"Il Governo Draghi ha dimenticato questo tema"
“La raffica di attentati, ben nove in otto giorni, che hanno colpito la provincia di Foggia in questo inizio di anno sono la palese dimostrazione che la lotta alla criminalità organizzata di stampo mafioso necessita di misure e strumenti di indagine (e contrasto) che non possono essere il frutto del caso o peggio la risposta estemporanea dettata dalla emergenza”.
Così in una nota, Ignazio Cutrò, testimone di giustizia e fra i fondatori di Noi, Nuovi Orizzonti per l’Italia.
“La lotta alla mafia foggiana, la cosiddetta quarta mafia, non può e non deve essere solo il frutto di azioni muscolari da parte delle istituzioni preposte. Le imponenti operazioni delle forze di polizia in questi giorni - continua Cutrò - finiscono per avere il sapore di operazioni di corto respiro e la mafia foggiana questo lo sa bene. Le bombe contro le attività commerciali sono espressione della arroganza della criminalità organizzata che non teme affatto la risposta dello Stato. Quando lo Stato ed il Governo smetteranno di affrontare le mafie secondo logiche emergenziali forse solo allora le mafie in Italia potranno essere definitivamente sconfitte”.
“La logica dell’emergenza nella lotta alle mafie - conclude Cutrò - racconta di uno Stato che cerca nelle prove “muscolari” la propria legittimità. Il Governo Draghi, ad oggi, ignora del tutto la questione della lotta alle mafie e del sostegno a coloro che denunciano. Nel Parlamento non si discute più di lotta alle mafie, non è nemmeno considerata una questione politica. Il vero cancro che ci impedisce di affrontare e risolvere, una volta per tutte, la questione mafie in Italia è nella totale sottovalutazione del problema da parte delle forze politiche nel Governo e nel Parlamento”.
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