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I reati contestati, a seconda delle posizioni, falso, omessa denuncia, favoreggiamento e calunnia. Ilaria Cucchi: "Chi ci ha fatto soffrire ne risponderà. Vittoria per la nostra famiglia e la nostra giustizia"


La Procura di Roma ha chiuso l'indagine sui depistaggi relativi alla morte di Stefano Cucchi. Rischiano di finire sotto processo otto carabinieri tra cui il generale Alessandro Casarsa (all'epoca dei fatti capo del Gruppo Roma) e il colonnello Lorenzo Sabatino (ex capo del nucleo operativo di Roma). I reati contestati, a seconda delle posizioni, falso, omessa denuncia, favoreggiamento e calunnia. L'atto di chiusura delle indagini, firmato dal procuratore capo Giuseppe Pignatone e dal sostituto Giovanni Musarò, riguarda anche Francesco Cavallo (all'epoca dei fatti tenente colonnello capoufficio del comando del GruppoRoma), Luciano Soligo (all'epoca maggiore e comandante della Compagnia Montesacro), Massiliano Colombo Labriola (all'epoca comandante della stazione di Tor Sapienza), Francesco Di Sano (all'epoca in servizio a Tor Sapienza), Tiziano Testarmata (comandante della quarta sezione del Nucleo investigativo) e il carabiniere Luca De Cianni.

Pm: in una nota falsa dolori attribuiti a freddo e magrezza
Per allontanare i sospetti e garantire "l'impunità dei carabinieri della stazione Appia", secondo la Procura di Roma, fu redatta una seconda nota sullo stato di salute di Stefano Cucchi, con la data truccata del 26 ottobre, nella quale si attestava falsamente che "Cucchi riferiva di essere dolorante alle ossa sia per la temperatura fredda/umida che per la rigidità della tavola del letto ove comunque aveva dormito per poco tempo, dolenzia accusata per la sua accentuata magrezza" omettendo ogni riferimento alle "difficoltà di deambulare accusate da Cucchi". La procura parla poi di una seconda nota falsa e sottolinea che il carabiniere scelto Gianluca Colicchio (non indagato ndr) fu "indotto a sottoscrivere il giorno dopo una nota in cui falsamente attribuiva allo stesso Cucchi 'uno stato di malessere generale, verosimilmente attribuito al suo stato di tossicodipendenza', omettendo ogni riferimento ai dolori al capo e ai tremori manifestati dall'arrestato".

Ilaria Cucchi: chi ci ha fatto soffrire ne risponderà
"In questi momenti di difficoltà emotiva per la nostra famiglia è di conforto sapere che coloro che ci hanno provocato questi anni di sofferenza in processi sbagliati verranno chiamati a rispondere delle loro responsabilità. È un'enorme vittoria per la nostra famiglia e la nostra giustizia". Così Ilaria Cucchi ha commentato la chiusura, da parte della Procura di Roma, dell'indagine sui depistaggi relativi alla morte del fratello.

rainews.it

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