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Il giornalista che annunciò la guerra in Ucraina e denunciò le trame dei ‘padroni universali’

C'è una scogliera sul Volga, in cima ad essa non vi è nulla che possa vivere. Solo la possente aquila è riuscita a costruivi un nido sulla sua cresta. "Solo un uomo è noto, era su quella scogliera da solo. Solo uno ha raggiunto la cima, non invano. E la rupe non ha mai dimenticato quell'uomo. E da allora porta il suo nome".
Ascoltando questa strofa, tratta dalla canzone "The Cliff" (Yтёс), un brano eterno per i rivoluzionari di tutto il mondo, non può che venire in mente il nome del compianto Giulietto Chiesa, scomparso tra incredulità e sgomento il 26 aprile 2020. Una figura intellettuale che, in numerosissimi contesti, si è trovata a gridare, a spiegare e a raccontare da giornalista libero e indipendente i fatti che accadevano nel mondo.
Un combattente puro, autentico, integralista all’ennesima potenza nelle sue convinzioni fondate su dati oggettivi.
Chiesa, fedele comunista gramsciano, ha scritto per grandi testate italiane; dall’Unità, a La Stampa, fino a Il Corriere della Sera. Veniva chiamato come inviato speciale in scenari di guerra e ospitato in molte televisioni per la sua esperienza ed abilità di vedere oltre la cortina di fumo tanto cara ai sacerdoti del 'Politicamente corretto', ai moderati, ai diplomatici e soprattutto ai mediocri e agli ipocriti.





È probabile che dalle prossime settimane, forse mesi, assisteremo a qualcosa di molto grave sulla frontiera ucraina perché è da lì che ci si prepara per convincere gli europei che bisogna colpire la Russia”. Era il 2015 quando Chiesa aveva pronunciato la guerra con queste parole profetiche in uno dei tanti convegni che teneva in Italia, da nord a sud.  In questo delicatissimo momento storico, in cui l’Europa dopo decenni è ripiombata nell’incubo di una guerra interna che potrebbe allargarsi e diventare mondiale, non è scontata la tragica possibilità: “Quello che sta accadendo sotto i nostri occhi è l’inizio della terza guerra mondiale”, aveva avvertito.
Il periodo in cui Chiesa fece questa conferenza era quello immediatamente successivo al golpe in Ucraina dove i neonazisti addestrati dalla NATO e foraggiati dalla CIA, avevano messo a ferro e fuoco la capitale e alcune delle principali città ucraine per spodestare il governo democraticamente eletto di Vitor Yanukovich. “Le forze che hanno abbattuto Yanucovich che combattevano nella Euromaidan”, aveva ricordato Chiesa, “erano state preparate da lungo tempo sui territori ucraini, polacchi e della repubblica Baltica. Guarda caso tutti Paesi che sono parte dell’Ue ma che non sono mai stati de-nazificati e sono entrati in Europa portandosi dietro la memoria del nazismo”, affermò il giornalista.





Non meno importanti sono state le sue considerazioni espresse durante l’intervista rilasciata da Giorgio Bongiovanni. Un’intervista illuminante che è riuscita a superare il milione di visualizzazioni. Segno di un’opinione pubblica che, nel mare magnum dell’informazione, vuole ascoltare ancora una voce in grado di dissipare i dubbi e le illusioni foraggiate da una gigantesca pletora di 'intellettuali di grido' e di 'Opinion leader' che hanno cercato di convincere l’occidente a fare il gioco del padrone d'oltreoceano. Attraverso un attacco quantitativo e qualitativo hanno attaccato la società civile, criminalizzando l’intera categoria sociale dei pacifisti, la maggioranza assoluta della popolazione.
Il Cremlino ha avviato un’intensa operazione militare in Ucraina, giusta o sbagliata che sia, anche i social ci ironizzano, sarcasticamente, o quasi, sull’arrivo di un terzo conflitto mondiale. Una guerra che partirà dall’Ucraina, aveva fatto intendere Giulietto Chiesa. Non sappiamo se sarà così, ma di certo esiste una buona possibilità e i presupposti che la stanno scatenando sono sempre gli stessi, uno su tutti: il morente impero americano non accetta di vivere in un mondo multipolare. La soluzione? Sottomettere o distruggere la Russia e la Cina.





Davanti a questo scenario “l’unica cosa decente che ci resta da fare... star sui coglioni a tutti come sono stati i profeti innanzi e dopo Cristo. Rendersi antipatici, noiosi, insopportabili a tutti quelli che non vogliono aprire gli occhi sulla luce”. L’essenza di Giulietto Chiesa la continuiamo a respirare oggi nelle parole di don Lorenzo Milani.
In questa grande transizione che stiamo affrontando avremo avuto bisogno della sua tenacia, unica al mondo, eppure le sue idee rivoluzionarie non ci lasceranno mai soli.
(Prima pubblicazione: 26 Aprile 2023)

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