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alternativa-web0di Giorgio Bongiovanni - 02 febbraio 2012
Due giorni di intenso lavoro per trarre il bilancio di oltre un anno di attività e fissare gli obiettivi da perseguire nel prossimo futuro. La seconda assemblea nazionale di Alternativa, il laboratorio politico fondato nel 2010 dal giornalista Giulietto Chiesa, è stata un vero successo: di contenuti e di numeri. Tanti, e tutti cruciali, gli argomenti trattati nel corso di un intenso week-end di lavori, molte le presenze dei militanti del movimento che in sala e in streaming hanno partecipato attivamente al dibattito.

E perfetta l’organizzazione dell’intero Congresso, che si è tenuto a Pordenone, curato dal gruppo locale del Friuli Venezia Giulia coordinato da Andrea Raggiotto.
E’ un laboratorio che cresce, Alternativa, e che si distingue nel panorama dei movimenti per alcune caratteristiche fondamentali. Prime fra tutte il totale rifiuto di qualsivoglia commistione con la casta della politica; l’approfondimento di grandi temi come quelli della mafia, del lavoro, della scuola, della difesa della Costituzione, della decrescita, della politica internazionale, della guerra ecc; lo studio come componente fondamentale per la crescita del movimento. E ancora il proposito di introdurre una “cultura della politica” all’interno di quella che Giulietto Chiesa definisce “la voragine”, quell’enorme massa di cittadini che da questa classe dirigente non si sentono più rappresentati.
Obiettivo del laboratorio per l’anno in corso sarà dunque quello di intercettare e stringere alleanze con le milioni di persone che “si sono sottratte a Matrix”, ha proseguito Chiesa, che lottano, ma devono imparare a “superare la liquidità della protesta” per “acquistare una visione d’insieme, un’interpretazione collettiva della crisi, una capacità di misurare la velocità delle trasformazioni, di vedere i pericoli che si stagliano all’orizzonte, anche quelli apparentemente lontani. In una parola: uscire dalle ‘nicchie conviviali’ in cui si trovano e agiscono. Non per perdere il valore di solidarietà che rappresentano, ma per superare la ‘separatezza’ in cui sono imprigionate”.
L’impegno sarà quindi proiettato nel contribuire ad offrire un contesto di riflessione più ampio, insegnando ed imparando dalle tante realtà che già si muovono sui territori (dal movimento No Tav a quello contro la privatizzazione dell’acqua) con il fine di formare con loro un nuovo e più vasto soggetto politico. Elemento che ha distinto e continuerà a distinguere Alternativa da ogni altro raggruppamento e presupposto che potrebbe davvero permettere alle tante forme di protesta di trasformarsi in reale pressione politica. Per fare questo, se ne è discusso nel corso dell’assemblea, occorrerà lavorare intensamente, all’interno del laboratorio, innanzitutto al rafforzamento dell’organizzazione e alla costruzione di una visione comune (“fare scuola e cultura mentre faremo lotta”).
Tra i primi passi già fatti e presentati nel corso della due giorni, la produzione di una bozza di programma politico per avviare la battaglia contro l’attuale governo. Documento portato alla discussione delle tante assemblee organizzate in tutta Italia dalle diverse diramazioni territoriali del laboratorio, che hanno prodotto un numero interessante di emendamenti. Sintomo evidente della vivacità del movimento.
Tra le questioni portanti della bozza, ancora lontana dal rappresentare un documento definitivo, quelle della decrescita, della crisi mondiale, delle risorse, dell’informazione, della corruzione e della criminalità organizzata. Tema, quest’ultimo, particolarmente caro ad Antimafia Duemila che nel corso dell’incontro ha proposto, ottenendo un largo consenso, di inserire la lotta alla Mafia tra i primi punti dell’”agenda politica”, cosa che distinguerebbe ulteriormente Alternativa dagli altri movimenti e partiti politici. Sempre di mafia abbiamo parlato nell’ambito dell’acceso dibattito sull’uscita o meno del nostro Paese dall’Europa e dall’Euro. Argomento complesso sul quale Alternativa ha prodotto una quantità considerevole di documenti e tesi, in alcuni casi anche contrapposte. Noi abbiamo ribadito quella già presentata nel pezzo “Uscire dall’Euro significa sostenere la mafia”, ponendo l’accento sulla necessità di tenere presente, nell’analisi del problema, che la criminalità organizzata trarrebbe un grande vantaggio dall’uscita del nostro Paese dall’Euro. Se l’Italia tornasse ad una moneta più debole la Mafia Spa, grazie alle immense liquidità accumulate in dollari e in euro, coronerebbe finalmente il sogno di comprarsi il nostro Paese trasformandolo in uno staterello off shore,  nel quale riciclare capitali sporchi di ogni specie. Qualcosa di simile alla Colombia, al Messico o al Kosovo. Senza contare che molte operazioni di riciclaggio dei soldi mafiosi sono avvenute anche attraverso lo Ior, la banca del Vaticano, che di certo alla lira nel caso il nostro Paese dovesse uscire dall’Euro. Aspetto di rilievo del quale è necessario tenere conto all’interno di un dibattito che non accetta quella che Giulietto Chiesa ha definito la “semplificazione provinciale che dividerebbe, anche tra di noi, i cosiddetti ‘sovranisti’ dai cosiddetti ‘europeisti’.” Una suddivisione che “respingo”, ha spiegato, poiché la “nostra visione ‘europea’ non può essere affrontata senza guardare al mondo. Per la semplice ragione che non c’è una soluzione del problema che possa prescindere dalla collocazione dell’Italia e dell’Europa nel mondo in convulsione in cui abitiamo”. Ed è proprio quel mondo, quella visione internazionale uno degli aspetti caratterizzanti il pensiero di Alternativa, l’unica realtà politica che inquadra i problemi del nostro come di altri Paesi all’interno della gravissima crisi di civiltà che l’intero pianeta sta attraversando. Tale da mettere in pericolo l’esistenza stessa dell’uomo. Una crisi che ci porta dritti verso la guerra e verso una decrescita che sarà inevitabile. Per questo motivo, fondamentale è gettare le basi di una nuova realtà politica in grado di governare la transizione da un modello di civiltà del consumo ad un modello totalmente nuovo. La strada è lunga, ma i primi passi sono stati fatti e ora, come recita lo slogan in fondo alla sala, L’Alternativa c’è.

A Giulietto Chiesa, riconfermato Presidente nel corso delle elezioni svolte al termine dell’assemblea, a Danilo Lollobrigida, nuovo segretario politico e a tutto l’Ufficio Centrale (di cui fa parte la nostra redattrice Monica Centofante, che in quel contesto ci rappresenta) i più cari auguri di buon lavoro!

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