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Sono ritenuti organici al clan gli amministratori pubblici sottoposti oggi a fermo dai carabinieri di Castello di Cisterna che, coordinati dalla Dda di Napoli, hanno indagato, tra l'altro, sul sistema di assegnazione degli appalti a Caivano, comune dell'hinterland a nord di Napoli. Tutto si muoveva, sempre secondo gli investigatori, intorno a Carmine Peluso, assessore comunale a Caivano fino al 15 giugno 2023: era lui, per conto del clan, a mettersi in contatto con gli imprenditori a cui estorcere denaro. Ed era lui a mantenere i rapporti (indiretti ma anche diretti) con i vertici della camorra locale. Le indicazioni, infine, circa le imprese da favorire, venivano poi concretizzate dal funzionario comunale Vincenzo Zampella. Anche il consigliere comunale di maggioranza (all'epoca dei fatti) Giovanbattista Alibrico ricopriva il ruolo di intermediario tra clan e imprenditori: secondo la Dda riscuoteva tangenti e formalizzava alle vittime le richieste estorsive. Stesso discorso per Armando Falco che incontrava i vertici del clan dai quali prendeva ordini e per i quali riscuoteva le estorsioni. Inoltre, se le richieste della camorra locale erano troppo alte, era lui a intercedere per ottenere un ridimensionamento.

Fonte: Ansa
    

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