Lavrov: Mosca non vuole la guerra nucleare, ma nostre linee rosse siano ascoltate. Prosegue l’offensiva su Pokrovsk, la difesa ucraina in crisi
Prosegue la roulette ad alta tensione che rischia di trascinare il conflitto al punto di non ritorno. Secondo il Times, l’Ucraina potrebbe ricevere il permesso segreto per lanciare missili sul territorio russo nelle prossime settimane. In sostanza la Gran Bretagna e gli Stati Uniti che si preparano al via libera, ma “ufficialmente vogliono annunciarlo solo dopo il lancio dei primi missili”.
Le fonti della pubblicazione affermano che gli Stati Uniti vorrebbero prima vedere il piano del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, mentre la decisione finale potrà essere approvata già la prossima settimana dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Tuttavia, secondo il quotidiano, la squadra del presidente americano Joe Biden è "nervosa", in quanto questa mossa potrebbe danneggiare la campagna elettorale di Kamala Harris.
Nel frattempo anche la Germania si smarca, incalzata da una crisi economica senza precedenti e dalla conseguente debacle di consensi del partito di maggioranza SPD. Il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, ha ribadito ieri che i missili da crociera Taurus con una gittata fino a 500 chilometri non verranno inviati a Kiev. "Anche se molti mi fanno pressione, non consegnerò missili da crociera in grado di arrivare fino a Mosca", ha detto in un incontro con i residenti del comune di Niedergorsdorf (lo stato federale del Brandeburgo). "Vi posso assicurare, e ve lo assicuro qui, che manterrò questa posizione", ha aggiunto, sottolineando ancora una volta la necessità di esplorare le vie per risolvere pacificamente il conflitto in Ucraina.
Mosca, per bocca del ministro degli Esteri Sergey Lavrov, è tornata a lanciare un serio avvertimento, anche se dai toni più pacati.
Parlando in un'intervista al canale televisivo Sky News Arabia, Lavrov è tornato a ribadire che la Russia non vuole alcuna guerra nucleare.
"Parliamo di linee rosse, aspettandoci che le nostre valutazioni, dichiarazioni siano ascoltate da persone intelligenti e decisionali. Non è serio dire che se domani non fate quello che vi chiedo, premeremo il pulsante rosso", ha detto il ministro degli Esteri russo, dicendo di essere "convinto che in tali situazioni i decisori abbiano un'idea di ciò di cui stiamo parlando. Nessuno vuole una guerra nucleare", ha sottolineato Lavrov.
Tuttavia, il diplomatico n°1 del Cremlino ha assicurato che la Russia possiede sistemi bellici “che avranno gravi implicazioni per chi gestisce il regime ucraino… La Russia possiede tali armi. Sono in piena prontezza al combattimento", ha sottolineato.
Più violenta era stata invece l’invettiva lanciata l’altro ieri dal presidente della Duma di stato, Viacheslav Volodin, che, in risposta alla recente delibera UE che chiede, appunto, di revocare le restrizioni ai missili occidentali contro la Russia, aveva assicurato che Mosca avrebbe dato “una risposta dura utilizzando armi più potenti”, anche nucleari, se l’invito fosse stato messo in pratica.
Mosca prosegue l’offensiva su Pokrovsk, la difesa ucraina in crisi
Nel Donbass l’avanzata russa non si ferma. A lanciare l’allarme questa volta è anche il colonnello in pensione dell'SBU Oleg Starikov, che ha parlato di uno stato di crisi tattico-operativa delle truppe ucraine nella direzione di Pokrovsk.
“La situazione al fronte rimane estremamente difficile nel Donbass. <...> Crisi tattica nella direzione di Kurakhovsky (Pokrovsk), elementi della crisi tattica nella direzione di Ugledar", ha osservato parlando sul suo canale You Tube.
Secondo il colonnello, le forze armate ucraine stanno indirizzando sempre più risorse verso la regione di Kursk, cercando di trattenere parte dei territori. Allo stesso tempo, l'esperto ha aggiunto che questa direzione non avrà alcuna influenza sull'esito delle ostilità nel loro insieme.
"Pertanto, abbiamo ampliato le linee di contatto in combattimento e introdotto ulteriori riserve in battaglia in assenza di alcuna", ha aggiunto Starikov.
Il canale ucraino Deep State, che lavora per la direzione principale dell'intelligence dell'Ucraina segnala che i russi cercano costantemente di sfondare in questa direzione e nella scorsa settimana si sono registrate battaglie difficili negli insediamenti di Gostre e Georgiyivka-Maksimilianivka.
“I Katsaps (russi), con l'aiuto di un gran numero di equipaggiamenti e fanteria, stanno cercando di continuare a sviluppare il loro successo da Krasnohorivka in direzione di Gostroy, stanno cercando di prendere piede lì, ma finiscono sotto il fitto lavoro dei droni ucraini e artiglieria. In questo modo sperano di aggirare Georgiivka e Maksimilianivka, cosa in cui i moscoviti falliscono costantemente”, afferma la fonte.
D’altro canto, secondo l’Institute for the Study of War (ISW), le forze russe recentemente sono avanzate marginalmente a sud-est di Pokrovsk nel mezzo dei continui combattimenti a est e sud-est della città il 20 settembre. Il think thank, nel merito, menziona filmati geolocalizzati pubblicati il 19 settembre che indicano come le forze russe recentemente siano avanzate marginalmente a sud-ovest di Mykhailivka (a sud-est di Pokrovsk e appena ad est di Selydove).
A Kursk Kiev sempre più impantanata con rischio di accerchiamento
Mentre l’ISW non segnala alcun nuovo progresso ucraino nella regione, l’ultimo rapporto del quotidiano russo Readovka, riporta che le forze armate RF sono riuscite a respingere una serie di attacchi dell’AFU, in particolare nella direzione di Glushkovo, nonostante gli sforzi di Kiev di aggirare le difese russe nei pressi dei villaggi di Obukhovka e Veseloye.
Alcuni filmati pubblicati sui canali di Mosca mostrano le incursioni che hanno visto coinvolti anche i carri armati Leopard, arrestate dall’intervento dei droni russi.
La controffensiva russa ha creato una situazione critica per le forze ucraine, soprattutto dopo la perdita del villaggio di Lyubimovka, con la possibilità di un crollo del fronte tra Olgovka e Pogrebki.
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