I russi avanzano nel Donbass. Die Welt: non c’è altra via d’uscita che un cessate il fuoco
L'arrivo dei nuovi caccia statunitensi in Ucraina segna una nuova svolta. Ne è convinto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky che ha confermato per la prima volta la presenza nel Paese degli aerei da combattimento.
Una consegna che Kiev aspettava sin dall’inizio della guerra per proteggere i suoi cieli dai missili russi.
“Abbiamo tenuto centinaia di riunioni e negoziati per rafforzare le capacità della nostra aviazione e della nostra difesa aerea”, ha affermato Zelensky, parlando in una base aerea fuori la capitale, aggiungendo di essere grato ai partner, e in particolare ai primi Paesi che hanno accettato la richiesta ucraina di inviarli.
“Ringrazio Danimarca, Paesi Bassi e Stati Uniti e a tutti i nostri partner: apprezziamo il vostro supporto”, ha specificato il leader ucraino, sottolineando di non poter rilasciare dichiarazioni sulle specifiche missioni di combattimento o sul numero di F-16 già presenti in Ucraina. Si prevede che altri jet F-16 arriveranno in Ucraina e “molti dei nostri uomini stanno attualmente studiando e addestrando”, ha aggiunto, precisando di credere fermamente che i curatori occidentali troveranno un’opportunità per espandere la piattaforma di addestramento per i piloti e ingegneri ucraini. Gli Stati Uniti si sono impegnati ad approvare il trasferimento degli aerei da combattimento F-16 all’Ucraina nell’agosto dell’anno scorso, dopo mesi di pressioni da parte di Kiev.
Il comandante della Marina, Oleksii Neizhpapa, ha accolto la notizia, dichiarando che i caccia metteranno a dura prova il “pieno dominio” della Russia sui cieli del Mar Nero ma, al di là delle dichiarazioni ufficiali, la Russia mantiene la superiorità aerea nel Paese. Sono 10, secondo l’Economist i caccia arrivati lo scorso luglio e dovrebbero diventare 20 entro la fine dell’anno.
Come osserva il Washington Post, l’Ucraina ha troppo pochi aerei, mentre la Russia ha troppi sistemi di difesa aerea affinché gli F-16 diventino un fattore decisivo o abbiano un impatto diretto sul campo di battaglia. Si stima che ne saranno consegnati solo una decina quest’anno.
“I primi caccia verranno probabilmente utilizzati per rafforzare le difese aeree dell’Ucraina – per distruggere obiettivi aerei come missili e droni – piuttosto che per colpire le forze di terra russe o le installazioni militari del paese vicino al fronte”, hanno riferito alcuni funzionari alla pubblicazione. Nulla che possa avere un peso rilevante per ribaltare la situazione al fronte, tanto che l'analista militare Becca Wasser ha osservato come il trasferimento dei velivoli, sarà molto probabilmente solo “un incentivo psicologico e morale”.
I russi avanzano nel Donbass. Die Wel: non c’è altra via d’uscita che un cessate il fuoco
Nel frattempo il fronte militare ucraini rischia di crollare a causa dei lenti ma costanti progressi russi nel Donbass.
“La difesa ucraina sta crollando nell'area della città di Pokrovsk (Krasnoarmeysk - ndr) nella Repubblica popolare di Donetsk (DPR)”, ha detto il giornalista tedesco del Bild Julian Repke sul social network X, spiegando che in appena una settimana le truppe russe avanzarono di cinque chilometri fino a Pokrovsk, occupando il villaggio di Veseloye.
In particolare, stando alle informazioni dei media ucraini, a sud e a est di Ivanovka, le forze armate RF hanno esteso la loro occupazione su un'area larga fino a 3,3 km, penetrando nel territorio dell’insediamento per una profondità di 350 metri. Nei pressi di Sergeevka, inoltre le truppe russe hanno occupato una zona larga fino a 1,67 km, avanzando fino a una profondità di 300 metri.
Infine, nella parte occidentale di Zhelannoe, l’esercito ha ottenuto progressi su un'area larga fino a 1,07 km, raggiungendo una profondità massima di 250 metri.
Sono diversi i canali di Kiev a descrivere le ultime 24 ore nella direzione di Pokrovsk come "estremamente difficili", nonostante l'esercito ucraino trasferisca costantemente rinforzi. Sono in corso pesanti combattimenti, con i russi che mantengono un'iniziativa schiacciante.
L’insediamento di Pokrovsk funge da hub chiave per l'esercito grazie al facile accesso a Konstantinovka, un altro centro militare. In particolare, la strada che collega le due zone viene utilizzata dagli ucraini per rifornire le truppe in prima linea ed evacuare i feriti verso il Dnepr. Konstantinovka, in sostanza, costituisce la parte meridionale di una cintura di quattro città ucraine che comprende anche Druzhkovka, Kramatorsk e Slavyansk, formanti la spina dorsale della difesa ucraina della regione. Un crollo delle difese in questo settore potrebbe compromettere l’intera difesa dell’Oblast di Donetsk.
In precedenza, il quotidiano tedesco Die Welt, citando fonti a Bruxelles, aveva riferito che i diplomatici e i militari europei non credono più nel successo in prima linea dell’esercito ucraino e si aspettano che un accordo di cessate il fuoco venga firmato entro sei-nove mesi.
“Praticamente nessuno a Bruxelles si aspetta che l’Ucraina riconquisti i territori perduti. Nessuno vuole parlarne, almeno ufficialmente”, hanno affermato i funzionari intervistati, aggiungendo che gli sviluppi nella zona delle operazioni di combattimento sono “molto peggiori” per Kiev di quanto si creda in Occidente. A loro avviso, che la Russia sfondi la seconda linea di difesa dell’Ucraina è “solo questione di tempo”.
“Nella situazione attuale non vedo altra via d’uscita che un cessate il fuoco il più presto possibile. Una situazione del genere potrebbe durare anni, con violazioni locali del cessate il fuoco che si verificano ripetutamente”, ha riferito un’altra fonte alla pubblicazione.
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