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"Assumo qui l'impegno di fare tutto il possibile per ricominciare le indagini sulla morte di Pasquale Campanello, ucciso nel 1993, e orientarle verso l'individuazione dei responsabili. La legge lo prevede perché sono reati imprescrivibili". Così il procuratore antimafia e antiterrorismo, Giovanni Melillo, in occasione della cerimonia per i 25 anni del Gruppo operativo mobile della polizia penitenziaria che si tiene a Roma, presso la Scuola di formazione dell'amministrazione penitenziaria. Il vicebrigadiere Campanello Pasquale morì a 32 anni, ucciso l'8 febbraio 1993 con 15 colpi di pistola in un vero e proprio agguato sotto la sua abitazione a Mercogliano. Lavorava come agente della polizia penitenziaria presso il carcere di Poggioreale, impegnato nel reparto di massima sicurezza, dove erano rinchiusi i principali boss della Camorra.

Foto © Imagoeconomica

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