader ucraino a New York, in occasione dell’assemblea delle Nazioni Unite.

Questo piano, secondo Zelensky, permetterebbe anche a Biden di consolidare la propria eredità storica grazie al rafforzamento dell'Ucraina. Sul fronte militare, Londra ha aperto alla possibilità di attacchi più profondi, dimostrandosi disposto a consentire l'uso da parte ucraina dei missili da crociera Storm Shadow. Tuttavia, la Casa Bianca rimane cauta, e il premier britannico Keir Starmer, durante un recente incontro a Washington, non è riuscito a convincere Biden su questa linea.

Il leader ucraino ha chiarito, durante una conferenza stampa a Kiev, che né gli Stati Uniti né il Regno Unito hanno dato il via libera all'impiego di queste armi contro obiettivi sul territorio russo. Inoltre, ha lamentato che gli Storm Shadow, insieme ai missili Scalp francesi e agli Atacms statunitensi, non sono stati forniti in quantità sufficiente, accusando i partner internazionali di temere un’escalation con Mosca.

Il Dipartimento della Difesa americano ha sottolineato che l’Ucraina può già colpire obiettivi a Mosca tramite droni di produzione nazionale, esprimendo riserve sull'invio di missili statunitensi in grado di raggiungere la capitale russa, viste le implicazioni strategiche.

Kiev si sarebbe già avventurata in missioni con attacchi in profondità con mezzi di produzione propria. Ne è un esempio l’attacco all’arsenale di Toropets, nell'ovest della Russia, dove secondo le stime dello Stato Maggiore sarebbero saltate 2000 tonnellate di munizioni. Come evidenziato da Forbes, probabilmente l'Ucraina ha adoperato il nuovissimo drone-razzo di fabbricazione nazionale, Palyanytsia, dotato di motore a turbogetto AI-PBS-350 in grado di produrre 3.400 Newton di spinta, sufficienti a spingere il razzo da una tonnellata per diverse centinaia di chilometri.

Putin ha avvertito che, se l'Ucraina utilizzasse armi a lungo raggio fornite dall'Occidente, la Russia considererebbe la NATO e gli Stati Uniti come belligeranti diretti e una parte consistente dell’establishment di Washington non sembra intenzionata ad avvallare questo nuova avventura che rischia di trascinare la guerra ad un punto di non ritorno pericoloso.

La Nato ha deciso che a morire debbano essere soltanto gli ucraini. Ne consegue che assecondare le politiche della Nato in Ucraina significa sacrificare la vita degli ucraini per la Nato, ma non la vita dei soldati della Nato per gli ucraini. Il bello è che Zelensky lo dice pure: ‘Noi ucraini stiamo combattendo per voi, stiamo combattendo per la Nato!’”, scrive il professore Associato alla Luiss, Alessandro Orsini su X.

Gli obiettivi del presidente ucraino, realizzabili attraverso l’avvallo di attacchi a lungo raggio con armi occidentali, secondo il direttore di Analisi Difesa, Gianandrea Gaiani, appaiono molto chiari e contemplano una vittoria data da un coinvolgimento diretto della dell’Alleanza nel conflitto.

Militarmente, è un dibattito sterile. Non ci sono obiettivi strategici russi nel raggio di Atacms, Storm Shadow e Scalp francesi, e i russi hanno già dimostrato di poterli abbattere, in Crimea. Inoltre, nei nostri arsenali queste testate iniziano a scarseggiare, per costruirne altre servono anni e, soprattutto, gli ucraini hanno sempre meno aerei da cui lanciare gli Storm Shadow…. Di contro, l’uso dei missili a lungo raggio richiede tecnici occidentali sul campo. Kiev punta solo per coinvolgere Usa, Regno Unito e Francia nella guerra”, afferma l’esperto intervistato dal Fatto Quotidiano, spiegando che l’industria della Difesa occidentale ha difficoltà a stare dietro alla marea di commesse che stanno arrivando dagli Stati e non riesce a produrre rapidamente i pezzi richiesti perché mancano impianti e personale specializzato. “La Russia aveva lo stesso problema, ma l’ha risolto più velocemente e aveva grande disponibilità di risorse e mezzi”, ha affermato Gaiani, concludendo in sostanza che l’industria della Difesa occidentale non ha interesse ad intraprendere una guerra diretta con Mosca, poiché metterebbe in luce i limiti delle forze armate europee

Nessun esercito europeo ha dotazioni per resistere a un conflitto come quello ucraino per più di una settimana. Era così prima del 2022, ora è peggio visto che abbiamo svuotato gli arsenali per Kiev”.

Foto © Imagoeconomica

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