Mosca lancia la controffensiva nel Kursk: riconquistati 10 villaggi
Mentre tutti i fronti ucraini si sgretolano sotto le pesanti azioni offensive delle forze armate russe, a Washington si valuta seriamente l’ipotesi di consentire attacchi a lungo raggio in territorio nemico.
A rivelarlo è il Times, secondo cui gli Stati Uniti potrebbero presto permettere all'Ucraina di lanciare missili a lunga gittata, eliminando le attuali restrizioni entro poche settimane. La notizia arriva da fonti governative britanniche, circolata a seguito di un incontro a Londra tra il segretario di Stato americano Antony Blinken e il ministro degli Esteri britannico David Lammy, che mercoledì sono arrivati a Kiev. Si fa riferimento ai missili Atacms di fabbricazione statunitense e agli Storm Shadow britannici.
Un’eventualità che non potrà certamente cambiare il corso della guerra, amplificando altresì la scia di morte e sangue per conto dell’industria bellica statunitense.
È stato lo stesso segretario della Difesa statunitense, Lloyd Austin, a riconoscere, recentemente, come “nessuna capacità militare potrebbe volgere la guerra in Ucraina a favore di Kiev”.
Non sembra mancare una certa divisione all’interno dell’amministrazione Biden sull’effettiva approvazione di una simile decisione. È sempre il Pentagono e l’intelligence statunitense, come riporta il Financial Times, a mettere in guardia dall'uso di armi a lungo raggio per tali attacchi in profondità.
Secondo le ultime stime del ministero, il 90% degli aerei russi è stato trasferito in aeroporti situati ad almeno 300 km dal territorio controllato dall'Ucraina, al di fuori dell'area di copertura dell'ATACMS.
"Non credo che nessuna capacità in particolare sarà fondamentale... sappiamo che i russi hanno effettivamente spostato i loro bombardieri plananti oltre la portata dell'ATACMS", ha precisato Austin durante l'incontro dei gruppi di contatto nella base aerea di Ramstein.
Lloyd Austin
Funzionari della difesa statunitensi affermano che Kiev dovrebbe dare priorità all’uso delle armi occidentali per difendere l’Ucraina orientale e settentrionale, nonché mantenere l’accesso al Mar Nero ed esercitare pressioni sulle truppe russe in Crimea.
Immediata è stata in ogni caso la risposta di Mosca, con il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, che definisce un fatto compiuto la decisione di colpire la Russia con i missili a lungo raggio.
“Molto probabilmente, ovviamente, tutte queste decisioni sono già state prese, questo può essere assunto con un alto grado di probabilità. E al momento esiste semplicemente una campagna informativa sui media per formalizzare la decisione già presa ", ha detto Peskov, citato da Ria Novosti.
Il portavoce presidenziale ha anche sottolineato che gli Stati Uniti e i paesi europei stanno cercando di prendere le distanze dal coinvolgimento nel conflitto ucraino, ma tutto ciò “non funzionerà”.
“Vedete, non c’è bisogno di aspettarsi risposte ovunque: un’operazione militare speciale è la risposta a tutte queste azioni”, ha aggiunto Peskov, promettendo che la reazione di Mosca agli attacchi in profondità sarà appropriata.
Mosca lancia la controffensiva nel Kursk: riconquistati 10 villaggi
Lo stallo del saliente di Kursk è stato rotto con irruenza nella giornata di ieri, quando Mosca, inaspettatamente ha lanciato una pesante controffensiva.
Come riportano i vertici dell'esercito russo, citati dalla Tass, le forze armate RF hanno fatto crollare il fianco sinistro del nemico nella regione, liberando circa 10 villaggi.
“La nostra situazione è buona. Le nostre unità sono andate all’offensiva”, ha detto il maggiore generale Apty Alaudinov. Le mappe militari pubblicate sui canali dei commissari militari mostrano il territorio perso dall'AFU a seguito del contrattacco delle truppe aviotrasportate e dei marines nei distretti Korenevsky e Glushkovsky.
Secondo le fonti, un gruppo corazzato della 106ª Divisione aviotrasportata di Tula ha preso d'assalto l'importante villaggio di Snagost e ha praticamente messo fuori combattimento le truppe di Kiev, con i combattenti superstiti fuggiti in massa in direzione di Lyubimovka.
Al contempo, il 56° Reggimento aviotrasportato e la 155ª brigata dei Marines ha attaccato e sconfitto l'AFU a Vishnevka, e liberato Gordeevka, Vnesazapnoye e Viktorovka. Si apprende inoltre che gli ucraini sarebbero fuggiti da Byakhovo, mentre le truppe di Mosca hanno occupato Obukhovka, un importante punto strategico che consente di controllare a distanza con il fuoco di artiglieria due strade parallele che partono da Koreneevo e separano la zona in due settori. Gli ucraini rischiano dunque di rimanere accerchiati tra Vetrenno e Lyubimovka.
Anche il canale Deep State che lavora per la Direzione principale dell'intelligence del Ministero della Difesa dell'Ucraina, ha riconosciuto i risultati dell'avanzata russa delle ultime ore.
"In effetti, la situazione sul fianco sinistro del nostro raggruppamento nella regione di Kursk si è deteriorata. I Katsap (i russi) hanno iniziato operazioni di assalto attivo, spostando i veicoli corazzati prima attraverso il Seim e poi attraverso fiumi più piccoli. Un altro attacco ha avuto luogo da Korenovo, perso di recente, a Snagost", riporta la fonte.
"Le posizioni delle forze armate ucraine nella regione di Kursk potrebbero crollare a causa di una controffensiva russa", ha commentato sul social network X il professore norvegese Glenn Diesen, specificando che se la situazione non si stabilizza, potrebbe portare al crollo delle posizioni di Kiev nella regione.
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