di Luca Cirimbilla
Sta suscitando numerose polemiche il docu-film su Libero Grassi andato in onda ieri sera su Rai Uno: nel mirino è finito il criterio con cui i registi Giovanni Filippetto e Francesco Miccichè, nella pellicola prodotta da Aurora Tv e Rai Fiction diretta da Tinni Andreatta, hanno scelto le testimonianze per ricostruire la drammatica storia dell’imprenditore.
Tra le dichiarazioni raccolte, infatti, c’è quella dell’attuale sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, che – elogiando il suo impegno contro la mafia – ha raccontato come Libero Grassi venisse sbeffeggiato e ridicolizzato dalla società civile per la sua scelta coraggiosa. Peccato che nel film prodotto da Rai Fiction non venga minimamente ricordata il duro scontro tra Orlando e l’eroe dell’antimafia, Giovanni Falcone. Il rapporto tra i due fu molto conflittuale e a raccontarlo è stata la sorella di Giovanni, Maria Falcone: «Orlando diede inizio a una vera e propria campagna denigratoria contro mio fratello, sfruttando le proprie risorse per lanciare accuse attraverso i media».
La lite tra Giovanni Falcone e Leoluca Orlando – durante la puntata del Maurizio Costanzo Show per onorare la memoria di Libero Grassi – è tuttora visibile su Youtube. Invece, nel film di ieri sera è stata trasmessa solo la sfuriata di Totò Cuffaro, all’epoca giovane dirigente della Dc siciliana, contro un generico “giornalismo mafioso”, mentre lo scontro di Orlando fu direttamente con Falcone. Ci si chiede, dunque, come mai Rai Fiction – diretta da Tinni Andreatta, figlia dell’ex ministro dc Beniamino – preferisce nascondere alcune testimonianze per dare visibilità ad altre. Nella stessa puntata, Falcone viene attaccato da Alfredo Galasso che gli dice: “Non mi piace che stai al Ministero”. Alfredo Galasso è una delle più classiche “toghe rosse”: avvocato, docente universitario, dal 1981 al 1986 componente del Csm e dal 1989 al 1991 deputato regionale siciliano eletto in quota Pci. Non solo: è anche, guarda caso, un fedelissimo di Orlando, con il quale fonda il movimento “La Rete” e sarà eletto alla Camera dei deputati. Eppure, il film di ieri un merito ce l’ha avuto: quello di proporre alcuni filmati storici, in cui Libero Grassi ospite di Samarcanda, diretta da Michele Santoro, fece alcune analisi sulla “qualità del voto democratico”. In una società in cui aumenta la delinquenza e la criminalità, soprattutto grazie all’azione politica, le elezioni inevitabilmente vengono influenzate in una certa maniera. Ecco, chissà se Leoluca Orlando, attuale sindaco di Palermo, dopo aver dimenticato i suoi scontri con Falcone, avrà almeno fatto tesoro della lezione di Libero Grassi.
Tratto da: lultimaribattuta.it