M5S: “Una scelta surreale, fatta per compiacere gli Stati Uniti e la Lockheed Martin, società che produce aerei militari”

L'Italia si sta avvicinando sempre di più all'obiettivo fissato dalla NATO, che prevede il 2% del PIL destinato alla spesa militare. Stando al nuovo Documento Programmatico della Difesa (DPP), appena arrivato in Parlamento, la spesa militare italiana prevede un aumento per il 2024 di circa 1,6 miliardi di euro, portando la previsione di spesa totale per il settore da 30,7 miliardi a 32,3 miliardi di euro. Una decisione che ha visto il parere contrario del M5S, soprattutto per quanto riguarda l’acquisto di ulteriori caccia F-35, con un incremento da 90 a 115 velivoli. Nel 2009, infatti, l’acquisto previsto era di 131 aerei, successivamente ridotto a 90. Ora, con il nuovo piano di spesa militare, l’Italia prevede di acquistarne altri 25, di cui - ha reso noto “Il Fatto Quotidiano” - dieci a decollo verticale, per una spesa totale di 7 miliardi di euro da qui al 2035. I portavoce del Movimento 5 Stelle, Marco Pellegrini e Bruno Marton, hanno duramente criticato questa decisione, accusando il governo di voler compiacere gli Stati Uniti e la Lockheed Martin, la società che produce gli F-35. I pentastellati, parlando di “una decisione contraria a ogni logica”, hanno sottolineato che l'F-35 è ormai un velivolo tecnologicamente obsoleto, superato dai progetti per il caccia di sesta generazione Tempest-Gcap, attualmente in fase di sviluppo. Hanno anche evidenziato il recente investimento nell'acquisto di 24 nuovi caccia Eurofighter e il piano del governo di trasformare la nuova portaelicotteri Trieste in una seconda portaerei, oltre alla Cavour, per ospitare i nuovi F-35 e potenziare la flotta nazionale. Come se non bastasse, oltre all’acquisto degli F-35, sono previsti ulteriori investimenti significativi per nuovi armamenti, con una cifra record di 9,5 miliardi di euro, rispetto agli 8 miliardi dell’anno precedente. Per rimanere in tema di guerra e spesa militare, “Il Fatto Quotidiano” ha ricordato che oggi, a Roma, a Palazzo Aeronautica, si tiene la seconda conferenza sulla difesa aerea e missilistica europea, incentrata sull’analisi dalla guerra tra Russia e Ucraina e sulle tensioni in Medio Oriente. Alla conferenza partecipano i rappresentanti dell’industria militare, a partire dal consorzio Mbda, cui partecipano la francese Airbus (37,5%), Bae Systems (37,5%) e Leonardo (25%).

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