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E' stato ripiantato nel quartiere di Forcella, a Napoli, davanti al Teatro Trianon, un ulivo in memoria di Maikol, Giuseppe Russo, un venditore ambulante e padre di famiglia, vittima innocente della camorra, ucciso il 31 dicembre 2015 da alcuni colpi di pistola esplosi durante una 'stesa', cioè un raid di gruppi di giovani gang che sparano all'impazzata per intimidire. "Chiedo giustizia per lui - ha detto il padre, Antonio Russo - finché sarò vivo". "Abbiamo piantato nuovamente un ulivo qui a piazza Calenda, dopo che il precedente - spiega Francesco Emilio Borrelli, presidente della commissione Agricoltura della Regione Campania, nel corso dell'iniziativa organizzata insieme all'associazione Commercianti a Forcella - fu vandalizzato e gettato nelle mura antiche della città”. Maikol non era un camorrista ma semplicemente un venditore ambulante, come ricordarono i suoi familiari ed amici l'indomani della tragedia. Oggi, a sette anni distanza, il caso è stato riaperto e noi siamo qui a chiedere giustizia per lui e per tutte le vittime innocenti di camorra. Noi continueremo in questa ricerca di verità al fianco della famiglia perché siamo e saremo sempre dalla parte delle vittime innocenti mentre, purtroppo, si continua a dare troppo spazio e attenzione ai criminali e ai carnefici. Ai murales della camorra rispondiamo con l'ulivo della Pace. Mi auguro, infine, che venga mantenuta la promessa formulata allora dall'Amministrazione comunale di un loculo per Maikol. Sarebbe davvero una bella testimonianza a sostegno della sua famiglia, che sta soffrendo in attesa che sia fatta giustizia, e un forte segnale di riscatto per tutte le vittime innocenti e per un quartiere martoriato da crimini, fatti di sangue e camorra", ha aggiunto Borrelli.

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