"La Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere in prossimità della ricorrenza del trentesimo anno dalla morte di Don Giuseppe Diana, ha inteso rendere omaggio alla sua memoria, per onorare il sacerdote della parrocchia di San Nicola di Bari in Casal di Principe, conosciuto dai fedeli come don Peppe o don Peppino, assassinato il 19 marzo 1994, all'età di 35 anni, nella sagrestia della chiesa mentre si accingeva a celebrare la Santa Messa". È quanto si legge nella premessa del documento approvato all'unanimità dalla Commissione parlamentare Antimafia, presieduta da Chiara Colosimo, nella seduta di ieri proprio in ricordo del sacerdote a pochi giorni dal 30esimo anno dalla sua morte. Nella premessa del documento si ricorda la figura di don Diana "un sacerdote colto che viveva e operava tra la gente, molto impegnato soprattutto con i giovani nel seminare gli ideali della legalità, della solidarietà e della difesa dei più deboli e professando il rifiuto assoluto e incondizionato del dilagare della sopraffazione camorristica". "Nel Natale del 1991, unitamente ai sacerdoti della Forania di Casal di Principe, don Giuseppe Diana ebbe a redigere e a diffondere in tutte le chiese di Casal di Principe e dell'area aversana un volantino intitolato 'Per amore del mio popolo', considerato il più significativo manifesto dei valori spirituali e dell'impegno civile contro la Camorra”, ricorda la Commissione citando diversi passaggi del documento dai quali si desume "il chiaro messaggio di denuncia contro le 'regole' imposte dalla Camorra”.
"Sul piano giudiziario risulta chiaramente delineata la matrice camorristica dell'omicidio, da inquadrare tra gli atti intimidatori e punitivi, aventi anche significato di avvertimento simbolico e indiretto nei confronti della popolazione, realizzati dal clan dei Casalesi, costituito nel 1988, contro esponenti delle istituzioni, della stampa e della chiesa, diretti a far calare il silenzio sulle infiltrazioni della Camorra negli apparati della pubblica amministrazione, nel settore degli appalti e nella gestione illecita dello smaltimento dei rifiuti nel casertano", ha osservato la Commissione. "Don Giuseppe Diana è divenuto - si legge - una figura simbolica della lotta alla criminalità organizzata, esponendosi con coraggio sul fronte della denuncia e dell'impegno per la legalità". La Commissione Antimafia ha ricordato anche che "la memoria di don Giuseppe Diana, ideale testimone della legalità, si perpetua anche attraverso le attività del Comitato a lui intitolato, costituito il 25 aprile 2006 a Casal di Principe, con lo scopo di tramandare e promuovere gli insegnamenti del parroco, e attraverso le attività della cooperativa sociale 'Le terre di don Peppe Diana — Libera Terra', costituita il 20 settembre 2010, che coltiva circa 80 ettari di terreni confiscati alla Camorra, compresi nei comuni di Cancello ed Arnone, Carinola, Castel Volturno, Grazzanise e Pignataro Maggiore".
Camorra, Commissione Antimafia rende omaggio a Don Diana: ''Simbolo della lotta alla criminalità''
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