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Cominciano domani a Taranto gli interrogatori di convalida del blitz "Mare Nostro" che ieri all'alba ha portato al fermo di 21 persone, tra Taranto e Matera, accusate di essere affiliate al clan Scarcia-Scarci. Si è trattata di un'operazione interforze con 200 uomini: Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza. I fermati sono attualmente nelle carceri di Bari, Matera, Larino e Avellino. Solo uno è detenuto a Taranto ma perché sta scontando un'altra pena. Domani gli interrogatori riguarderanno parte dei fermati che saranno condotti a Taranto. Gli interrogatori di convalida spettano infatti ai gip territoriali, Taranto e Matera. Secondo la ricostruzione dell'accusa, le attività delittuose contestate ai 21 erano finalizzate ad acquisire, in modo diretto o indiretto, avvalendosi della forza di intimidazione derivante dal loro vincolo associativo, la gestione ed il controllo monopolistico delle attività turistiche, balneari, di pesca professionale e di ristorazione presenti sul litorale ionico-lucano. Contestata l'esistenza di una confederazione mafiosa composta da due famiglie (famiglia Scarci, con al vertice Andrea Scarci di Taranto, e famiglia Scarcia, con al vertice Salvatore e Daniele Scarcia, della Basilicata) che sarebbero state capaci di controllare le attività economiche e criminali del litorale, anche durante stato di detenzione dei personaggi al vertice del sodalizio criminale.

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