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La seconda sezione della Corte di Appello di Napoli ha assolto, "perché il fatto non sussiste", il boss Domenico Pagnozzi, ritenuto capo dell'omonimo clan di San Martino Valle Caudina, dall'accusa di associazione di tipo mafioso contestatagli nell'ambito del processo nato dall'operazione "la montagna" sul clan Pagnozzi e le sue ramificazioni nel Sannio. In primo grado, a Benevento, Pagnozzi, 61 anni, detenuto al 41bis, venne condannato a 19 anni di reclusione. Durante il processo di secondo grado caddero alcune contestazioni e la pena gli venne ridotta a 16 anni e 10 mesi. La Cassazione, successivamente, accolse il ricorso dei legali di Pagnozzi, l'avvocato Dario Vannetiello e il professore Alfonso Furgiuele, rimandando la celebrazione del secondo grado di giudizio presso una diversa sezione della Corte di Appello di Napoli. Il processo nei confronti di Pagnozzi, questa volta difeso dall'avvocato Luca Bancale e ancora dal professore Alfonso Furgiuele, prese il via davanti alla seconda sezione che oggi lo ha assolto con la formula "il fatto non sussiste" dall'accusa di associazione a delinquere di tipo mafioso e di detenzione aggravata di armi.

Foto © Imagoeconomica

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