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Sessantacinque fucili mitragliatori d'assalto (Uzi, kalashnikov AK 47, M12, AR15), 33 fucili (tra cui carabine di precisione), 99 pistole, mine anticarro, bombe a mano, circa 300 detonatori e 10 silenziatori per pistole sono state rinvenute e sequestrate nel nascondiglio di una masseria di Andria, nel nord Barese, durante una perquisizione, disposta dalla Dda di Lecce, dagli uomini della Squadra Mobile della Questura di Bari.
Secondo il Procuratore di Lecce, Leonardo Leone de Castris, forse si tratta del "più importante sequestro di armi mai effettuato nel Paese". E i numeri, in tal senso, sono chiari.
L'operazione è il frutto di un'indagine con intercettazioni ambientali, telefoniche, pedinamenti e riprese fotografiche, avviate dalle Procure di Trani e dalla Dda di Bari nell'ambito di un'inchiesta più ampia.
Alcuni atti d'indagini sono stati poi trasmessi alla Dda di Lecce che ieri è intervenuta proprio per sequestrare l'ingente arsenale da guerra. Sulle armi saranno avviate perizie per risalire alla provenienza, alla destinazione e all'effettiva titolarità. Durante la perquisizione è stato bloccato e portato in Questura, a Bari, l'imprenditore agricolo titolare della masseria. E' un incensurato che quasi certamente custodiva le armi per conto di altre persone. L'arsenale era nascosto in una botola murata e 'sigillata' da un fabbro.

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