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Un gruppo che controllava lo spaccio a Mondragone, nel Casertano, è al centro di una indagine dei carabinieri, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, che ha portato a un'ordinanza applicativa di misure cautelari nei confronti di 10 indagati (2 ora in carcere, 5 ai domiciliari, 2 con obbligo di dimora e 1 con obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria), emessa dal gip partenopeo. Gli indagati devono rispondere a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata al traffico, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione illegale di armi nonché, in un episodio, di sequestro di persona a scopo di estorsione. A capo dell'organizzazione uno storico esponente di spicco del clan Gagliardi che decideva tutto, compresi i gestori delle 'piazze', che versavano a lui una quota settimanale; il gruppo operava in regime di sostanziale monopolio. L'organizzazione, in grado di procurare ai 'clienti' qualsiasi tipo di droga, sia di tipo pesante che di tipo leggero, aveva assunto dimensioni significative, tanto da poter procurare dosi in qualsiasi orario del giorno e della notte sia nel comune di Mondragone che nel limitrofo comune di Cellole. Oltre 15.000 le cessioni di sostanze stupefacenti contestate tra hashish, marijuana, cocaina e crack avvenute nei territori di Mondragone e Cellole, grazie ad una ben dettagliata divisione di compiti e funzioni, con utenze telefoniche per la ricezione degli ordinativi e veicoli 'dedicati' all'attività di spaccio. Nel corso dell'indagine sono stati sequestrati complessivamente oltre 30 chili di sostanza stupefacente, una pistola cal. 7.65 e un fucile sovrapposto, completi di munizionamento. Cinque le persone tratte in arresto, in flagranza di reato, nella fase delle indagini.

Fonte: Agi 

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